Se solo tu sapessi quanto è stancante esser comprensivi con la presunzione del dolore, capiresti quanto è faticoso restare umili e leggeri.
Già che se esistesse una bilancia per pesare il peso del dolore saprei per certo dirti chi, prestandosi alla pesa, affermerebbe con laconica certezza che la tara s'è alterata.
Se poi per giunta, per le coincidenze della vita, ti capitasse d'incontrare chi non sa sottrarsi all'arroganza del dolore, sapresti per esperienza quanto impegno ci vuole per non diventare cinici e boriosi.
Mi sono esercitata, a dire il vero.
Giacché all'inizio, quando sul mio peso accasciavano prepotenti anche il loro dolore, immobile e stremata, aspettavo che qualcuno venisse a sollevarlo. Col tempo ho smesso inutilmente di aspettare e all'occasione ho iniziato a sgusciare di lato, sedendomelo accanto.
Ancora oggi mi siedono a fianco certi dolori supponenti che nessuno è mai venuto a ripigliarsi. E quando li ritrovo, intramontabilmente presuntuosi, cerco di ricordare per chi o cosa con pazienza ho deciso di sopportarli.
mercoledì, ottobre 28, 2015
Il dolore è presuntuoso
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2 commenti:
..cacciali via.. non bastano i nostri?
ho come l'impressione che se lo facessi finirebbero seduti accanto a qualcun altro e ancora più pesanti.
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