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martedì, giugno 07, 2011

MiniMostri

A grande richiesta offro il mio contributo all'entomologia.


Ragno rosso
Insetto a T

cliccando le immagini si ingrandiscono

In latino la parola monstrum [da mŏnēre - "avvisare", "ammonire"] significa "prodigio". Ho sempre pensato che il folklore con fiabe e miti, la letteratura con fantascienza e fantasy e il cinema con l'horror non abbiano inventato nulla di nuovo, hanno piuttosto tratto ispirazione, la natura sa essere ben più Monstruosam.
Non escluderei poi che la necessità di ingigantire i Mostri sia la trasposizione inversa di un timore atavico e incontrollabile. Un modo per guardar meglio piccoli dettagli che ad occhio nudo sfuggono e in questo sentirsi meno impotenti. Non s'è ancora visto sulla terra un Mostro gigante tale da schiacciarci... eppure esistono un'infinità di microscopiche creature in grado di annientarci.

L’uomo è assai insensato. Non saprebbe fabbricare un piccolissimo insetto e fabbrica Dei a dozzine.

Micheal De Montaigne

giovedì, ottobre 22, 2009

Che non è un fatto di misura. [ripubbl. 2009]

Ci sono dei buchi a volte
dentro cui cade il mondo.
A guardarli sembra che
da un momento all'altro
la terra, il prato,
i muri
ed i mattoni
debbano strapparsi e crollare.
Se ti fermi vicino sembra
di correre il rischio di rimaner
risucchiato.
Lembi bianchi intorno sembrano
bruciare di sole
e l'odore è talmente forte
da stordirti le idee.
Rimani fermo
il terrore ti assale
e piano ragioni.
La strada è questa,
se vi è un oltre
è di certo più
oscuro che qui.

Allora stai attento,
raccolgo qui le mollette
e
tu,
piccolo moscerino,
vola via dal mio lenzuolo bucato.




martedì, ottobre 20, 2009

Che non è un fatto di misura.

Crolla il cemento dei cornicioni, si schianta sulla strada. I vetri delle finestre esplodono e in mille pezzi piovono in testa alla gente. L'asfalto si sconquassa , si scrosta la vernice delle strisce pedonali. Le vetrine antiproiettile s'incrinano e cadono i libri giù dagli scaffali. I fari delle auto, le luci dei lampioni, i bicchieri nei bar, scoppiano e si sbriciolano. Si alza la polvere dai marciapiedi e il ferro dei tombini si contorce. Le linee elettriche vanno in cortocircuito e le macchine si schiantano ai bordi delle strade. Un padre si getta sopra il figlio per coprirlo dal crollo. Un'anziana signora perde il bastone e piomba a terra. Gli uccelli sui fili dell'alta tensione volano via impazziti.
Tutto, dopo, immobile e distrutto, tace.
Dorme, lì sotto il marciapiedi, il vermetto. E sogna d'urlare, prima d'attraversare la strada.