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mercoledì, febbraio 11, 2015

sabato, luglio 21, 2012

lunedì, luglio 18, 2011

Sound navigation and ranging

Dovevo farlo per te.
Dovevo farlo per me.
Dovevo schiantarmi di nuovo contro di te
per capire cosa significasse il passato.
Dovevo farlo perché l'avevo sognato
e i miei sogni dicono più della mia veglia.
Dovevo farlo capire in cosa sono cambiata
e la donna che sono adesso.


Per l'ultimo boccone del tuo panino più buono del mio che, senza pensarci un attimo, mi dai.

Sono un sonar.

forse lo sei anche tu.




Come guardiamo insieme il mondo io e te mi piacerà sempre.

giovedì, giugno 09, 2011

Smart mob?!

La rete è un crogiolo di umanità e utilizzandola ti accorgi quante persone e come, vengono in contatto tra loro consapevolmente o meno. Da qualche parte, molti anni fa, lessi che la rete è un Golem e sposai il paragone. Oggi lo trovo riduttivo e poco efficace, resta pur vero però che straordinariamente il web assorbe informazioni e contenuti e talvolta dà vita a masse informi che ad un cenno eseguono.

Crogiolando ho trovato questo video



Un Flash mob (dall'inglese flash "rapido", "improvviso" - mob "folla") per chi non lo sapesse, è una riunione in uno spazio pubblico che si scioglie nel giro di poco tempo. È organizzata da un gruppo di persone, coordinatesi via internet o cellulare, con lo scopo di realizzare un'azione improvvisa e insolita, per puro intrattenimento.
È più corretto tuttavia parlare di Smart mob. Masse, folle, all'improvviso... ma intelligenti.
Lo Smart mob (dall'inglese smart "intelligente" - mobile "telefono" abbr. con un gioco di parole in mob "folla") è il fenomeno per cui gruppi di individui, dalla decina al migliaio, si autoconvocano per azioni collettive e coordinate, sfruttando non tanto le moderne tecnologie in quanto tali, ma il loro uso e la loro valenza sociale.
La differenza è minima, sottile e per molti trascurabile, il Flash mob è una sottocategoria dello Smart mob, nonostante generalmente si tenda a considerarli fenomeni distinti, classificandoli in base all'intento da cui nascono: il Flash mob nasce come spettacolo, intrattenimento, performance artistica, lo Smart mob avrebbe, nella distinzione, intento politico e di protesta.


Navigando e curiosando per capire meglio lo Smart mob, ho scoperto che è stato Howard Rheingold, critico letterario e saggista statunitense, nonché guru dell'information technology, a mettere in luce nel 2002 il significato sociale e la carica rivoluzionaria di questi eventi. Famoso nella storia della comunicazione per aver coniato il termine "comunità virtuali", Rheingold da sempre esalta il potere sociale dei media in seno alle comunità che il web genera e quasi silente attiva, e riguardo alle Smart mob scrive Smart mobs. Tecnologie senza fili, la rivoluzione sociale prossima ventura edito nel 2003 in Italia da Cortina Raffaello (se qualcuno ne ha sentito parlare o l'ha letto magari mi faccia sapere). Azione e comunicazione si coordinano dunque attraverso strumenti e new media sempre più sofisticati e interattivi, il primo più famoso Smart mob della storia si verificò nel 2001 quando nella Filippine un assembramento di militanti si diede appuntamento tramite sms al Santuario di Edsa - luogo simbolo del rovesciamento del regime di Marcos nel 1986 - per protestare contro il regime corrotto del presidente Joseph Estrada. Il passaparola fece crescere tanto rapidamente la protesta che Estrada venne poi rimosso dall'incarico.
"Rompere le norme che regolano le situazioni sociali, strappare l’ovvietà quotidiana e produrre un linguaggio inatteso, sincronizzato e corale che si possa negare subito dopo l’azione" E. Goffman. Tali fenomeni metterebbero così in luce il potere sociale della rete e delle nuove comunità high-tech intelligenti, esaltando il connubio forte e inatteso tra tecnologia e società, a dispetto di chi vede nel web un impoverimento e una minaccia alla socializzazione o alla coscienza collettiva.

È esaltante immaginare che la rete possa e riesca a coordinare, organizzare e attivare moltitudini di persone che non si conoscono creando qualcosa di inatteso e improvviso. Non riesco però ad esimermi dal pensare che il Golem non era che un servo, un gigante d'argilla forte e ubbidiente, e così a dirmi che è pur sempre essenziale prima d'ogni azione, restare ben saldi alla propria individualità.


...ah! e se mi mandate un sms o un'email o un piccione per sovvertire il Presidente, che sia chiaro io accorro con tutta la mia più consapevole identità sociale!



mercoledì, giugno 01, 2011

Banksy e il passo da museo | primo e secondo tempo

Su Banksy ci sarebbero da dire un'infinità di cose... intanto per chi non lo conoscesse ("Non conosci Banksy???") vi scopiazzo un pezzo di wikipedia, senza farvi scomodare.


Banksy (Bristol, 1974 o 1975) è un artista inglese.

È uno dei maggiori esponenti della street art. Si sa di lui che è cresciuto a Bristol ma la sua vera identità è tenuta nascosta. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil, che proprio con Banksy è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artists di tutto il mondo. [segue qui]

Quanto all'argomento di cui al titolo, cito ancora testualmente:

Una delle caratteristiche che ha reso famoso Banksy è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere delle sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).


Il passo da museo è spesso quanto di più ilare e ridicolo si possa vedere stando ad osservare un uomo (uomo in senso lato, s'intende).
Un po' come la corsa al Louvre per vedere la Monnalisa, tralasciando secoli d'arte e opere altrettanto, se non persino più, degne di attenzione.
I più divertenti sono quelli che pur annoiandosi a morte sostano un tempo ragionevole davanti ad un opera, così che chi li guarda possa ragionevolmente ritenere che l'abbiano osservata a dovere da veri estimatori.
Non meno degno di nota è il passetto indietro quando, leggendo la didascalia, si accorgono che quello era un Degas, un Monet o un Gauguin (ne ho scelti tre a caso).

* FINE PRIMO TEMPO
al bar Cipster e Ritz costano un botto, lo so, ma non fate i pezzenti che vi portate i popcorn da casa.
INIZIO SECONDO TEMPO
.
Ci sono quelli del "ssssssssssssst", che non riescono a concentrarsi se non c'è silenzio e invece di guardare quadri, sculture e teche, camminano agitati e stanno lì a fissare gli altri visitatori ammiccando alla guardia del museo da veri spioni.
Uh! Per non dimenticare i/le fidanzati/e al seguito! In quel caso non sono in un museo, no, ma rispettivamente davanti a: vetrine dei negozi in periodo di saldi/concessionaria di moto. Li vedi ciondolare trascinandosi da un quadro all'altro finché la/il ragazza/o si volta a cercarli/e e tornano improvvisamente interessati/e e coinvolti/e. Questi meriterebbero una medaglia al valore gratis da ritirarsi allo shop, non fosse che all'ultimo corridoio stanno già correndo verso l'uscita.
I confusi dalle audioguide, i tampinatori delle guide, gli smarriti del gruppo, quelli fighi che tanto è la terza volta che visitano il museo, quelli che devono trascrivere tutte le didascalie e non li scolli da davanti nemmeno a picconate e infine... the last but not the least...
i "nati stanchi", quelli che vorrebbero tanto, ma tanto, ma proprio tanto, stare lì a guardare i dettagli di ogni cornice, leggere ogni etichettina, osservare la pennellata, contestualizzare l'opera, disquisire sulla luce, riflettere sulle influenze dell'impressionismo sulle avanguardie o cercare quel dettaglio, quel quid in più... ma sono alla frenetica, seppur dissimulata, disperata ricerca di una sedia! Quelli che arrancano alla ricerca di un divano e non si siedono sulla sedia vuota della guardia solo per paura che sia un'opera d'arte. Se chiedi loro il perché ti risponderanno che: è tutto il giorno che camminano, soffrono di tallonite, devono fare la pipì, stanno aspettando qualcun'altro o da autentici-grandiosi paraBIP!... hanno bisogno di tempo per riflettere sull'opera

Quanto a Banksy ... qui il suo sito. I suoi topi "rat" ...sono geniali!
Alla domanda: − Che cos'è l'arte? − Si potrebbe rispondere celiando (ma non sarebbe una celia sciocca): che l'arte è ciò che tutti sanno che cosa sia.
Benedetto Croce, Breviario di estetica, 1912

* Ho da aggiungere dell'altro, ma vado di fretta, mi chiude la posta.

domenica, maggio 08, 2011

Cose buone dal mondo: Una preziosa lezione sulla Democrazia.*


Gustavo Zagrebelsky e Ezio Mauro a Che Tempo Che Fa
Prima Parte


Gustavo Zagrebelsky e Ezio Mauro a Che Tempo Che Fa
Seconda Parte


* - [e una postilla che non c'entra nulla]
La mia partecipazione a Ladri di Bellezza (un blog di resistenza all'incedere del brutto | come dice la stessa descrizione), le discussioni e le riflessioni che ne sono emerse, mi hanno derubato dell'utilizzo semplice, leggero, generico e impreciso del termine "bello/a" [che non è mica detto che le parole debbano essere sempre circostanziate]. Il titolo originale di questo post era Una bella lezione sulla Democrazia ma ho sentito subito l'esigenza di correggerlo, in luogo di un più preciso e pertinente "preziosa".

Mi sembra d'essere stata derubata.
Eppure la ladra dovevo esser io.

lunedì, maggio 02, 2011



...tu saresti capace di piantare tutto
e ricominciare la vita daccapo?
Di scegliere una cosa, una cosa sola e di essere fedele a quella, riuscire a farla diventare la ragione della tua vita, una cosa che raccolga tutto, che diventi tutto, proprio perché è la tua fedeltà che la fa diventare infinita, saresti capace?

venerdì, dicembre 31, 2010

Le fini degli anni.

I post di fine anno andrebbero aboliti, così come i bilanci e i buoni propositi. Aboliamo anche i messaggi d'auguri a catena e il conto alla rovescia a ridosso della mezzanotte. Aboliamo gli abitini di paillettes, le scarpe "gioiello" e l'appuntamento preso settimane prima dal parrucchiere. Aboliamo infine i pomeriggi ai fornelli e le mutandine rosse.
Terrei invece il lancio delle cose vecchie dal balcone, le fiaccole e il cotechino con le lenticchie. Sì.

Ad ogni modo... Auguri!

lunedì, luglio 12, 2010

C'è tempo


Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Ivano Fossati

sabato, luglio 04, 2009

Serendipità

Perché si dice che nulla accada per caso.
Ma se invece davvero è tutto un caso,
allora il caso ha davvero una passione viscerale
per i puzzle
per i pezzi che si incastrano
per gli sciroppi che si mescolano.

Perché nel caos delle cose,
delle circostanze che si verificano
e quelle che non si verificano,
degli anni che si accavallano
e del tempo che respira e
non s'affanna
di tanto in tanto qualcosa
si poggia sulla terra...

e se proprio in quell'istante,
inizia a piovere,
pioggia e seme
s'appartengono.



Così è stato un puro caso che stasera mi abbiano suggerito di ascoltare Strade Parallele,
un'aria di Giuni Russo e Franco Battiato, di cui riporto il testo e faccio traduzione.

Duminica jurnata di sciroccu
Fora nan si stari
Pi ffari un pocu ‘i friscu
Mettu ‘a finestra a vanedduzza
E mi vaju a ripusari

Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so putenza strogghi ‘u mo pinzeri
Ah! Ah! ‘U cori vola s’all’umbra pigghi forma e ti prisenti
nan pozzu ripusari.

U suli ora trasi dintr’o mari
e fannu l’amuri
‘un c’è cosa cchiù granni
tu si la vera surgenti
chi sazia i sentimenti

Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so calura crisci e mi turmenta
Ah! Ah! ‘U cori vola sintennu sbrizzi d’acqua di funtana
ndo mo’ jardineddu mi piaci stari sula.

Ah! Ah! ‘A stissa aria ca so calura crisci e mi tormenta
Ah! Ah! ‘U cori vola sintennu sbrizzi d’acqua di funtana
ndo mo jardineddu mi piaci stari sulu
mi piaci stari sula


Domenica giornata di scirocco
fuori non si può stare,
per fare un po’ di fresco
socchiudo la finestra
e mi vado a riposare.

Ah! Ah! La stessa aria con la sua potenza scioglie i miei pensieri
Ah!Ah! Il cuore vola se all’ombra prendi forma e ti presenti
non posso riposare.

Il sole ora entra dentro il mare
e fanno l’amore
non c’è cosa più grande
tu sei la vera sorgente
che sazia i sentimenti.

Ah!Ah! La stessa aria col suo calore cresce e mi tormenta
Ah!Ah! Il cuore vola sentendo schizzi d’acqua di fontana
nel mio giardinetto mi piace stare sola.

Ah!Ah! La stessa aria col suo calore cresce e mi tormenta
Ah!Ah! Il cuore vola sentendo schizzi d’acqua di fontana
nel mio giardinetto mi piace stare solo,

mi piace stare sola.


Mentre forse, invece, non è un caso, che subito la mia mente sia volata a Stranizza d'Amuri, sempre di Battiato

'Ndo vadduni da Scammacca
i carritteri ogni tantu
lassaunu i loru bisogni
e i muscuni ciabbulaunu supra
jeumu a caccia di lucettuli ...
a litturina da Ciccum-Etnea
i saggi ginnici 'u Nabuccu
a scola sta finennu.

Man manu ca passunu i jonna
sta frevi mi trasi 'nda ll'ossa
ccu tuttu ca fora c'è a guerra
mi sentu stranizza d'amuri ... l'amuri
e quannu t'ancontru 'nda strata
mi veni 'na scossa 'ndo cori
ccu tuttu ca fora si mori
na mori stranizza d'amuri ... l'amuri.



Nel vallone di Scammacca
i carrettieri ogni tanto
lasciavano i loro bisogni
e i mosconi ci volavano sopra
andavamo a caccia di lucertole
il vagone della Circumetnea
i saggi ginnici, il Nabucco
la scuola sta finendo.

Man mano che passano i giorni
questa febbre mi entra nelle ossa
Anche se fuori c’è la guerra
mi sento una stranezza d’amore … l’amore
e quando ti incontro per strada
mi viene una scossa nel cuore
e anche se fuori si muore
non muore questa stranezza d’amore … l’amore.


Entrambe, incredibilmente belle.

sabato, giugno 06, 2009

"Licenza di uccidere"


.
...magari!

.

[...] "Ciò è avvenuto anche in questi ultimi giorni", continua Cicchitto, "non si venga a parlare a questo proposito di libertà di satira perché si tratta di unilaterali e volgari attacchi politici. E' incredibile che la Rai non eserciti la dovuta vigilanza su questa trasmissione che ha, evidentemente, piena licenza di uccidere, forse a testimonianza che esiste un regime, ma di segno opposto a quello del quale favoleggiano Franceschini e i suoi boys". Ora, conclude l'esponente del Popolo della libertà, "sarebbe bene che la Commissione di Vigilanza si occupasse di una trasmissione tutta politica il cui settarismo, durante tutto l'anno, è al di là di ogni decenza".

giovedì, aprile 30, 2009

Christopher o'Riley Motion Picture Soundtrack

Dopo tanti anni, per caso, ripensandoci, l'ho ritrovata.
Tanto di quello che ho scritto aveva il sottofondo di questa musica.

Motion Picture Soundtrack dei Radiohead
al piano Christopher o'Riley

giovedì, settembre 25, 2008

Collage



Michael Moschen
Conceptual Contact Juggling



TUTTO PUO'


SUCCEDERE



- Ricordatene. Devi fottertene. Tutte le bocce di cristallo che avrai rotto erano solo vita … non sono quelli gli errori … quella è vita … e la vita vera magari è proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca ……. io questo l’ho capito, che il mondo è pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro …. le sue piccole tristi biglie infrangibili …. e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo … sono belle, … ci si vede dentro tanta di quella roba … è una cosa che ti mette l’allegria addosso … non smetterla mai … e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita, a modo suo … meravigliosa vita.

Alessandro Baricco
Castelli di Rabbia





Zollette
di zucchero