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lunedì, giugno 25, 2012

Incastri

E ho attraversato la città una volta e più in silenzio. Una via dritta come una vena stesa e tesa verso una direzione esatta e sempre quella. Ho cambiato strada, ho fatto curve e scavalcato ponti, ho cercato vie strette e luminose, ho percorso veloce arterie lunghe e buie. 

Forse una città la si dovrebbe lasciare quando i ricordi iniziano ad accavallarsi, quando una strada, quella strada, ti accorgi di averla percorsa talmente tante volte che non è più lei ma sei tu, con i tuoi passi esatti e l'abitudine per i dettagli, sempre gli stessi.
O forse e ragionevolmente, la mappa di una città si sovrappone alle mappe che crei dentro di te. Mappe in cui si compongono disordinate le tue comparse nella realtà. E quanto più sei bravo a reinventarti, a trasformarti e ad adattarti, anche al caso talvolta, tanto più qualsiasi posto faccia da proscenio a ciò che sei, sarà infinito e teso verso lo spettacolo più appassionante che tu possa mettere in scena. 



mercoledì, luglio 20, 2011

Coincidenze

Forse la vita si fa ai cambi. Forse della vita non si dovrebbe mai scrivere. Forse scriverla è una pretesa senza eguali.
Io, ricordo distintamente le mie attese, i cambi di binario, gli arrivi in città, e poi in un'altra e un'altra ancora.
Al cambio spezzi il rigore e la logica pedissequa del tempo. Perché un cambio è un tempo inatteso.
Io, ricordo distintamente la mia attesa a Roma, seduta lungo il binario, quando alzando lo sguardo, vidi passare in un momento esatto e non poteva essere che quello, uno stormo di uccelli.
Gli uccelli delle coincidenze, diceva Kundera.
Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia.
E il caso, passo lungo attraverso i miei viaggi, tra città, pensieri e sensazioni, calza esatte scelte, momenti perfetti.
Ho attraversato senza logica e predeterminazione luoghi, persone, tempi ed emozioni, ho attraversato me con logica e precisione, come necessità. Avrei dovuto fare l'esatto contrario, perché quando l'ho fatto, quando mi sono fidata e affidata, caso e necessità si sono fatti un tutt'uno. E la vita non era più ai cambi, era la magia di una coincidenza. In quella magia sono io, senza alcun bisogno di cercare segni per capire.