sabato, settembre 20, 2014

In una clessidra, come nel tempo, non esiste un sopra e un sotto

La verità è che la bambina che è in me non cerca segni di spray colorati sui tombini, non scrive sui palloncini, non disegna ad acquerelli, non alleva le lumache, né raccoglie le cose da terra. La bambina che in me è sempre stata seduta composta, ha sempre cercato di ascoltare quello che non c'è tra le parole, ragiona, aspetta, cerca di capire, ha pazienza ed è rigida. È rigida come lo sono i bambini quando non capiscono le cose, quando avvertono che qualcosa non va ma non sanno cosa fare. Non si arrabbia e non cova mai rancore. Resta in silenzio, sa guardare e se ha paura si trattiene, la controlla.
La verità è che da sempre la bambina che è in me si impegna a non sbagliare, la bambina che ero, senza saperlo, era già grande.
La verità è che, per fortuna, la grande ama giocare.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che poi c'era un vecchio detto tra stalker ambosesso cinesi che diceva: 'chi va ogni tanto coi roller, impara a tollerare' ecco, voi dei pesci nati e cresciuti in quasi un po'prima di meta marzo genericamente... Dovreste fare qualcosa del genere invece di riempire case di morbo e lumache. Almeno una volta ogni avviso di garanzia a qualche dirigente di res publica (valgono anche che le aziende parastatali quotate in borsa) cosi tanto per far scivolare le cose e far capire a tutte le bambine dentro te che, in fondo, devi solo andar dritto costeggiando e facendo attenzione a non cadere.

Credo poi, con parole di Mila parlando di Chibi: "non c'è nessuno che sappia palleggiare meglio di te in squadra".

• v.rifl. [sogg-v-arg] fig. Detto di due o più persone, attribuirsi vicendevolmente responsabilità o colpe: i politici si palleggiavano le colpe della crisi.

Che quando scrivi così, un palleggiamento c'è sempre. O c'è la febbre. Alta.

Franco Battaglia ha detto...

E comunque meglio rigida che con le lumache a brucare il tappeto...