Così non c'era modo di scoprirlo. Un mal di testa dilaniante. Due ore fitte. Un fitto mal di testa. E decise che in realtà non c'era qualcosa che non andava, c'era che i pezzi stavolta non s'incastravano per niente. Un puzzle di mille e più pezzi, i cui pezzi non avevano intenzione alcuna di combaciare. L'idea di lasciarli sparsi era perfetta. Solo che a lasciarli in disordine non funzionava nulla. A lasciarli sparsi non c'era quadro d'insieme, non c'era immagine, né circostanza. Così non c'era modo di scoprirlo a chi in realtà appartenessero. Ma che mal di testa assurdo le era venuto quando si era resa conto che a furia di dividere la sua vita in pezzi, quei pezzi non le appartenevano più.
Scoccato l'ennesimo minuto, con un singolare, netto, semplice gesto del braccio, tirando la scatola a sé, li spinse tutti dentro. Se qualcuno fosse venuto a reclamarli avrebbe saputo dove cercarli ma soprattutto per arrivare a 99 c'era tempo.
lunedì, agosto 01, 2011
Adatto dai 14 ai 99 anni
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2 commenti:
Non capisco perchè ogni volta che cerco di fare un puzzle mi perdo sempre un pezzo ...
io ad un certo punto mi sono convinta che c'è a chi i puzzle riescono e a chi non riescono, come i solitari a carte. poi ho cambiato idea. pur non riuscendone a completare uno.
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