venerdì, maggio 25, 2012

Esser alti otto centimetri

il punto è che aveva uno strano modo di stare seduta. incrociava le gambe come un capo indiano, e sorrideva. non incrociava mai le gambe senza sorridere. sorrideva e con la mano destra fumava. fumava e sorrideva, continuamente. sembrava il brucaliffo delle mie fiabe. restava seduta sul suo cuscino e sorridendo aveva sempre qualcosa di saggio da dire.

era un personaggio delle mie fantasie, non aveva senso d'esistere se non per la perfezione esatta di alcuni gesti ripetitivi e composti. la guardavo, nella mia mente, e lei imperterrita mi sorrideva.
era sana, intatta, eccetto una piccola imperfezione.
come del brucaliffo, io ne ho sempre avuto un insolito timore. con tutte quelle certezze e cose da dire, aveva domande giuste e soluzioni.  non c'era dubbio, né spazio, per il dubbio.
non c'era spazio nemmeno sul suo cuscino per far posto ad una paura qualunque d'aver sbagliato.

aveva certezza anche del dubbio, e della paura. e sorrideva.



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