Gustavo Zagrebelsky e Ezio Mauro a Che Tempo Che Fa
Prima Parte
Prima Parte
Gustavo Zagrebelsky e Ezio Mauro a Che Tempo Che Fa
Seconda Parte
Seconda Parte
* - [e una postilla che non c'entra nulla]
La mia partecipazione a Ladri di Bellezza (un blog di resistenza all'incedere del brutto | come dice la stessa descrizione), le discussioni e le riflessioni che ne sono emerse, mi hanno derubato dell'utilizzo semplice, leggero, generico e impreciso del termine "bello/a" [che non è mica detto che le parole debbano essere sempre circostanziate]. Il titolo originale di questo post era Una bella lezione sulla Democrazia ma ho sentito subito l'esigenza di correggerlo, in luogo di un più preciso e pertinente "preziosa".
Mi sembra d'essere stata derubata.
Eppure la ladra dovevo esser io.
1 commento:
Non mi pronuncio sulla riflessione in merito alla democrazia.
Invece, discutendo dell'annosa questione della bellezza, io continuo a usare 'bello' per una cosa che semplicemente "mi piace" (rivendico il valore di un criterio estetico esclusivamente basato sulla soggettività e quindi relativo e diverso per ciascuno) e così come non ho mai preteso che le categorie - ancorché generali, ampie, imprecise - di bello/brutto fossero assolute, parimenti non ne ho mai abusato proprio perché temevo sarebbero diventati ridondanti (cosa che sento purtroppo presente nel blog dei Ladri, per esempio - ragion per cui personalmente uso termini quanto piacevole, entusiasmante, appassionante, incantevole parimenti 'leggeri' ma che secondo me defiscono meglio il modo in cui di volta in volta sento ciò che propongo). Derubata io no, ma un po' infastidita dalla ridondanza quindi sì.
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