martedì, maggio 03, 2011

Inizio a raccontarti...

cammino spesso scalza, tu lo sai
ero scalza anche in quel momento
ho fatto un passo in punta di piedi
  anche l'altro
    al terzo ho poggiato tutto il piede
passi lenti
.è una fantasia la mia, la spezzo.
sotto di me c'era della sabbia
  poi della terra
    al terzo fango
ho fatto il quarto a piedi pari
    al quarto fango

ero scalza in quel momento
un istante esatto
scoccato e inopinabile
mi sono fermata.
.ho scritto che l'anima è una tela.
io non lo ricordo
quel momento
sono passati più di due anni
non saprei spiegartelo altrimenti.

mi sono fermata
entrambi i piedi dentro il fango
come forse facevo da bambina
.l'ho mai fatto? da bambina mi fermavo all'improvviso?.
entrambi dentro il fango
non mi sono accorta di nulla
non accorgermene
è stato il mio errore più grave.

non ho sentito i giorni,
l'umido e il fango secco
ho avuto un aplomb eccezionale
nessuno se ne accorto
finché non me ne sono accorta io
.è colpa mia, non tua.
lo sguardo dall'alto verso il basso
ho capito dove mi ero fermata
ho avuto una fottutissima paura
ero ferma da così tanto tempo
che intorno non c'era più niente
su cui fare un altro passo

o almeno questo è quello che credevo
e quella mia crisi a cui né tu né io abbiamo saputo dare un nome
e che adesso, visti i sintomi, ne ha uno preciso.

ho ancora addosso quella paura
è una paura che mi paralizza
che mi toglie il fiato quando solo la pronuncio
è un ghiaccio in cui si trasformano i miei liquidi
è l'umido di tutti questi anni.

ma

ben
è accaduto qualcosa esattamente il mese scorso
era il due aprile, una notte come questa

L'anima.
domenica, maggio 09, 2010
(sono le parole che dirò ai miei figli forse un giorno, le stesse che immaginavo mi avresti detto tu.)
L'anima non è pelle. L'anima è un tessuto. E no, no, non è un tessuto elastico, non credere, bambina mia. L'anima è una stoffa. Non la indossi come un abito a fiori in primavera, è lei che indossa te. Indossa quei tuoi splendidi occhi marroni, i ciuffi morbidi e scompigliati, i braccialetti che senti tintinnare quando cammini svelta. L'anima si strappa, ecco perché non è una ferita quella che tu ti porti dentro.

Lo so che scoprirlo adesso non ti sembra di conforto, ma non aspettare che il tempo curi e lenisca il dolore dei tuoi sbagli. L'anima è una stoffa. La tua trama può essere pregiata e molto fitta, grezza o un velo trasparente, ma se si strappa non c'è niente che puoi fare se non tentare di cucirla. Non si rimargina da sola.

Non aver paura, bimba mia. Troverai la sfumatura giusta del tuo filo e l'ago adatto. E se non li troverai, darai qualche punto di un colore e poi di un altro, tirerai l'ago troppo in fretta o piano piano, non preoccuparti. Forse non ti sembrerà mai perfetto il tuo lavoro, tornerai a guardarla e ricorderai per sempre quello strappo, ma non lasciarla strappata troppo a lungo.

L'anima è una stoffa e se si strappa, prendi ago e filo e con pazienza prova a ricucirla.

si è strappata a tal punto
che mi ha obbligata a iniziare a ricucirla
subito
un male cane, come diresti tu

inizio ad aver rimpianto del tempo
e questo è un bene

mentre rattoppo e taglio
passo ancora lunghe ore in silenzio
a volte sembra surreale
.vorrei saper cucire come te, il retro mi viene una schifezza.
sento ancora addosso la paura
a volte mi dico che finché non sarà ricucita
non potrò indossarla e uscire
e raccontarti...

sono scuse per restare ancora ferma

il mio quinto passo, è adesso, in me
fuori da me
nella realtà che, lo so, mi strapperà di nuovo
e ancora.

.mi insegni a cucire a macchina?.


Chema Madoz (1998)

4 commenti:

AdrianaMeis ha detto...

hai detto bene...l'anima è una stoffa, quando si strappa fa un male cane, e ricucirla fa male ancora di più, perchè se il dolore dello strappo è momentaneo, quello in cui ricuci è duraturo.

giardigno65 ha detto...

rammendare o ricamare ?

ben ha detto...

esistono rammendi fatti così bene che anche se li vai a cercare non li distingui più... è solo questione di tempo e pazienza, di ricercare il filo giusto per la trama, il colore, lo spessore e la giusta robustezza...poi la soddisfazione del lavoro è così tanta che ne vai orgogliosa.
Mi comprerò un altro paio di occhialetti buffi e
ti insegnerò a cucire a macchina!

ale ha detto...

ben a questa possibilità non avevo pensato, lo immaginavo lì tutto ingarbugliato. io voglio riuscire a fare uno di questi rammendi qui, uno di quelli che poi non li distingui più... e lo voglio fare subito!
i tuoi occhialetti... io li amo.

giardigno65 ...forse in questo caso è un po' la stessa cosa...

A. piccole sartine crescono... devo scriverci un libro!