domenica, maggio 29, 2011

Il Porcellus

Referendum abrogativi 12-13 giugno 2011


6 Giugno 2009 | re-edit
La disintossicazione
manifesto

Che in quest'era di sovraffollamento, di abbondanza, di frenesia, di convergenza, miniaturizzazione e portabilità, si è costantemente esposti a continui influssi.
Alcuni dei più diffusi influssi:
Elettromagnetici
Mediatici
Politici
Geotermici
Psicologici
Economici
Gastronomici
e così via...
L'influsso ti assale alle spalle, mentre tu ti sollazzi in quello stato amebico di attesa, del prossimo influsso. Un influsso si accavalla sull'altro, a volte si mescolano persino, così mentre stai guardando un film d'amore "Influsso Romantico" ecco che ti spunta Berlusconi a Porta a Porta "Influsso Mediatico-Politico", o con miglior linearità, mentre stai piacevolmente conversando con il tuo coinquilino su messenger "Influsso Atarassico" ecco che ti compare la faccia guercia di Bossi sul più bello (ancora una volta) "Influsso Politico-Caricaturale".
Accettare questa condizione è cosa necessaria e sufficiente per sopravvivere e non lasciarsi prendere dal panico, dunque piuttosto che sollazzarsi nel vizio e nella pia illusione di potervisi sottrarre con incoscienza, bisogna intervenire con l'autodisciplina.
Autodisciplina in questo caso è controllo della disposizione agli influssi.
Arriva l'influsso e tu sei un bel porcello arrosto, con tanto di mela cotogna in bocca, ripieno di mandorle e canditi, lì disteso sul vassoio da portata. Lui discreto si siede e semplicemente inizia a banchettare con la tua quotidianità.
Eh no!
Ecco allora che il porcello [tu, nda] si alza, si raddrizza sul piedino, fa per sputare la mela, poi ci ripensa le dà un morso e la getta via, si scrolla di dosso mandorle e cedri canditi e quatto quatto, scende dal tavolo per prendere la porta di casa. L'influsso rimane basito, si guarda la mano sporca di grasso, poi guarda ancora il vassoio e la scia di canditi che tu, il porcello, hai lasciato tra il tavolo e il pavimento, ed è lì che accade la magia, si rompe l'incanto.
Perché l'influsso, non è un animale combattivo, non è un mostro assatanato di uomini, l'influsso sta lì, e come insegna la migliore semiotica, attende un destinatario. La forza dell'influsso dipende ovviamente da quanto potente è l'emittente in questione, ma se il destinatario, prontamente, da vero autentico porcello, si sottrae, ecco che l'influsso cambia destinazione e decade.
Ci sono pro e contro a fronte di una televisione generalista, di una stampa prona al potere e di un sistema economico-sociale spersonalizzante e coatto, c'è la possibilità di sottrarvisi, di leggere tra le righe, di combattere contro l'affermazione della propria identità in seno a se stessi, prima di tutto, e davanti a chi fa l'appello.
La Disintossicazione è sottrarsi agli influssi, autodisciplinarsi, non lasciarsi andare ed essere presenti a se stessi. Prendere qualche medicina in meno e chiedersi perché quel forte mal di testa o l'ansia, spegnere la televisione o resistere alla curiosità di sapere se il belloccio di turno ha scelto la maiala bionda o la mora, chiedersi se c'è un'informazione celata tra le righe, indignarsi, se serve.
Ma soprattutto quando banchettano con te, quando alzano i calici dopo averti venduto come carne da macello e averti cotto davanti ad uno spot, alzati.
Alzati e disintossicati.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Disintossichiamoci!

ale ha detto...

Io la mela smozzicata però me la porto dietro, che sia chiaro!

Laura ha detto...

*Perché l'influsso, non è un animale combattivo, non è un mostro assatanato di uomini, l'influsso sta lì, e come insegna la migliore semiotica, attende un destinatario*.

Eccezionale...sul serio, io non so come fai sei semplicemente eccezionale.

giardigno65 ha detto...

ANTIDOTO !

ale ha detto...

Laura :D ...ero ispirata dal clima pre-elettorale di quei giorni!

giadigno65... basta che non mi intossica l'arrosto!