sabato, febbraio 12, 2011

Amore compulsivo

Una coppia di amici ha la splendida abitudine di chiamarsi continuamente così:

- "Amore?"
- "Sì, dimmi Amore!"
- "Compra il pane, Amore"
- "Certo, Amore"
- "Torni a casa Amore?"
- "Sì, alle sei Amore!"
- "Amoooore apparecchi?"
- "Amore fallo tu!"

All'inizio ero convinta fosse l'onda dei primi batticuori, nell'euforia di una storia che inizia, quel desiderio di far presente all'altro i propri sentimenti, e passati i primi tempi ho iniziato a pensare fossero da ammirare per non essere caduti nel vortice dei terribili nomignoli. Sono due persone molto simpatiche, sia chiaro, di ottima compagnia e non hanno l'abitudine di fare i piccioncini in pubblico, cosa da apprezzare senza alcun dubbio. A distanza di anni però sentirli ancora interporre un "Amore" ogni tre-quattro parole, crea in me una sorta di furia cieca, che nella maggior parte dei casi metto a tacere (l'aiuto di un'amica, lo scorso capodanno è stato estremamente prezioso).
Così, stamattina, ho partorito la verità ultima.
Ben vengano i soprannomi originali, con una storia, un ricordo o ancora meglio qualcosa per cui prendersi in giro, per non prendersi, appunto, mai troppo seriamente, ben vengano i lunghi elenchi di soprannomi surreali e senza senso, da cui in una breve rassegna andrei comunque ad escludere assolutamente:

cucciolino/a
pasticcino/a
tesorino/a
passerottino/a
mollichino/a (nda parlo per esperienza diretta)
ciupino/a (se ne sentono di ogni)
micino/a
orsacchiottino/a
...e vi rimando a questa, perché il web ne sa una cifra...

ma chiamare qualcuno Amore con consapevolezza, abitudine e costanza è una pessima scelta. Gli toglie valore, significato e la parola perde la sua magia, la sua solennità. È sprecata.
Guardate la vostra donna o il vostro uomo negli occhi, piuttosto, e pronunciate solo quella...




n.b. per l'occasione inauguro una nuova categoria di post, che saranno molto pochi, temo, nella storia di questo blog, ma meritano senza dubbio la loro melensa attenzione.