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lunedì, settembre 07, 2009

Condizionamenti inversi... o è colpa del lupo?


"A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar, da narrar
Venite con me nel mio mondo fatato per sognar, per sognar
Non serve l'ombrello, il cappottino rosso, la cartella bella, per venir con me
basta un po' di fantasia e di bontà, e di bontà..."


Che poi da grande ti insegnano che le favole hanno il propedeutico terapeutico pedagogico scopo di aiutare il bambino ad assimilare, in maniera mediata, la realtà complessa, interiore e reale, che si trova a vivere. Che senza le favole un bambino non sarebbe in grado di gestire la propria psiche. Che senza l'identificazione nella fiaba il bambino non può autorappresentarsi per sciogliere i propri dubbi relazionali verso le figure familiari e sociali con cui si confronta.

Intanto però tu, bambino, ti sei sparato ventiquattr'ore su ventiquattro di cartoni animati o il cantastorie in cuffia, imparando a memoria la fiaba del lupo e i sette capretti, tremando solidale con il capretto nascosto dentro l'orologio a pendolo... e chiedendoti in che modo il furbo lupo non sia crepato per l'invasiva operazione chirurgica e crepi, invece, per il peso delle pietre sporgendosi e annegando nella fontana...

Ma poi il punto, non è nemmeno esattamente questo...

è che oggi, tornando dalla spesa, da una finestra si sentiva la musichetta d'introduzione delle fiabe sonore e lì ho avuto un sincero, commovente, moto di nostalgia... poi però mi sono ricordata che da bambina la mia eroina preferita era Lovely Sara...

«Perché Lavinia sei tanto cattiva con lei?»
«Se vuoi saperlo, Margherita, perché nonostante quello che ha passato e passa ogni giorno*, è serena e io al suo posto sarei disperata, capisci? È ancora lei la più forte, è ancora lei!»

*il "tutto quello che ha passato e passa ogni giorno" è una splendida perifrasi che sta per una storia che farebbe invidia agli autori di Beautiful, triste e finanche troppo crudele per un pubblico di giovani spugnette dagli occhi sgranati e attenti

e mi sono chiesta...

ma non è che uno poi, tra lupi stupidi e cattivi, rospi da baciare, principesse da salvare superando rovi e draghi, matrigne e nani, confuso e un po' persuaso, si immedesima così tanto, che passa tutta la vita a metterci i mezzi per avere un'esistenza altrettanto travagliata?

...stupido lupo.




sabato, maggio 23, 2009

L'Alhambra

"Generalife, è il giardino delle Mille e una notte... nelle mie favole...

Cammini per viali bianchi, dove il rumore dell'acqua e il profumo delle rose, ti entra nei pensieri...
Le fontane sono umili e silenziose... un rumore delicato e naturale...
Ninfee che galleggiano sull'acqua, dipingendola di verde e bianco. Le rane prendono il sole.
I colori del giardino cambiano in sfumature che nemmeno nelle mie fantasie più dolci, immaginavo.
Le viole sfumano dall'indaco più passionale al bianco più puro...all'azzurro del cielo.
...e il mirto accarezza le mani.
Pietra e sabbia si confondono in disegni intrecciati e perfetti...
niente uomini.
Sette cieli stellati sembrano essere lì da sempre... e nelle linee intarsiate del legno lo sguardo si perde incantato come in un incantesimo.

Come Shahrazad.. ogni notte inventa una nuova storia che si perda tra il sonno e la veglia...
che dia incanto al vivere nell'astuzia del pensiero e nel fascino delle parole.
Ricama poi dentro il tuo occhio con un ago e fili d'argento la storia della tua vita...
...così che possano essere sempre presenti al tuo sguardo i moniti e gli insegnamenti.. i sogni.

E credi nella tua favola... per sempre. "



Granada, 23 Maggio 2006


[e al tramonto, disteso sui muretti sopra il Darro, puoi sentire la vita.]

sabato, febbraio 07, 2009

L'occhio e l'ago

Non so...
ho deciso di creare un nuovo blog.

Un blog di favole. Un blog che parla di favole. Non favole per piccini. Favole per grandi. Di quelle da ascoltare davanti al camino o sotto le coperte. O più esattamente le favole di quando i grandi erano piccini... così in fondo è un blog anche per i piccini. Non mi faccio mancare nulla.
Non so cosa ne verrà fuori...


E' certo però, che ognuno da bambino ha avuto la sua favola preferita...
e non a caso nelle Mille e una Notte qualcuno scrisse...