Se distendo il braccio, lentamente, lo sento indolenzirsi. Tento lo stesso allungando la mano e poi il dito, per toccarlo, questo ghiaccio. E subito un brivido di gelo lungo i fianchi e la pancia, e un goccia scivola veloce lungo il polso.
Brillo al sole e non mi sciolgo e non si scioglie neanche lui. E' una prigione ed è un rifugio.
Da fuori, io vi vedo, sembro uno spettacolo incantevole, e non mi sciolgo. Non mi sciolgo.Vi vien voglia di toccarmi, io vi sento.
Non posso voltarmi, e lo sapete. Mi girate intorno e vi fermate alle mie spalle. Io vi sento. State lì per ore e io sola, qui davanti.
Fatevi coraggio che vi guardo.
La mia pelle è fredda e morta come avorio, gli occhi bruni come le foglie gelide in autunno. Scorre in me un sangue rosso che se solo mi tagliassi, gocciolerebbe a grappoli, come rubini.
E s'alza alta la mia torre, trasparente e dura. E' nel ghiaccio, è di ghiaccio e non mi sciolgo.
Se salite uno scalino è negli occhi che vi guardo.
Non giratemi alle spalle.
E se vi parlo e con un dito tocco il ghiaccio, non cercate di toccarmi.
Che ad ogni tocco, lui si scioglie e io tremo.
lunedì, settembre 06, 2010
Una donna, bella.
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6 commenti:
Chissà com'è, mi ci ritrovo... Un po'.
la regina delle nevi?
Vaniglia, benevenuta! :)
Stella... no, una bella donna... soltanto.
ps. MA DOV'ERI FINITA!????? MI MANCAVI! (che ha un po' il tono del rimprovero!!!!)
altra estate trascorsa con il timore di perdere il mio babbo...pensavo di averti scritto...sono così distratta e addolorata...ma adesso va meglio...e poi ti ho sempre letto...sai quanto ti voglio bene...!!!!sorrido quando mi rimproveri ;o)
da provare !
Da brividi. ;)
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