Delle parole degli altri, che mi attraversano.
Degli instancabili racconti, che mi rimangono addosso.
Delle smorfie fastidiose, che dopo le ricordo ancora.
Di tutte le risposte affollate ai miei "come stai?"
Di tutti i presuntuosi "io".
Di tutti gli smarriti "forse", "ripensandoci".
Di quei maltrattati "lui" "lei".
Della voglia, irrefrenabile, che ha la gente di parlare.
Che a volte mi sembra solo di ascoltare, e ascoltare.
Che la gente ne approfitta.
Che non se ne accorge, di cosa dice.
Che mal sopporto quando divento un contenitore.
Che sono schiacciata dai racconti, dalle loro tristezze.
Che se iniziano poi persino lo pretendono.
Che non farebbe differenza fosse un altro ad ascoltare.
Che mi chiedo come non abbiano mai il dubbio, possa aver anch'io qualcosa da raccontare.
venerdì, dicembre 08, 2017
L'empatia è una fregatura
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