E di oggi, io, dopo tanto riderci su, non potrò mai dimenticarmene.
domenica, febbraio 19, 2012
mercoledì, giugno 08, 2011
Che se non li vedi non ci credi: Ben
h. 0:02
squilla il cellulare, è Ben.
rifiuto la chiamata.
h. 0:02:47
risquilla il cellulare, è Ben che urla: "rispondi!"
h. 0:03
rispondo
Ale: "ma che c'è?"
Ben: "niente"
Ale: "e perché mi hai chiamata?"
Ben: "volevo dirti una cosa"
Ale: "cosa? devo venire?" rido
Ben: "no! cosa stai facendo?"
Ale: "ero a letto, al pc"
Ben: "ah"
Ale: "ma cosa volevi?"
Ben: "io?"
Ale: "sì"
Ben: "niente"
Ale: " come niente? che mi volevi dire?"
Ben: "ah sì!"
Ale: "eh..."
Ben: "stammi bene!"
chiude.
h. 0:05
risquilla il telefono, rispondo.
Ben: "mi sono dimenticata di dirti una cosa"
Ale: "cosa?" rido
Ben: "ora te lo dico"
Ale: "ma ti serve qualcosa?"
Ben: "no! ma è che sei lontana"
Ale: "ma se sono vicinissima! vuoi che ti porto qualcosa?"
Ben: "No!"
Ale: "dai, dimmi se devo prenderti qualcosa" rido
Ben: "No, ti ho detto! devo dirti una cosa."
Ale: "cosa?"
Ben: " te lo sei messo il pigiama?"
Ale: "no"
Ben: " e mettitelo"
Ale: "mi dovevi dire questo?"
Ben: "no"
Ale: "e allora?!"
Ben: "avevo dimenticato di dirti buonanotte e sogni d'oro!"
chiude.
h. 0:08
nel silenzio della casa si sente...
Ben: "due rampe di scale sono tantissima distanza!"
martedì, maggio 03, 2011
Inizio a raccontarti...
cammino spesso scalza, tu lo sai
ero scalza anche in quel momento
ho fatto un passo in punta di piedi
anche l'altro
al terzo ho poggiato tutto il piede
passi lenti
.è una fantasia la mia, la spezzo.
sotto di me c'era della sabbia
poi della terra
al terzo fango
ho fatto il quarto a piedi pari
al quarto fango
ero scalza in quel momento
un istante esatto
scoccato e inopinabile
mi sono fermata.
.ho scritto che l'anima è una tela.
io non lo ricordo
quel momento
sono passati più di due anni
non saprei spiegartelo altrimenti.
mi sono fermata
entrambi i piedi dentro il fango
come forse facevo da bambina
.l'ho mai fatto? da bambina mi fermavo all'improvviso?.
entrambi dentro il fango
non mi sono accorta di nulla
non accorgermene
è stato il mio errore più grave.
non ho sentito i giorni,
l'umido e il fango secco
ho avuto un aplomb eccezionale
nessuno se ne accorto
finché non me ne sono accorta io
.è colpa mia, non tua.
lo sguardo dall'alto verso il basso
ho capito dove mi ero fermata
ho avuto una fottutissima paura
ero ferma da così tanto tempo
che intorno non c'era più niente
su cui fare un altro passo
o almeno questo è quello che credevo
e quella mia crisi a cui né tu né io abbiamo saputo dare un nome
e che adesso, visti i sintomi, ne ha uno preciso.
ho ancora addosso quella paura
è una paura che mi paralizza
che mi toglie il fiato quando solo la pronuncio
è un ghiaccio in cui si trasformano i miei liquidi
è l'umido di tutti questi anni.
ma
ben
è accaduto qualcosa esattamente il mese scorso
era il due aprile, una notte come questa
(sono le parole che dirò ai miei figli forse un giorno, le stesse che immaginavo mi avresti detto tu.)
L'anima non è pelle. L'anima è un tessuto. E no, no, non è un tessuto elastico, non credere, bambina mia. L'anima è una stoffa. Non la indossi come un abito a fiori in primavera, è lei che indossa te. Indossa quei tuoi splendidi occhi marroni, i ciuffi morbidi e scompigliati, i braccialetti che senti tintinnare quando cammini svelta. L'anima si strappa, ecco perché non è una ferita quella che tu ti porti dentro.
Lo so che scoprirlo adesso non ti sembra di conforto, ma non aspettare che il tempo curi e lenisca il dolore dei tuoi sbagli. L'anima è una stoffa. La tua trama può essere pregiata e molto fitta, grezza o un velo trasparente, ma se si strappa non c'è niente che puoi fare se non tentare di cucirla. Non si rimargina da sola.
Non aver paura, bimba mia. Troverai la sfumatura giusta del tuo filo e l'ago adatto. E se non li troverai, darai qualche punto di un colore e poi di un altro, tirerai l'ago troppo in fretta o piano piano, non preoccuparti. Forse non ti sembrerà mai perfetto il tuo lavoro, tornerai a guardarla e ricorderai per sempre quello strappo, ma non lasciarla strappata troppo a lungo.
L'anima è una stoffa e se si strappa, prendi ago e filo e con pazienza prova a ricucirla.
si è strappata a tal punto
che mi ha obbligata a iniziare a ricucirla
subito
un male cane, come diresti tu
inizio ad aver rimpianto del tempo
e questo è un bene
mentre rattoppo e taglio
passo ancora lunghe ore in silenzio
a volte sembra surreale
.vorrei saper cucire come te, il retro mi viene una schifezza.
sento ancora addosso la paura
a volte mi dico che finché non sarà ricucita
non potrò indossarla e uscire
e raccontarti...
sono scuse per restare ancora ferma
il mio quinto passo, è adesso, in me
fuori da me
nella realtà che, lo so, mi strapperà di nuovo
e ancora.
.mi insegni a cucire a macchina?.
venerdì, marzo 11, 2011
martedì, gennaio 26, 2010
Ed una volta Ben mi regalò un libro, da cui...
" Ti auguro la gioia di avere sempre qualcuno
con cui dividere ogni cosa…
Ti auguro di avere dei bei ricordi
cui ritornare col pensiero nei brutti momenti…
Ti auguro una tra le migliori piccole gioie quotidiane:
aprire un libro che ricordi bene,
lasciarne le pagine,
leggere le prime parole famigliari…
Ti auguro la primavera e la meraviglia di constatare che è sempre migliore di quanto avevi osato sperare…
Ti auguro la felicità di un regalo da un bambino:
- un mazzo di denti di leone appassiti,
- una caramella succhiata a metà
- una rana
- un bacio …
Ti auguro che tu possa, anche se solo una volta nella vita,
vedere qualcosa di infinitamente raro, strano e bello…
Ti auguro la malinconia di un giardino in inverno e, dopo mesi d’attesa, i piccoli, verdi vegetali della primavera…
Ti auguro di rimanere affascinata dall’infinita varietà della vita animale…
Ti auguro la fiducia di una creatura selvatica, conquistata con pazienza e amore…
Ti auguro che tu possa non dover comprare l’amore al prezzo dell’umiliazione…
Ti auguro che tu possa sempre trovare le parole giuste per mantenere al loro posto gli spacconi e avere abbastanza forza nelle ginocchia per camminare con dignità…
Ti auguro che tu possa avere un cuore pieno d’amore e giudizi accorti…
Ti auguro la gioia di essere desiderata, e di trovare il regalo perfetto, sentire il profumo della terra, dal prato aperto…
Ti auguro lettere:
con una calligrafia che riconosci immediatamente, con una calligrafia che non vedevi da anni…
Ti auguro lettere piene di elogi, piene di incoraggiamenti:
lettere di gratitudine e di amore.
Ti auguro lettere sciupate, macchiate di inchiostro, scritte tutte storte
coperte di baci
Ti auguro la felicità di dimenticare il passato
e di trovare nuovi inizi.
Ti auguro la felicità delle idee,
l’eccitamento della ragione,
il trionfo della conoscenza,
lo schiarirsi della vista,
l’acuirsi dell’udito,
il protendersi verso nuove scoperte,
il trarre piacere dal passato così come dal presente.
Ti auguro la gioia della creatività.
Ti auguro felicità…
ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo.
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi.
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di
dare, di correre il rischio d’amare.
Tratta la felicità con gentilezza:
è un prestito."
Pam Brown
... e io le avevo dimenticate.
martedì, novembre 10, 2009
Io non conosco nessuno che mi batta a quantità di sciarpe.
h. 9.35 al telefono
Ale - " Oggi hai superato la quota massima consentita di gente a cui raccontarlo, ammettilo."
Ben - " No, no, non l'ho detto a nessuno, ti giuro."
Ale - " A chi."
Ben - " Mi ha solo chiamato ieri, Rosi, per sapere come stavi."
Ale - " Eh... poi?"
Ben - " Poi lo sanno solo Valeria, Agata, Maria..."
Ale - " Ben! Porca miseria!"
Ben - " Ma no! Dai! L'ho detto solo a loro. Anzi, mi ha detto Rosi, quella mia amica,che prende anche lei la stessa pillola, che non ti devi preoccupare, è una cosa da nulla, che è più la posizione mentre ti infilano l'ago."
Ale - "..."
Ben - "TRANQUILLA! A LEI L'HANNO FATTO OGNI ANNO, PER I PRIMI ANNI!"
h. 10:01 sulla metro
Ale tra sé e sé - "La prossima volta le riduco la quota massima consentita e includo i parenti."
lunedì, agosto 31, 2009
Per Ben... per concludere il discorso dell'altra sera in via etnea... qualche anno fa, come oggi.
21 giugno 2005
...e poi ti accorgi che è cambiato qualcosa...
il flusso degli eventi... come onde del mare... si accavallano, si scavalcano, si fondono
come anime...
e succede così, dal nulla...
ti accorgi che ti trasformi...
che la tua esistenza in un fluire costante, lieve, inconsapevole, ti si plasma fra le mani.
Allora le piccole e delicate abitudini che ti legano al passato prendono forme nuove. diventano grandi. con te.
Abbiamo parlato al telefono stasera... e lontane le nostre parole, come ogni giorno si uniscono strette da un nodo invisibile.
Ti ho parlato di me... della mia vita... delle mie scelte... e tu eri lì, con la tua vita, le tue abitudini... le tue gioie... con me, anche se lontana.
... ho sentito i rumori della tua casa, il rumore delle tue piccole rassicuranti cose quotidiane...
Ho ascoltato i tuoi consigli, i tuoi silenzi, le tue paure per me... e il bisogno di esserci, più di chiunque altro.
E' stato difficile accettare in questi anni che la mia quotidianità non sarebbe stata più tua, la tua più mia...
ho scavato dentro di me una culla per la paura che ho di perderti... per la lacerante paura di essere qui mentre tu potresti lasciarmi per sempre... ho cercato di
essere forte... di diventare una donna forte.
... ti ho raccontato di oggi.
oggi che è stato un giorno importante. una scelta importante. ti ho solo accennato. mi hai chiesto come sto, se sono sicura, se è quello che voglio. ti ho detto della mia consapevolezza. hai capito dai miei silenzi come mi sento, cos'ho fatto, cos'ho scelto.
E tu eri lì, lì per me, io lo so...
... ma in mezzo, stavolta... per la prima volta... c'era la vita....Vestita di suoni.Ammantata nel familiare, sempre uguale, confortante rumore di un televisore.La vita che scorre... come acqua sotto ponti di pietra, alti, pesanti, traballanti a volte.La vita che mi ha portata lontana da te... con l'adorabile spumeggiante illusione che non sarebbe stata una rinuncia.La vita che si reinventa per noi, in forme nuove... che ci fa telefonare cento volte al giorno, come se la distanza non esistesse e dalle nostre parole possa materializzarsi ciò che abbiamo negli occhi... e vorremmo vivere insieme.La vita che ci confonde... ci spaventa... ci allontana a volte.
...
...vivi per sempre attraverso me un'altra esistenza...
...vivo per sempre attraverso te un'altra esistenza...
Sin da quando sono nata. per sempre. oltre il tempo. e questa vita. ci apparterremo.
lunedì, maggio 18, 2009
"a modo mio"
Io detesto chi dice "poi vediamo" e non amo troppo nemmeno i "non è mai troppo tardi" detti con finto ottimismo... peggio ancora i "è troppo tardi".
Ecco dunque che dopo i complimenti dell'erborista "ma lei sembra molto più giovane!" e lo stress da "scadenza biglietto per viaggi illimitati", "cercasi commessa max 24 anni" o "biglietto ingresso museo ridotto entro i 25 anni", ho deciso di stilare la lista delle cose che voglio fare da grande.
Prima o poi del resto farò i conti con l'oste e magari ricorderò di quest'elenco e il bilancio degli spuntati non sarà negativo.
Tatuarmi il corpo
Andare al Burning Man
Avere un procione
Avere una ricca cultura musicale
...e per stasera mi fermo qui, che mi sembrano sufficienti.
Del resto... io, lo so già, non ho interesse per una vita sfarzosa e faccio persino fatica a sforzarmi di sognare follie, mi va benissimo una vita modesta purché sia avventurosa. Al di là di chi sarò, di cosa avrò e potrò fare, di dove vivrò e dei luoghi che visiterò, in fondo desidero solo e soltanto di sentirmi sempre e comunque felice.
Come poi Ben' saggiamente spesso mi dice... "Sognare è gratis"
martedì, aprile 28, 2009
Ogni scarrafone...
h. 23:01 in chat
Mia madre dice che sono troppo tutto,
e non se ne assume nè il merito nè la responsabilità.
mercoledì, dicembre 10, 2008
Sui vetri delle finestre c'è la neve.
Avere una casa
non significano queste pareti, questo parquet, o una via.
Una casa sono adesso le piccole mensole di legno
strapiene dei piccoli barattoli di vetro che mi hai regalato,
sono le lenzuola stese che diventano cartapesta perchè nessuno
ha mai voglia di piegarle,
una cornice storta.
Una casa è domani l'odore del caffè,
che mi resta sulle mani,
o l'odore di lavanda vicino al mio letto.
Avere una casa non è una città, non sono i soldi nel mio portafogli,
non sono i miei timori che si rifugiano da qualche parte.
Una casa è svegliarmi ogni mattina accanto a lui,
sono le pentole sotto le finestre quando piove
o le luci colorate sul più affollato degli alberi di natale.
Avere una casa non significa non dover mai riporre negli scatoloni
e andar via... non significa dare un posto alle cose senza doverlo mai cambiare...
Una casa è un luogo, inviolabile e segreto, che fluttua nel tempo e nello spazio
oltre ogni limite e difficoltà.
La mia casa, prima di ogni cosa, sono i tuoi abbracci confortanti e sempre pronti,
è l'odore unico del tuo bucato, i tuoi occhialetti orrendi, sono sempre stati i tuoi baci caldi prima di dormire, i tuoi racconti interminabili e le risate solo nostre. I ricordi miei e tuoi.
La mia casa è grande quanto basta per tenervi tutti dentro.
Sono una piccola lumaca... ma dovunque io mi porti e chiunque io abbia accanto, tu sarai, sei e sempre resterai, il mio rifugio più prezioso. La mia casa più protetta.