domenica, aprile 03, 2011

Di questi post senza senso ne son piene le fosse.

Che è da troppo tempo che non scrivo uno di questi post a braccio, senza alcun senso. Che sono senza senso in senso assoluto, a qualcosa pur serviranno e per qualcuno un qualche senso magari l'avranno. Che di solito lo faccio quando vado in overflow di buffer* - non capita spesso. Che invece di frasi che iniziano con che, che mi piace tanto, non me ne sono fatte mancare, nemmeno una.

Oggi non c'ero, Ben con la sua faccettina da elfo sarà stata felicissima e quand'è felice, lo sento subito. Mi sento felice anch'io. Sono orgogliosa di te, mia tenera Ben.

E un coniglio, adesso, tenta di assaggiarmi il dito. Non viene comodo scrivere a braccio, se c'è qualcuno che tenta di addentarlo, proprio quel braccio.

C'era anche un nonno, una zia ed un gatto. C'era quell'esserci anche per me. Che è più forte di qualsiasi distanza.

Perché l'integrazione tra applicazioni dovrà pur servire a qualcosa. Da oggi, per strada, aggiornerò l'head* di questa homepage in tempo reale.

E ho ricevuto in regalo due splendidi libri. Che il regalo più prezioso è sapere che chi me li ha donati, pur non vedendomi da molto tempo, è stato attento ad andare a cercare quelli che potessero piacermi in mezzo a tanti.

Che una città forse la vedi con gli occhi di chi ti guida o forse no. Che se è un'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa (H. Cartier-Bresson) forse è un'illusione anche la strada che attraversi, il prato su cui siedi, ed è il tuo spirito che guida. Magari anche chi hai accanto.

E se le pecore si arricciano ma non s'infeltriscono con l'acqua, lo stesso è per i libri.

In mezzo poi c'è la storia della tipa dell'amico dell'amico del mio amico. Che non è poi così furba. E manco lui, l'amico del mio amico. Che io mi chiedo come faccia, ad esser così poco originale. E mi sa che ho fatto bene a non fidarmi.

Oh! Per non parlare del tipo in canottiera con le piastrelle e l'amico con l'amica all'ikea! Che storia assurda!

E piccoli gesti, lunghi discorsi, un appuntamento per un gran dolore ed un sostegno. Piccole donne.

* sì mi piace usare queste parole che sembra non vogliano dire un bel niente...! E' un gusto sadico e il piacere di dare fastidio a chi è così curioso da andarle a cercare!

E Milano sa farsi bellissima quando lo vuoi... come questa mattina. come di notte. lì sui navigli...


...c'era un profumo. era lavanda.