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venerdì, settembre 23, 2011

Seta

E c'era quel bruco che si trasformava in farfalla, di nuovo, nei miei sogni. Non era più crisalide, non era ancora nulla che somigliasse a una farfalla se non un accenno di colori brillanti che nasceva dal verde più vivo e morbido. Ti chiamavo per correre a guardarlo e tu non venivi, stavi per andar via, non era andata a modo tuo, in fondo eri arrabbiato. L'ultima volta era febbraio o marzo, non ricordo. Non credevo che l'avrei sognato ancora, ma c'è una differenza da allora, adesso io so che quel bruco siamo noi e che tu non la vedrai mai quella farfalla. E nemmeno io.

lunedì, maggio 04, 2009

Un po' a braccio... le ali delle farfalle.

Oggi ho visto delle farfalle le cui crisalidi provenivano dall'altro lato del pianeta. Cioè uno si addormenta bruco in africa e si risveglia farfalla a milano.

Ancor più interessante il capovolgimento dello scarabeo rinoceronte gigante malese, da vera ripresa hollywoodiana di La metamorfosi di Kafka.

"perché c'è la polverina sulle ali", poi non volano...

Ora, io non me ne intendo, ma da una semplice ricerca su google, per quanto la fonte non fosse scientifica (ma sembra affidabile ndr), ho scoperto che sulle ali delle farfalle vi è un intreccio di nervi protetto da piccole squame (la polverina in questione ndr), toccandole le nervature si spezzano causando l'instabilità dell'ala.

Così, ora suggerirei che all'elenco dei

"non si mangia con le mani"
"non si cammina scalzi"
"non si accettano caramelle dagli sconosciuti"
"dì per favore e grazie"
"lavati i denti prima di andare a letto"
si aggiunga

"non toccare mai le ali delle farfalle".


Sia chiaro che io non amo le farfalle, anzi tutt'altro, gli insetti in generale, così come non sono una fan accanita dei delfini o chessò, di tutti quegli animaletti che le donzelle si fan tatuare... ma questo non toglie che non toccherei mai le ali di una farfalla e male ho tollerato l'idea che in 200 mq fossero stipate non so quante teche, piante, farfalle e persone.
L'idea di immergersi nella foresta pluviale tra piante esotiche e farfalline è stupenda, nulla da dire, ma chiudere quasi un centinaio di farfalle in uno spazio tanto angusto da rischiare di sfiorarle per sbaglio, è crudele.
Nonostante questo, però, tra due occhietti sbarrati a sessanta centimetri da terra, turbati dal non riuscire a vedere l'insetto stecco ed un mostro chiamato Chelus fimbriatus (...guardare per credere), mi sono casualmente imbattuta nella farfalla più bella e concettualmente geniale che la natura ha concepito.

La Kallima paralekta.


[ad ali aperte e chiuse]

Chiuse le ali diventa una foglia...
ed io, nonostante il caldo, la confusione e lo spazio ristretto, ho finalmente capito perché non le amo...
perché così perfette, colorate e leggere, rimangono infinitamente fragili e delicate.
Io, se fossi una farfalla, avrei timore d'esistere.