martedì, agosto 02, 2011

Way-out, inside.

Way-out
Sono seduta sul pianerottolo di casa. Aspetto. I viaggi sono fatti anche di attese, dicevo proprio stamattina. e di imprevisti. Ho lasciato le chiavi in sicilia, credevo fossero in valigia mi sono detta. fenomenale, invento scuse tra me e me per me! in realtà le ho dimenticate in piena regola, livello del pensiero zero. Dimenticate completamente.
Sono stravaccata per terra sulle scale, i piedi sulla valigia, la mia borsetta da fighetta alternativa sul mobile e ho fame. e Aspetto. i jeans stamattina erano puliti. ora un pò meno.
Quando mi sono accorta di non avere le chiavi ho bestemmiato in dieci lingue (si fa per dire). tra un'ora arriverà qualcuno. Aspetto.
Mi sa che mi giro. i piedi sul muro, la testa sulla valigia. anche la maglietta era pulita. ora un pò meno. Aspetto sempre, manco a dirlo.
Non mi sono portata il portatile. a quest'ora avrei visto un film. mi sa che finisco il libro.
C'è un tipo, un soldato, che dopo una disastrosa traversata nel pacifico a bordo di una nave per il trasporto truppe arriva in casa d'un ufficiale. finisce a letto con la moglie. i due pare si siano innamorati a prima vista. e non Aspettano. fuggono in un rifugio vicino al mare per vivere il loro tormentato idillio d'amore. ...pagina centonovantadue me ne mancano sessantaqualcosa.
Non sto leggendo un Harmony. è la terza di una raccolta di tre storie scritte da Doris Lessing, premio nobel per la letteratura nel 2007. tutt'altro che romantico, finora un libro pieno d'errori, di debolezze, di compromessi e imperfezioni o a voler essere poetici (che tanto, intanto, io Aspetto e posso pure dilungarmi) sbavature, "'che una sbavatura rende più prezioso il quadro".
Oggi la mia vena poetica è pessima. la citazione l'ho appena inventata, sia chiaro. sarà la levataccia all'alba, il volo in ritardo, le chiavi che ero convinta fossero in valigia... e Aspetto. un po' delirante.
Sono seduta di nuovo, i piedi sul primo gradino. No, mi giro. Schiena a muro, gambe sulla valigia, è più comodo. tra un'ora mi portano le chiavi di riserva. io intanto Aspetto.
Che quando uno Aspetta, pensavo, mica sta fermo. io quando aspetto m'impegno un sacco ad aspettare. soprattutto alle tre del pomeriggio, a milano, che si muore di caldo, con i jeans e la maglietta che erano puliti e ora sono sporchi, sul pianerottolo, per terra.


Inside
Poi ho smesso di Aspettare e sono entrata.
Tra una settimana riparto. Firenze mi Aspetta con un caro incontro e io non vedo l'ora. poi Roma. Aspetto anch'io. e non si finisce mai.

10 commenti:

sab ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=slUvEe_IJvA torna chesta casa aspietta a te

Fulvio Strano ha detto...

questa mi piace.. voglio dire, è sincera.

ale ha detto...

sabrina, è vero, ho scritto di fretta. devo cambiare la conclusione al post, è inesatta. ♥

Fulvio :) ero stanca. sono stanca. è tardi. dormo. finta che dormo. invece scrivo un po'.

pOpale ha detto...

Conosci dieci lingue?

giardigno65 ha detto...

si vive di dettagli protagonisti

ale ha detto...

pOpale ssssssst è per finta! :D

giardigno65 bella questa espressione. sì è così, lo credo anch'io

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Un'ora di attesa la si può riempire con l'idea per un bel post. Brava.

ale ha detto...

grazie :)) in realtà le mie sventure non erano ancora terminate, lo smartphone non inviava il post e io ero sempre più delirante!

Baol ha detto...

Magari è solo la traduzione ad essere fatta male...

ale ha detto...

:) finora mi è piaciuto molto, nonostante la mia recensione d'infima qualità.