mi sono accorta di poter decidere dove iniziano e finiscono l'inizio e la fine. che non è facile ma puntualmente sarà il momento giusto.
mi sono accorta che quasi non ho più il fiatone. che non scappo più, forse.
che anche se non so ancora qual è, dov'è, il mio posto, ne ho trovato uno che va bene anche senza chiedermi se lo è. e forse lo è proprio per questo, quello giusto.
ho viaggiato in treno e guardato attraverso il finestrino al buio.
ho visto il mio riflesso e qualcuno accanto che mi teneva la mano, forte.
ho soffiato un numero sconsiderato di candeline ed espresso così tanti desideri da far beneficenza.
ho pensato a questi anni e al loro disordine. mi sono accorta che sono passati. che è solo passato.
ho gonfiato un palloncino...
è tutto stranamente in ordine. dopo tanto tempo.
ne ho portato uno a spasso per la città...
e se qualcuno o qualcosa adesso porta scompiglio, io, con calma, rimetto in ordine.
uno rosa...
o mi lascio prendere in braccio, quando da sola non riesco a farlo.
...frog.
domenica, marzo 11, 2012
il mio primo ventinovesimo...
venerdì, marzo 11, 2011
sabato, marzo 13, 2010
Il mio primo ventisettesimo...
Ho scoperto che posso cucinare otto ore di fila, solo immaginando che qualcuno sia felice di assaggiare quello che ho preparato.
Ho scoperto che sui petali delle orchidee bianche c'è una brina asciutta brillante, bellissima.
Ho scoperto che avere un'amica pronta ad aiutarti con un dolce anche se sommersa dagli impegni, è l'affetto incondizionato.
Ho scoperto che qualcuno ci teneva ad essere il primo a mezzanotte.
Ho scoperto che in Turchia il festeggiato non muove un dito.
Ho scoperto che avere un'amica turca è ancora meglio che non muovere un dito, è un dono.
Ho scoperto che puoi ricordarti di fare gli auguri a qualcuno anche se:
stai dormendo in piedi
è solo una nipote acquisita
sei dall'altro lato del mondo
stai strisciando come un verme sullo snowboard
sei in mezzo ad una riunione di lavoro
hai letto chissà quando quella data.
Ho scoperto che quando urlando in macchina di aver visto un airone, quasi ci ammazziamo, ne vale la pena, perché quello è un airone davvero.
Ho scoperto che ci si può commuovere augurando a qualcuno una vita felice.
Ho scoperto che la bellezza di un giorno così, sono i gesti inattesi e gratuiti.
quando scopro che qualcuno mi vuole bene.
giovedì, marzo 12, 2009
Il mio primo ventiseiesimo...
Ho respirato, di un respiro profondo e pieno come dopo un pianto, o una forte risata.
Ho assaggiato qualcosa di molto salato, di piccante e del cioccolato.
Ho dormito meno ore di quanto sia stata sveglia.
Ho fotografato quella luce che in italiano non ha un nome... ma in inglese sì, glimmer.
Ho scritto ed è la mia cura.
Ho letto una locandina, uno scontrino, l'ora, un messaggio, un indirizzo, un foglietto illustrativo, un menù, il nome di una stazione, di una via, di un artista, un augurio, un libro...
Ho parlato sottovoce ed alta voce.
Ho ascoltato il rumore dell'acqua, un racconto, una canzone, lo stridio di un treno... con attenzione.
Ho guardato... di uno sguardo che è meraviglioso, che è vedere senza chiedersi nulla. Vedere e basta. Sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente.
Ho toccato del ferro, dell'argento, del marmo ed ottone. ...grazie per il regalo, pì.
Ho taciuto, per riuscire a pensare un po' più lentamente.
Ho raccolto una piuma di pappagallo, un fiore, un legno e una pietra.
Ho viaggiato su un treno, per l'ultima volta senza biglietto.
Ho sbagliato strada.
Ho sorriso. e poi ancora. e ancora...