domenica, settembre 29, 2013

Chissà se dentro l'uovo già sognano di volare

Ho preso un foglio di carta velina leggera, bianco, disteso, quasi trasparente, solo per avvolgerci il tuo passato. Non ho accartocciato gli angoli per non lasciare il segno, per non pesarvi sopra. Mettilo qui, poggialo piano, come se dovessi riporlo nel fondo di un armadio.
Ho raccolto dei fiori di lavanda, freschi, aspettiamo che secchino, iniziami a raccontare cosa e chi ti ha portato sin qui, fino a me.

Mi piacciono i nidi, te l'ho mai detto? Mi piace la curva dolce tra il fondo dove riposano le uova e il bordo a precipizio sul nulla.

Non lasciarmi indovinare in quale mano tieni i tuoi ricordi più lievi, tenterei, già lo so, di aprirti con forza anche l'altra. Lasciami sostenere il tuo passato, il tuo sguardo, la tua mano.
Lasciati ascoltare, saprò capire il momento esatto in cui vorrai che io ti chieda di continuare.
Lasciati guardare in silenzio, non ti giudico, non ti spazientire.
Lasciati toccare, non ti terrò il polso, non ti stringo, lo prometto.

So che non vuoi inamidarlo e che non riuscirai mai a conservarlo tanto stropicciato. Ha pieghe che non so, macchie che non hai saputo cancellare e strappi che dovrai ricucire. Non lo lascio incustodito il tuo passato.

Alcuni uccelli appena nati restano nel nido a guardare le stelle per mesi, lo sapevi? Al primo volo sanno migrare seguendo le rotte del cielo. Mi piacciono i nidi, sono le culle più antiche del mondo.





3 commenti:

giardigno65 ha detto...

Saltellano, si scrutano / Ripetono piccoli voli incompiuti / Si agitano rabbiosi / Per imparare a volare / Tra le ciglia dell’eternità."

ale ha detto...

Lì sotto le ali, dove si legano al corpo, rimarranno sempre minuscole morbide piume.

UIFPW08 ha detto...

Parole bellissime..complimenti
Maurizio