ho messo le mani sugli occhi. per non vedere o per credere di non farlo solo da adesso. e già da bambina era un gioco. mettevo le mani sugli occhi e spariva tutto il resto. o sparivo io, era lo stesso. non bastava chiudere gli occhi, serviva il sigillo delle mie mani, come un patto sordo. un patto cieco.
e sono rimasta così, immobile e decisa. e no, non volevo esser sicura che al riapparire sarebbe stato tutto esattamente uguale a prima. quello era fin troppo chiaro. io volevo vedere se qualcosa o qualcuno all'infuori si sarebbe accorto come diversa ero io, al riapparire.
perché se scappo, fuggo, mi nascondo e poi riappaio, io, dentro di me, nel buio e nel silenzio, avrò visto quello che in fondo altrove non riesco a vedere.
martedì, gennaio 10, 2012
way-out
martedì, novembre 08, 2011
giovedì, ottobre 20, 2011
"Di fuggire, saprei inventare mille modi."
Erano i miei silenzi improvvisi che non capivo. Potevo restare in silenzio per ore che ci fosse o meno qualcuno intorno a me. Io in quei silenzi credo fuggissi. C'era come un troppo pieno di parole e pensieri che iniziavano a subissarmi, precipitavano come grandine o affioravano dal profondo. Una sera immaginai un sacco di quelli per il grano. Era l'ennesimo pensiero che affiorava confuso e prepotente in mezzo agli altri. Rimase lì fermo per qualche ora finché, dovendo farne per forza qualcosa, decisi di infilarci dentro il mio passato. Un passato è una roba enorme, potevo in realtà solo immaginare di sfilare i pensieri, per lo più ricordi mescolati ad illusioni e desideri, come quando si sceglie un fiore tirandolo fuori dal vaso di un fiorista. E qualcuno tra l'altro mi venne subito in mente, ma mi stancai subito e il sacco rimase lì mezzo vuoto. Io, avrei voluto in fondo prendere tutto e ficcarglielo dentro senza scegliere. Volevo tutto nuovo di zecca. E mentre continuavo a pensare come fare, tornò il silenzio. E la grandine. E i pensieri che affioravano dal profondo. E ancora seduta a gambe incrociate accanto al sacco, con in mano un desiderio indecisa se metterlo dentro o no, accadde che tra i tanti pensieri, uno solo dissi ad alta voce.
Dopo averlo detto, continuai a guardare quella mia voglia profonda, infantile, timida e indifesa di fidarmi, lì nella mia mano, e mollai tutto. Poco dopo si mise a piovere.
lunedì, settembre 19, 2011
Fluttuo
No, stai ferma
Voglio fluttuare
Scendi
No, fluttuo
C'è vento, scendi
Lasciami
Ti ho detto scendi
Ma che t'importa, lasciami fluttuare
M'importa, scendi
Non voglio
Non m'interessa, scendi
No.
T'ho detto di scendere
E io fluttuo
Stai per impigliarti, vuoi scendere?
No, sto andando a prenderlo
Finirai per farti male o per romperlo
No, eccolo
Ora scendi
No, sei pazza?
No, devi scendere
Non scendo, sto fluttuando
Almeno scendi di quota
E perché?
Finirai per farti male
Non m'importa. Io sto fluttuando
Che risposta stupida
Che richiesta idiota
Sarà idiota ma non puoi stare tutto il tempo lì
E chi l'ha detto?
Boh, non puoi
Lasciami fluttuare
Almeno molla l'aquilone, prima che ti fai male
No no, mi toglie la fatica
Se ti si rompe cadi
Non cado
Cadi
Non cado
Scendi
Nemmeno per sogno
Vuoi venire su?
No, scendi tu
Vieni!
No, scendi o ti farai male
Ma perché devo scendere!
Perché non puoi restare lì, te l'ho detto
Sali tu
No
Sali
Scendi
Io non scendo, se vuoi sali
Io non salgo, se vuoi scendi
Ok io resto qui
Scendi!
No!
Allora resta lì
Esatto
Ti farai male
Non è vero
Sì, si romperà l'aquilone
Se si rompe lo sostengo io
Scendi...
No. Io resto qui
E che fai?
Fluttuo.
venerdì, agosto 12, 2011
Way-out
C'è della condensa tra i due vetri. Oltre il finestrino, i cavi elettrici della stazione, e più in fondo l'alba. L'acqua scivola lungo il vetro e s'accumula in una striscia netta sul fondo. Segue il dondolio del treno, cola da un lato quando sale e precipita dall'altro quando scende.
Così pensavo che quest'acqua è come gli errori. Scivolano accumulandosi quando non sei in equilibrio. E allora o resti fermo e non ti muovi o lasci che ti seguano imparando ad accettare che c'è una linea netta che con te s'inclina.
mercoledì, agosto 10, 2011
Way-out
Accavallo pensieri e incontri e ricordi e desideri e scoperte e momenti, se mi fermassi adesso mi sommergerebbero. E quindi mi faccio diga e specchio d'acqua. Che si riflettano pure e parlino tutti, mentre sono quieta.
C'è chi ascolta e chi parla. Ho un gran silenzio dentro.
E aspetto di tornare per ascoltarmi.
martedì, agosto 02, 2011
Way-out, inside.
Way-out
Sono seduta sul pianerottolo di casa. Aspetto. I viaggi sono fatti anche di attese, dicevo proprio stamattina. e di imprevisti. Ho lasciato le chiavi in sicilia, credevo fossero in valigia mi sono detta. fenomenale, invento scuse tra me e me per me! in realtà le ho dimenticate in piena regola, livello del pensiero zero. Dimenticate completamente.
Sono stravaccata per terra sulle scale, i piedi sulla valigia, la mia borsetta da fighetta alternativa sul mobile e ho fame. e Aspetto. i jeans stamattina erano puliti. ora un pò meno.
Quando mi sono accorta di non avere le chiavi ho bestemmiato in dieci lingue (si fa per dire). tra un'ora arriverà qualcuno. Aspetto.
Mi sa che mi giro. i piedi sul muro, la testa sulla valigia. anche la maglietta era pulita. ora un pò meno. Aspetto sempre, manco a dirlo.
Non mi sono portata il portatile. a quest'ora avrei visto un film. mi sa che finisco il libro.
C'è un tipo, un soldato, che dopo una disastrosa traversata nel pacifico a bordo di una nave per il trasporto truppe arriva in casa d'un ufficiale. finisce a letto con la moglie. i due pare si siano innamorati a prima vista. e non Aspettano. fuggono in un rifugio vicino al mare per vivere il loro tormentato idillio d'amore. ...pagina centonovantadue me ne mancano sessantaqualcosa.
Non sto leggendo un Harmony. è la terza di una raccolta di tre storie scritte da Doris Lessing, premio nobel per la letteratura nel 2007. tutt'altro che romantico, finora un libro pieno d'errori, di debolezze, di compromessi e imperfezioni o a voler essere poetici (che tanto, intanto, io Aspetto e posso pure dilungarmi) sbavature, "'che una sbavatura rende più prezioso il quadro".
Oggi la mia vena poetica è pessima. la citazione l'ho appena inventata, sia chiaro. sarà la levataccia all'alba, il volo in ritardo, le chiavi che ero convinta fossero in valigia... e Aspetto. un po' delirante.
Sono seduta di nuovo, i piedi sul primo gradino. No, mi giro. Schiena a muro, gambe sulla valigia, è più comodo. tra un'ora mi portano le chiavi di riserva. io intanto Aspetto.
Che quando uno Aspetta, pensavo, mica sta fermo. io quando aspetto m'impegno un sacco ad aspettare. soprattutto alle tre del pomeriggio, a milano, che si muore di caldo, con i jeans e la maglietta che erano puliti e ora sono sporchi, sul pianerottolo, per terra.
Poi ho smesso di Aspettare e sono entrata.
Tra una settimana riparto. Firenze mi Aspetta con un caro incontro e io non vedo l'ora. poi Roma. Aspetto anch'io. e non si finisce mai.
domenica, luglio 10, 2011
Way-out
Che un amico di un amico in birreria ti confessa che 15 anni fa a scuola ("eravamo al liceo insieme?!") era innamorato di te ma era troppo timido per ammetterlo, son soddisfazioni.
E una bella dose di imbarazzo.
venerdì, giugno 24, 2011
Way-out
Forse io non ascolto tanta musica perché, in fondo, a me i rumori del mondo piacciono molto... persino i gridolini isterici dei bambini esagitati. Ma più che questo, il punto è: mi abbronzo la pancia annoiandomi da morire o leggo e mi abbronzo solo la schiena? È un dilemma e non riesco a concentrarmi... maledetti bambini...
venerdì, giugno 10, 2011
Way-out | le coincidenze
Ho trovato un'altra biglia. Piccola, liscia, trasparente. Incastrata nel basalto, nascosta e sporca. Ho sorriso eppure ai segni non voglio crederci.
Le coincidenze sono sempre sorprendenti.
lunedì, maggio 23, 2011
Way-out & Post-it
Ale "Non c'è anima viva. Sono un puntino giallo nel nulla!"
giovedì, maggio 19, 2011
Way-out!
Dovermi mettere una sciarpa per andare in giro dopo essermi aspettata d'andare al mare e di trovare molto più caldo che a Milano è terribile! Ma poter uscire all'una per andare in centro al mercato e sapere che troverò tutto aperto fino alle due...è fantastico!
mercoledì, maggio 18, 2011
martedì, maggio 17, 2011
Informazione di servizio: "tra le lenzuola"
Vista l'insoddisfazione che in me provoca la scelta della categoria "tra le lenzuola" in ordine a due fattori:
1. la percentuale di accessi non indifferente dovuta all'attribuzione di significato un po' osè, affatto voluta e prevista
2. non sempre è sera e sono a letto quando scrivo dal mio smartphone
provvedo ad una sostituzione definitiva con "way-out"!
giovedì, maggio 05, 2011
Di tutte le bestialità che mi vengono in mente...tra le lenzuola.
Questa cosa degli organi molli, che se ne stanno lì quieti quieti sotto le mie scapole... io non capisco perché. Soprattutto non vedo il motivo per cui non posso raggiungerli con un dito quando mi pare, o con il pugnetto battere sopra i polmoni ad esempio, giusto per dirgli "OH quando ce la finiamo di rompere??! Che voglio dormire!"
lunedì, aprile 11, 2011
Ho fatto uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette passi indietro. C'era un suono e un odore. Certi rumori puoi sentirli solo da lontano. Sono echi e se il vento si placa li mette a tacere, come sa. Un odore invece resta in un respiro. Come ascoltare il battito, in silenzio, finché non lo senti. Un respiro lo senti tra le labbra, umido.
domenica, aprile 03, 2011
Tra le lenzuola
Ci sono dei rumori a volte che non puoi descrivere... quello dello zucchero che scivola dal cucchiaino al tè, ad esempio... quello di una cadenza nota e ben marcata che ti riporta indietro di molti anni con piacere... o quello che si sente quando un bambino si distrae un attimo per sorriderti e poi ricomincia a succhiare il ciuccio in tutta fretta. ...che mi fa ridere.
lunedì, marzo 28, 2011
Tra le lenzuola*
Questo maglione, Murakami e le carrube. La torta sacher, i cornetti in quel bar e questo tram. Un pò fa un certo effetto.
*che forse sarebbe il caso di cambiar nome alla categoria, perché va bene lo smartphone, ma postare in piedi sopra il tram tosto che tra le lenzuola non è affatto la stessa cosa!
mercoledì, febbraio 02, 2011
Trucco e parrucco
C'è un motivo per cui vado una volta all'anno dal parrucchiere, anzi due. Vince il podio, la Pigrizia, non tanto per l'andare quanto per poi dover star lì a fare trattamenti e pieghe che solo lontanamente ridanno l'effetto MiSentoBellissimaAppenaUscitaDalParrucchiere.
Subito al secondo posto c'è la non indifferente, terribile, famosissima, Noia da Salone. Stagnola, domopack, asciugamani, kimono, riviste deprimenti, caschi e conversazioni su abiti e locali glamour mi sfiniscono... e nonostante questo, oggi invece sembra io sia sopravvissuta - tra poco a quanto pare mi toglieranno tutto sto pò pò dalla testa e asciugata e salassata potrò andar via - così per i prossimi sei mesi almeno, ho dato, ho anche cambiato taglio e poi...c'erano le poltrone shiatzu... ma pensa te.
giovedì, gennaio 27, 2011
Di tutte le bestialità che mi vengono in mente.
Stamattina, appena sveglia, ho trascorso un'ora intera a cercare una lumaca. Sembra stupido lo so, o peggio, se qualcuno le trovasse pericolose o disgustose, forse penserebbe che è cosa saggia liberarsene... ma l'intento era tutt'altro. Vivo, con due conigli e una lumaca*, la piccola Furgì è in letargo per adesso, ma non appena io le trovo un nuovo giaciglio per l'inverno, lei, cocciuta, parte e si nasconde. Ieri dopo un po' di giardinaggio e un nuovo e, a mio avviso, più confortevole riparo, l'ho lasciata nei paraggi del suo vaso preferito e stamattina era sparita.
Ora... non importa fosse un posto introvabile per lei e dopo la prima mezz'ora quasi quasi anche per me... quanto che cercare una lumaca, non l'avrei mai immaginato, ha qualcosa di catartico. Le lumache sono speciali anche perché fragili e indifese, con quel gran guscio sulle spalle per proteggersi da ogni cosa, alla fine lasciano tracce dappertutto.D'istinto ho spostato ogni cosa per poi rendermi conto di aver mescolato le sue tracce, di non saper più orientarmi e ritrovarla. Ero lì e non sapevo cosa fare... e... mi son messa a pensare da lumaca! ... e se pensi da lumaca non hai fretta d'andare in nessun posto se nessuno ti sta dietro.
... e in un attimo ho ritrovato la sua scia... e così lei. e così me.
...che a fantasticare su queste scemenze potrei vagare stagioni intere, per poi finire anch'io, incosciente, nella tana di un coniglio.
* quanto ad animali, se non altro. ...che se potessi vorrei avere anche un gatto, un cane,
un maialino, un furetto, un porcospino, un lemure, un vombato e un topolino.