lunedì, settembre 07, 2020

Un fiore di terra e mare

E cerco un rifugio, persa, tra le mille me che sono diventata e non sono. 
E non mi rassegno, inutilmente, al pensare più svelto, allo sfuggirmi della poesia, agli oggetti che in realtà banali non raccolgo.
Sono, di me, un seguito realistico.
Mi scivola, sulle spalle, un velo di incanti che trascino dietro come un monito a non dimenticare.
Sono quell'inseguire rapido delle mie magie, minuscole creature, dietro i miei passi.
Sono un riccio, una lumaca, un topo, una coda, un guscio, un granello, un sasso, un fiore nella sabbia, bianco.

E quasi sempre, a girarmi intorno, annusando i miei umori, mi ritrovo bella e più adulta.
Di ricordarmi di me, posso solo se rallento, e mi ascolto, e mi fido di questo mio vivere in un avvertire e riconoscere le mie sensazioni più nascoste.




giovedì, agosto 06, 2020

La vanagloria

 Di queste persone insicure, di cui avverto la necessità di un senso, di un'attenzione, di un pieno, di una verità che forse non è mai abbastanza, già che per bastare serve essere se stessi, la necessità di una singolarità che sia afferrabile, accettabile, esatta, incipiente. Di queste persone di cui avverto, forse con intollerabile presunzione, le incertezze a fior di pelle, i vuoti pieni di parole, le delicatezze malcelate, gli sguardi vigili al contesto.

Da queste persone, io, rifuggo. Perché ci vuole coraggio a mostrarsi insicuri, ci vuole insospettabile forza per non lasciarsi intimorire dalle proprie necessità, dai propri disincanti, per non diventare disillusi, cinici, sferzanti.

Di queste persone, piene di parole, che, a volte, raccontano di se stessi una magia molto più incantevole, quando non hanno voglia di stupire.


martedì, luglio 14, 2020

Le mie suddivisioni sono infinite

E continuava a dirmi che ero troppo. Che era tutto troppo. Troppo cosa volevo, troppo cosa pensavo, troppo cosa chiedessi, un più di eterno. 


E mi sono chiesta mille volte se ero davvero troppo. Se erano troppo alte le mie aspettative, troppo aspre le mie critiche, troppo pretenziosa la mia lista di cose da fare, la mia voglia di viaggiare, di assaggiare, di non aspettare, di non accettare.
E nell’attesa di darmi una risposta mi sono costretta a chiedere meno, a dare meno, a sperare di meno.
E mi sono sentita più pesante, e più schiacciata, e più indifesa, finalmente meno potente, sicura, forte.
Che a volere meno si sta più stretti dentro di me, si alzano le maree, i venti gonfiano, la terra si tende fino a mancare.
E perdo le misure, le mie coordinate, il mio cercare continuo, inafferabile, affamato. 
Perché arginata non fluisco, rallento, mi fermo.
Io voglio tutto.


giovedì, giugno 25, 2020

Post-it

- Ci sono giorni che non finiscono se prima non trovo qualcosa che cerco di te.

-  Faccio lo stesso anch'io.

Avrei voluto rispondere quel giorno e non l'ho fatto.

venerdì, maggio 15, 2020

Quando provi a fidarti di qualcuno.

SABATO, MAGGIO 14, 2011 (nove anni fa)

Se al buio sorridi, io non riuscirò a vederlo.
Se sussurri qualcosa mentre sei in un'altra valle, 
l'eco non riuscirà a scavalcare il monte.
Se allunghi il passo, ma al bivio io ho già scelto.
Se mi affidi un tuo segreto, e io lo chiudo in me,
non saprai più dove lo tengo.
Se piove, ma sei un'altra città, come stanotte.

Posso sorridere quando ti immagino.
Posso aspettare te o raggiungerti per ascoltare ancora.
Puoi chiedermi dove sto andando, prima di partire.
Puoi tenerlo lì se vuoi, perché non c'è posto più protetto, 
lontano da te.
Se piove, cadrà la pioggia sul mare, io lo so.

lunedì, maggio 04, 2020

Nessun fiore fiorisce quanto la peonia.
Amélie Nothomb

C’è una poesia in me che s’avvolge alle mie sensazioni più intense e più sottili. È una magia, una malìa, incauta e potente che travolge i sensi, i miei anche.

C’è in me una musica di parole che suona eco misteriose come onde del mare tra le fronde degli alberi in fiore. È un incanto inquieto che invece di domare, mi doma. È di me la parte più segreta e misteriosa.

E mi sembra d’essere in pericolo quando lo dimentico, quando riempio il tempo di sentimenti poco densi, quando avverto senza afferrare, quando l'apparentemente convulso mi svuota e non riempie.
Mi terrorizza quando rimane lì nascosta in me così a lungo da sfiorire.



giovedì, aprile 30, 2020

Via quieta, 55

"Tu sei sempre con me" mi ha scritto.
Sono passati 9 anni. Non è cambiato nulla, se non un altro addio. 

18 Maggio 2011
È l'unica casa che non si è mai mossa in questa città.
È il loro Kansas.
Le porte a vetri, una sedia a dondolo, gli oleandri, l'odore di mandorla nell'angoliera, i quadri pieni di fiori, la musica classica, la lanterna dei treni, il cestino delle mollette, il cancello bianco di ferro per entrare in balcone... i loro Penati.
Eravamo lì tutti e sei e io ci guardavo.
"Le due Isabelle" ci han detto stasera.
Metà di me fa parte di ciò che loro sono, le strizzate d'occhio inattese, gli abbracci senza vergogna, gli sguardi che scrutano, la domanda impulsiva a cosa pensi?, quel modo squisito d'essere tremendamente golosi, le reazioni brusche, le rughe d'espressione e i sorrisi. Mi sono talmente lontani però, né gli appartengo, che costantemente devo rammentare a me stessa che è quello il posto dove lui desidera che io mi senta in famiglia. Faccio vibrare così quel filo invisibile che inesorabilmente mi lega e che io non recido. Eppure in me loro non esistono.
Siamo io e lui e nessun'altro, la mia famiglia.






lunedì, aprile 27, 2020

C'è una vita ormai così lontana da me, distante, antica nel mio cuore e a cui non torno mai, che quando affiora è come una lama avvolta nella stoffa, disinnescata, quieta, eppure sempre affilata.
E lì, so di non dover far correre il pensiero se non sono disposta a faticose accettazioni.
Già che il coltello, e la sua protezione, sono sempre io.




lunedì, aprile 20, 2020

È che in fondo mi piace questa cosa dei capelli bianchi. Mi piace non truccarmi. Non truccarmi mi piace proprio un sacco. Mi piace questa trasandatezza che mi lascia tempo libero, mi porta molte meno volte allo specchio per controllare che il mascara non sbavi, mi fa lavare i capelli durante il giorno quando capita perché tanto basta il phon. Mi piace questo trascorrere degli anni su di me, che a togliere il rossetto e le camicette, i tacchi, sembro più io. Mi piace che non ho il pensiero di uno sguardo addosso e la fantasticheria che il vero amore ti vedrà bellissima, anche se non lo sei, per sempre.

venerdì, aprile 03, 2020

"Forse la vita voleva tu ti fermassi"

L'allontanarsi lento di un affanno, ricorderò sempre di questi anni silenziosi e quieti.
La fatica diluita per far tacere, finalmente, il vortice che mi turbinava dentro. I passi lenti, per davvero, che seguivano l'uno all'altro. La certezza che, ad occuparmi di me, andrà tutto bene.
E così, ho girato stretta la curva che lascia indietro il passato. Ho riposto nei cassetti i pensieri che ho indossato mille volte, ho steso alle finestre le mie risposte più umide, ad asciugare, lavato via dagli incontri mai accaduti le mie attese più vivaci.
Ho guadagnato tempo. Una stanchezza diversa.
Un passo meno saldo. Una malinconia dolce.
E forse ho perso qualcosa. Ho perso gli incanti che mi volevano davanti ad una chiesa in abito da sposa, di nuovo sotto le stelle avvolta dalle pietre di un teatro greco, avvinta in viaggi ai confini della mia realtà più trasognata.

Se tornassi indietro sceglierei ancora un finale diverso ma ho imparato, una volta ancora, che prendersi cura di se stessi salva anche dai propri desideri più segreti.




martedì, marzo 17, 2020

Aspetto d'essere sfebbrata

Sono sempre stata epica con le sceneggiature, in vita mia.
Ho un'immaginazione fertile, che posso dire. Pure buona memoria, quando la fantasia è tutta mia.
Così, in questo tempo nuovo di pacca, mi sento come febbrile.
Più o meno trentanove e due, direi.
In quello stato delirante, insomma, in cui vorresti sprofondare dentro il letto ma in testa ti ballano confusi gli ippopotami di Fantasia.

L'ho ridistribuito, questo mio tempo, tra tutte le proiezioni surreali dei miei futuri più confusi.
Come se cercassi qualcosa e pure no. Avessi fretta, ma non corro. Sete ma non bevo. Fame, quella sì.
Rotolo, insomma, come aggrappata ai granelli dentro una clessidra mentre aspetto di vedere cosa accade, di me medesima, nei mille copioni che riscrivo di continuo.
Accadrà, noiosamente e di certo, che la sorte, le coincidenze o il caos, spariglieranno tutto. Questo lo so già.
Ma mi è intollerabile non vedere la strada.
Già che se non la vedi, netta e chiara avanti a te, forse l'ippopotamo sei tu.

E no, non ho la febbre, (mamma).




mercoledì, febbraio 12, 2020

Non ci pensare.

Sai che cosa penso, 
Che non dovrei pensare, 

Ho capito che 
Per quanto io fugga 
Torno sempre a te 
Che fai rumore qui, 
E non lo so se mi fa bene, 
Se il tuo rumore mi conviene, 
Ma fai rumore sì, 
Che non lo posso sopportare 
Questo silenzio innaturale 
Tra me e te.

Fai rumore, Diodato

mercoledì, febbraio 05, 2020

I miei primi trentasette anni.

Non arrivano le rughe sul mio viso.
E allora spesso mi chiedo se sono le scelte importanti, che non ho fatto, o che non mi hanno affaticato, a lasciarmi un viso da bambina.
Eppure nel mio cuore a volte sento il peso d'un sacco d'anni, densisissimi, in cui io grande lo sono stata già.


venerdì, gennaio 10, 2020

Sui miei treni

Io, in giorni così, mi sento come quando sta per passare un treno veloce in stazione, che suona, e tutti si fermano, che ti allontani dalla linea gialla, e stringi gli occhi, le spalle, il cappotto, ti fai minuscolo per resistere al vento, e aspetti che passi. Perché tanto passa, velocissimo.



martedì, dicembre 03, 2019

Sarà che non mi sono mai piaciute le luci a intermittenza

Dev'esserci una lucina in me.
Una minuscola lucina, come quelle di Natale.
Lei sta lì ed io mi salvo.
Mi salvo sempre.
O almeno così è stato sinora.
Intorno c'è caos e lei s'illumina di più.
La gente urla e lei s'affievolisce per non farsi notare.
Cambiano gli odori, gli spazi, e lei rimane ferma.
Qualcosa mi schiaccia e lei balugina più forte.
Se qualcuno mi ferisce, mi fa luce tutt'intorno.
Coi miei entusiasmi più felici, s'agita e scodinzola tutta luccicosa.
Se qualcuno me li umilia, resta lì impettita e s'accende portentosa.
Se perdo di vista qualcosa, lei m'abbaglia senza sosta.
Se calpesto qualcuno e lo ferisco, lei s'allarma e io mi fermo.
Non credo si sia mai spenta.
E, col tempo, ho capito che per proteggermi da tutto,
persino da me, devo proteggere anche lei.