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giovedì, agosto 06, 2020

La vanagloria

 Di queste persone insicure, di cui avverto la necessità di un senso, di un'attenzione, di un pieno, di una verità che forse non è mai abbastanza, già che per bastare serve essere se stessi, la necessità di una singolarità che sia afferrabile, accettabile, esatta, incipiente. Di queste persone di cui avverto, forse con intollerabile presunzione, le incertezze a fior di pelle, i vuoti pieni di parole, le delicatezze malcelate, gli sguardi vigili al contesto.

Da queste persone, io, rifuggo. Perché ci vuole coraggio a mostrarsi insicuri, ci vuole insospettabile forza per non lasciarsi intimorire dalle proprie necessità, dai propri disincanti, per non diventare disillusi, cinici, sferzanti.

Di queste persone, piene di parole, che, a volte, raccontano di se stessi una magia molto più incantevole, quando non hanno voglia di stupire.


mercoledì, febbraio 25, 2015

Di voi. Che pensate esistano le mezze misure.
E vi sbagliate.

Mi piace la discrezione incerta dei timidi nel chiedere ai saccenti.
Mi piace l'indecisione lieve degli educati davanti agli sfrontati.
Mi piace il fastidio nitido degli emotivi in mezzo ai cinici entusiasti.
Mi piace l'eccitazione umida delle insicure, con le provocazioni sexy.
Mi piace la vacuità silente che sigla i proclami dei troppo buoni.
Mi piace l'arrabbiatura malcelata per gli sfottò dei saputelli.
Mi piace l'amarezza compita dei razionali, nel caos degli irrequieti.
Mi piace il sorriso smezzato, davanti a un complimento banale.
Mi piace l'esitazione impaziente dei finti galanti se t'aprono le porte.
Mi piace la riservatezza distesa dei modesti in mezzo agli arroganti.
Mi piace l'impazienza affamata degli amanti ancor prima di spogliarsi.
Mi piacciono le mezze emozioni, i vuoti di carattere, tutte le smorfie appena percettibili, i sensi scomposti o prima di scomporsi.
In compenso non mi piacciono un sacco di cose. Per fortuna.

domenica, giugno 10, 2012

Pompa nelle casse

Dalla sua stanza Teresa alle 00:03 si sporge sul corridoio e urla "Ragazzi abbassate il volume", in salone si sente all'improvviso silenzio e quindi aggiunge "e anche la musica!" silenzio di piombo.
Ha la pelle olivastra Teresa, le gambe nude e i fianchi larghi, indossa sempre camice da notte in cotone liso e lascia i capelli sciolti anche se sporchi.
Fa la maestra, viene dal sud e al sud ha una casa tutta sua "Una casa grande col giardino, quella è la mia casa, l'ho comprata coi miei soldi".
Teresa passa le sue giornate davanti alla televisione, torna da scuola, mangia cibi dietetici e quando può scende dalla vicina Pina, anche lei del sud.
Parlano già sottovoce in salone, hanno spento la musica, ma lei urla ancora "E se dovete usare il bagno usate quello sopra!". Li spedisce tutti in mansarda.
Il sabato sera a casa, in camicia da notte, i mozziconi spenti e i capelli sciolti, non riesce a dormire, Teresa, chissà perché.