Perché sono piccoli passerotti azzurri, magici come fenici. E se si lasciano accarezzare, sono morbidi e delicati. E' di mirto e legno di cedro, il loro nido. Hanno ali forti sotto cui nascondersi, nelle piogge delle mie stagioni. Migrano, con me, in me, o poggiano fieri su alte antenne di città in città.
E se mi porto troppo lontana, al mio ritorno nasconderò un nontiscordardime tra le loro uova. e lavanda tra i gusci schiusi.
giovedì, ottobre 21, 2010
« ... y a veces emigran y huyen pájaros que dormían en tu alma.»
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2 commenti:
che fotina!
ma non è farina del mio sacco.
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