giovedì, maggio 26, 2011

Stanare il vermetto

Scritto e pubblicato il 20 Ottobre 2009

Che non è un fatto di misura
Crolla il cemento dei cornicioni, si schianta sulla strada. I vetri delle finestre esplodono e in mille pezzi piovono in testa alla gente. L'asfalto si sconquassa, si scrosta la vernice delle strisce pedonali. Le vetrine antiproiettile s'incrinano e cadono i libri giù dagli scaffali. I fari delle auto, le luci dei lampioni, i bicchieri nei bar, scoppiano e si sbriciolano. Si alza la polvere dai marciapiedi e il ferro dei tombini si contorce. Le linee elettriche vanno in cortocircuito e le macchine si schiantano ai bordi delle strade. Un padre si getta sopra il figlio per coprirlo dal crollo. Un'anziana signora perde il bastone e piomba a terra. Gli uccelli sui fili dell'alta tensione volano via impazziti.
Tutto, dopo, immobile e distrutto, tace.
Dorme, lì sotto il marciapiedi, il vermetto. E sogna d'urlare, prima d'attraversare la strada.


Adesso io mi fermo e prendo un respiro.

9 commenti:

Merlino ha detto...

Sogni d'apocalisse?
Sembra quasi un Haiku...

46+2 ha detto...

Un bel casino. Ad ognuno la sua dimensione.

Stella ha detto...

ma che schifooooooo ALEEEE

ale ha detto...

I sogni di un vermetto non sono meno apocalittici di quelli d'un uomo. :)
Se riesco a riassumere ne farò un haiku, è una bella idea.

46+2 ...già, ecco "ad ognuno la sua dimensione", giusto.

ale ha detto...

AHAHAHAHAHAHAhAHHAHHH! Guarda che lo rimetto in home come due anni fa!

Anonimo ha detto...

Tra l'altro quello non è un verme ma una larva: come mi piace esser pignolo stasera ghgh

ale ha detto...

AHAHAHAHAHA... non mi criticare! qui siamo in dittatura! quello è un VERMETTO!

Anonimo ha detto...

Va bene padrona

ale ha detto...

ahahahahahahahahahah!!! ecco.