Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post

lunedì, giugno 27, 2011



Little fifteen - Depeche Mode


Little fifteen
You help her forget
The world outside
You're not part of it yet
And if you could drive
You could drive her away
To a happier place
To a happier day
That exists in your mind
And in your smile
She could escape there
Just for a while
Little fifteen


Little fifteen
Why take the smooth with the rough
When things run smooth
It's already more than enough
She knows your mind
Is not yet in league
With the rest of the world
And it's little intrigues
Do you understand
Do you know what she means
As time goes by
And when you've seen what she's seen
You will
Little fifteen


Little fifteen
Why does she have to defend
Her feelings inside
Why pretend
She's not had a life
A life of near misses
Now all that she wants
Is three little wishes
She wants to see with your eyes
She wants to smile with your smile
She wants a nice surprise
Every once in a while
Little fifteen

Ringrazio jaenada per avermela fatta scoprire.

sabato, giugno 04, 2011

Danza fino a morirne




Oblivion, Gidon Kremer su musica di Astor Piazzolla, un tango.


Ti gira intorno ad occhi socchiusi, le spalle dritte, le mani morbide. Sembra chinarsi, leggera si solleva, inclina la testa, ti guarda dritto.
La senti scivolare sulla caviglia, sale come un serpente o un ramo di vite. Ti è davanti, la seta lucida sui suoi fianchi, tirala piano a te.
Piega il suo polso sul tuo petto e poi allontanalo dal cuore. Tieni forte la sua mano e con l'altra sfiora la sua schiena fino a stringerla.
Si avvicina lentamente e vibra già in lei la musica.
Anticipala, disegna l'andatura, lei ti segue.
Falla danzare, portala sui tuoi passi e fissala negli occhi.
Trattienila mentre finge e si allontana.
Ti accompagna in punta di piedi, avvolge le sue gambe tra le tue.
Che vi si guardi o meno, volteggiate come archetti sui violini.
Brillerà la sua bellezza anche nelle movenze più scomposte.
Sorreggila mentre piega indietro il collo, sfrontata solleva il petto e getta indietro le spalle.
Bianche le luci e le ombre le attraverserete fino a tagliarle.
Il fiato si farà unico e tremerai per la passione
   o lo sfinimento.
E sospesi sarete da terra,
tu e la Verità.
   o una menzogna. è la stessa cosa.


Foto di Natacha Pisarenko

lunedì, luglio 12, 2010

C'è tempo


Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Ivano Fossati

domenica, ottobre 04, 2009

Prima o poi vomita

Il web fagocita identità, miliardi di dati, parole, numeri, simboli, preferenze, immagini e vabbè, sì, quante volte si dice, ho detto, che è la realizzazione del Golem... non se ne può nemmeno più.
Qualche mese fa, qualcuno ha anche cercato di dissuadermi dal continuare a scrivere su questo spazio ospitato da Google, invitandomi a leggere The dark side of Google...
ma io sprezzante del pericolo, continuo imperterrita... così se un giorno finirò in galera per un ricatto digitale ai miei danni, conto che qualcuno mi porti le arance e i pasticcini (visto che non fumo, i pasticcini mi sembrano il minimo).

Fattostà che dopo icq, yahoo, lycos, splinder, skype, msn, youtube, flickr, fotocommunity, facebook, aNobii, libero...OHMIODDIO quanti... oggi mi sono registrata anche su last.fm.
L'intento pedagogico, faccio "pedagogia fai da te", era quello di far sì che girovagando tra autori, gruppi e video, la mia spiccata passione per la musica (e qui sono sarcastica, molto sarcastica) toccasse vette mai viste.
Se non che...
ho fatto una fatica immane per orientarmi dentro il sito e a capirne la logica...
e se la questione quindi è una, le cause invece possono essere molte...
o il sito è ridondante e affatto intuitivo (propendo per questa)...
o la mia indisposizione verso il genere perverte anche le mie capacità da navigatrice...
o in quanto navigatrice provetta, appunto, divento sempre più esigente e mi aspetto di trovare la roba lì dove non è...
o, tremo all'idea, sto invecchiando... e così come alcune applicazioni su facebook o su msn mi appaiono poco immediate, pur vedendo che i ragazzini le usano senza difficoltà, anche i nuovi social network e le nuove community, sono troppo avanti per me.

Intanto vado progressivamente spezzettando la mia identità e alla fine o mi vomiterà tutto indietro o mi dissolverò fino a non sapere più chi sono se non cercandomi pezzi pezzi.