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lunedì, ottobre 05, 2009

Come non averlo notato prima...

Guardando delle foto, mi è apparsa quanto mai evidente la realtà dei fatti.


Sono una skipper nata.

mercoledì, settembre 23, 2009

E poi ho realizzato...

...che tanto è inutile dannarsi perché a quello sarai sembrata stupida.
Perché c'è così tanta gente stupida in giro che lui, al contrario di te, non avrà nemmeno notato la differenza.

mercoledì, settembre 02, 2009

mercoledì, agosto 26, 2009

Quando ho caldo.

Rotolando sul letto, all'una di notte, quasi fosse un afoso pomeriggio estivo, mentre sullo stomaco poggia un tomo gigante, e mi cimento nel comprendere alte teorie sul riconoscimento di uno status intellettivo degno e rispettabile per gli animali, realizzo invece la più banale delle ovvietà. E mi sorprendo.

Stati mentali e reazioni chimiche.

Che il post a questo punto andrebbe nella categoria dei "Quando scopro l'acqua calda..." ma sfido a trovare qualcuno che dia per immediatamente ovvio e quotidiano ciò che stanotte ho realizzato, non per la prima volta.

Perché viviamo una quotidianità che straripa di stimoli, luoghi colmi di oggetti e persone, oggetti gonfi di suoni ed immagini... ma soprattutto siamo costantemente il fulcro delle nostre percezioni.

Così se adesso io scrivessi questa semplice ed ovvia conclusione...

che quel batticuore che dà l'amore è solo la normale conseguenza di una reazione chimica neuronale

...chiunque, sia ragionevole e minimamente istruito, non potrebbe che convenirne.

Ma se l'amore, è un argomento ampiamente dibattuto, molto meno lo sono tutte le emozioni quotidiane e le piccole reazioni comuni e ripetitive.

Parlare al telefono, aspettare con ansia la consegna di una lettera, ascoltare una canzone e ricordare un momento, tenere con premura la mano al tuo bambino, far attenzione quando versi l'acqua bollente, cercare più volte la stessa cosa, aver nostalgia di qualcosa o qualcuno, rallentare scendendo le scale coi tacchi, scattare una foto, ricapitolare la giornata prima di addormentarsi, avere caldo, aver paura, aver fame, avere un timore, ed ogni singolo sciocco o importante pensiero ed azione... sono, è, solo e soltanto, una rapida reazione chimica.

Ci arrovelliamo, soffriamo, ci emozioniamo per qualcosa, e tutto, l'intero palcoscenico su cui si muove la nostra immaginazione, su cui si improvvisano le nostre scelte e si articolano i gesti, è esclusivamente una poltiglia di carne e sostanze combinate tra loro.

Continuamente, fino alla morte...

Se poi, riguardo l'amore, ti accade che tra mille persone, tra mille sguardi, e mille volte che già l'hai vissuto...
solo una esatta circostanza ti fa portare la mano al petto per fermare il cuore che batte,
e sentirti aggrovigliare come mai ti è capitato

...sorprenditi,
perché anche quella è una reazione chimica.

domenica, agosto 23, 2009

Quando scopro l'acqua calda.

Oggi ho scoperto Carver.
Poi ho scoperto che Carver piace a Baricco, Murakami e chissà poi quanti altri.
Ed ho capito perché mi piace Carver.

Poi ho scoperto che a Carver il suo editor correggeva i racconti.
Il suo editor, l'editor di Carver, si chiama Gordon Lish.
Lish stravolgeva i racconti di Carver, li riscriveva, quasi.

Così adesso non so se mi piace Ray Carver o Gordon Lish.



L'uomo che riscriveva Carver, l'articolo, per i diffidenti.

lunedì, luglio 13, 2009

Quando scopro l'acqua calda...

Perché in un corpo convivono esigenze diverse, che non necessariamente implicano un alterego o una personalità dissociata. Così io, banalmente, se dessi retta a quell'esigenza che intorno a mezzanotte e mezza mi fa sbadigliare e venir sonno, riuscirei a condurre una vita normale, alzarmi presto al mattino, condividere i ritmi di sonno e veglia della maggior parte della gente, mangiare per pranzo e cena, dormirei forse meglio.

Magari poi, non riuscirei a scrivere e pensare la metà delle cose che scrivo e penso a quest'ora, ma farei una vita normale, e forse smetterei di sentire Ben dirmi continuamente: "ma tu non sei, normale*."



* il che, tra l'altro, mi indispettisce alquanto, visto che nel termine in per , c'è persino il mio nome.







p.s. Ah! Ben!...sappi che se all'epoca mi avessi regalato il Pisolone, ora tutto sarebbe diverso, lo so, lo sento.

sabato, giugno 20, 2009

Quando scopro l'acqua calda.

A ben pensarci, ma senza starci troppo a pensare, siamo davvero dei brutti animali.
Nessuna livrea variopinta o simmetrica, nessuna omogeneità di pelo o pelliccia, niente vibrisse o becchi colorati. Al contrario lunghi, corti, ricci, lisci peli attaccati alla testa che, con spiccato innato gusto kitsch*, qualcuno persino colora. Gambe e braccia glabre, sproporzionate, grossi glutei e niente coda. Nemmeno mezz'ala, guscio o spina da riccio.
Grossi pesanti testoloni ambulanti... chiamalo fascino.



Ma le due notizie positive sono che a fronte della mia banale scoperta in realtà oggi ho anche scoperto che, dopo il Crystal Ball, hanno inventato il gioco più geniale della storia:




lo Skifidol Slime



e che per fortuna siamo dotati di ottimo senso dell'umorismo, e stamattina sulla copertina del Comix ho letto una frase che mi ha fatto davvero ridere:



"Sorridi al mondo,
ma occhio ai moscerini."









* Antropologicamente parlando, s'intende.

lunedì, giugno 01, 2009

Re e pollai.

Siamo sempre lì, sotto la doccia rifletto meglio, solo che stavolta non ho scoperto niente di sorprendentemente nuovo.
Il punto, pensavo, è il sistema di riferimento, perché grande o piccolo che sia, la mia elementare osservazione rimane assolutamente immutata.
Ognuno si crede re del suo pollaio.
Il mio coniglio, per esempio, ha da giocarsela solo tra due, lui e l'altro, e il pollaio in questione è un metro quadro di parquet tra le due cucce, eppure nel suo piccolo reame fatto di legno, verdure e giochini, si sente il Re.
L'assunto non cambia anche cambiando proporzioni e riferimenti.
Ci sono Regine, per stati, case, blog, programmi tv, cerchie di amiche...
Ci sono Re per religioni, uffici, circoli, squadre, cerchie di amici...
C'è quel sentirsi unici e speciali, indispensabili e saggi, irrinunciabili che più spesso prescinde dalla realtà dei fatti ed è più una condizione mentale.
C'è chi dice che bisogna essere portati per essere leader, c'è chi è convinto di trovare il suo posto solo ed esclusivamente stando al centro e persino chi non può fare a meno in ogni circostanza di attirare l'attenzione su di sé. Per non dimenticare chi fa da tappezzeria, chi dice di non amare le luci della ribalta e chi si sceglie sempre e solo ruoli secondari. Gli ultimi tre sono i peggiori ed i più pericolosi, rimangono in sordina, fintamente quieti, ad invidiare e reprimere la voglia di successo.
[Per la verità le divagazioni da baretto, vedi bassa psicosociologia, non le sopporto, ma il blog è mio e faccio quello che mi pare!]
Il punto, dicevo, è il sistema di riferimento... perché la questione, in termini epistemologici non cambia, ma cambia sensibilmente rispetto alla percezione di sé nella realtà.
E' socialmente accettato che un uomo debba far sentire Regina ogni sua donna, ed è bellissimo del resto sentirsi Regine o Principesse. La donna di turno poi (a dirla tutta) è giustificata a regnare e sovrastare sopra ogni altra ma soprattutto è tenuta a far di rappresentanza con piumino e stracci tra le stanze del suo Re.
Ma... c'è un ma...
è solo in quelle esatte condizioni, in quella precisa circostanza, in quell'essere lì ed ora, che sentirsi differenti, infinitamente amabili, strepitosamente affascinanti, unici e desiderabili, ha un apparente valore e significato.
Fuori dal pollaio o da uno stato, fuori da un blog o dalle mura, oltre le soglie, la realtà più semplice e incorrotta, è che ognuno è solo nel suo regno.
Se riesci dunque ad accettare i tuoi confini, vedere i limiti e percorrere i tuoi grandi viali, allora a buon merito, puoi celebrare la tua cerimonia silenziosa...
...mentre, se proprio lo desideri, un coniglio nero, un padre anziano, un segreto ammiratore o un grande amore, assistono silenziosi al tuo trionfo.

lunedì, marzo 30, 2009

Quando scopro l'acqua calda.

Secondo me anche gli attori di Beautiful bevono l'elisir di Umberto Scapagnini.




[...e per gli invidiosi: panem et circenses, ovvero la ricetta.]