...mentre io offro un bicchiere di latte e del tè caldo in tazze colorate.
Chica - "... sono seduta qui, un piccolo brivido proveniente dall’aria fresca dell’ultima sera di Settembre mi attraversa, eppure mi sembra di vedervi..accoccolati sul tappeto di Ale… Anonymus , che può essere tutto e nulla, fantasia pura nella realtà cruda…Edo a pancia in giù che mi scruta dal basso con lo sguardo gentile e attento, l’imperscrutabile Ale.. allegra anche nelle emozioni profonde…..attenta a tutti i movimenti della vita..e poi , forse , altri che si aggiungeranno in questo salotto virtuale……un ricordo tenero, se vogliamo…una piccolissima stazione della Sicilia occidentale..un paese piccolo Castelvetrano.
Una giornata caldissima…metà agosto , devo andare a Trapani e scelgo come al solito il treno.
Adoro viaggiare in treno, non smetterei mai di guardare il panorama che scorre al mio fianco, la gente che si accalca nelle stazioni. Vita che attraversa per pochi attimi altra vita. Mi piace guardare le persone e immaginare la loro vita, il loro lavoro, la loro infelicità o la loro gioia…afferrare stralci di conversazione che inevitabilmente mi portano a fare raffronti con la mia vita.
Entro nella piccola stazione…abituata a stazioni diverse…gente in movimento, marciapiedi intasati di gambe, valige, carrelli, bambini capricciosi e genitori esasperati.
L’entrata , la piccola sala d’aspetto è vuota, la biglietteria vuota, nessun avviso acustico…esco sul marciapiede dell’unico binario…il calore dei binari surriscaldati è quasi insopportabile laggiù.
Nessuno ad aspettare …nessuno. Sento che c’è qualcosa di strano in quella stazione, di diverso dalle altre ma non riesco nell’immediato a mettere a fuoco.
Un movimento alle mie spalle mi fa voltare.
“Buongiorno” dico al capostazione. “Sono una collega, devo andare a Trapani sai dirmi il primo treno a che ora c’è”?
Mi guarda , come se un alieno , verde, piccolo e con le antenne si fosse materializzato in quell’istante.
“Una collega!!” ripete con voce tra il trasognato e l’incredulo. Una visione praticamente.
“E dove lavori??Di dove sei?”
“Roma…………”..gli rispondo sorridendo dicendo il nome della stazione.
“Roooma”!!! ripete lui ancora più incredulo…con una tenerezza tale che mi fa quasi temere si metta a piangere.
“Sono stato anche io a Roma anni fa”…”durante il servizio militare -più o meno 30 anni prima..:-(
Non riesce a smettere di parlare, e di chiedermi, com’è vivere in una grande stazione…di quali sono i problemi piccoli grandi e medi…della solitudine di quel posto…come se io fossi il Direttore Generale e potessi seppur minimamente risolvere qualcosa.
Mentre parla mi guardo ancora intorno e, finalmente capisco cosa manca in quella stazione.
Non ci sono linee aeree. Niente trazione elettrica. Niente corrente. Un unico binario percorso da treni diesel…treni che risalgono tutta la costa, attraversano paesi piccoli e grandi lentamente e con una gran puzza.
Abbandonati a se stessi. Nell’era dell’alta velocità in molte regioni non abbiamo neanche l’elettrificazione. Arriva il treno. Salgo. Il collega è dispiaciuto di veder andare via non tanto la donna, quanto la possibilità di parlare, di chiedere di un posto, Roma, che sembra quasi il Bengodi per quella realtà.
Ho cercato di sapere, capire, cosa albergasse nella sua anima, forse arrugginita come quell’unico binario che ogni giorno, tutti i santi giorni controllava, affinchè chi passava di la per poter raggiungere qualunque altro posto, gli regalasse almeno uno sguardo. Forse qualche volta l’ha colto qualche sguardo dal finestrino…magari uno sguardo di commiserazione o , forse, di gratitudine."
Chica - "...non riesco a non amare gli odori e i rumori della stazione...le rotaie che sfrigolano sotto i locomotori in frenata che con una delicatezza quasi insospettata per quei bestioni , si avvicinano ai respingenti, quasi con un bacio....le persone che si affrettano....quelli che si..lo confesso quando sentono l'annuncio "Il treno per .....delle ore diciassettezerosei è in partenza dal binario 2, attestato ad altro materiale in sosta" cominciano a correre quasi impazziti, in preda all'ansia, mentre io (l'infame) me ne vado tranquillamente perchè so che da quell'annuncio passano dai 3 ai 5 minuti prima della partenza...e mentalmente penso "Principianti...."..:DD
........storie di delinquenza, come in tutte le stazioni, di barboni accovacciati sulle grate avvolti nei cartoni...puzzo , a volte, di quelli che contro il regolamento vanno in bagno sul treno quando il treno è fermo in stazione....la gioia di chi arriva...amori che s'incontrano di nuovo...le lacrime di chi parte, forse per non tornare più...e l'insofferenza per i ritardi, i disguidi, gli scioperi...e imacchinisti, appollaiatii lassù nei loro locomotori...quasi puntini, responsabili di vite...le prime vittime in un incidente...eppure sempre quelli che si cerca di colpevolizzare.....vita...niente altro che vita...."
[C'è un prima che è qui...
un durante e un dopo tra i commenti a questo post...]
32 commenti:
Sono seduto...indosso un paio di pantalocini alla marinara...sono piccolo, tanto piccolo...mani sul viso, testa sulle ginocchia, maglioncino rosso.
"allora? Me la racconti una storia?"
In fede
Vittorio Feltri
L'onore e l'imbarazzo mi pervadono in egual misura...la storia...gli aneddoti...persone che ascoltano me..proprio me?? davvero?? sembra strano ch'io abbia questa sorta di visibilità nel regno dell'invisibile virtuale, quando inseguo con ottimi risultati l'invisibilità nella vita reale...sembra strano che risulti interessante qualcosa che dico io soprattutto...
Seduta sul dondolo di Ale, mi sembra di vedervi...quasi fossi una sorta di Peter Pan con cappello rosso e fischietto....
Voglio solo sapere se preferite che scriva qui o nel mio blog....qualcosa mi verrà, pur nell'imbarazzo di chi si sente ascoltato.....
disteso sul tappeto, a pancia in giù, con i gomiti punati a terra e le guacie sui pugni, occhi aperti e orecchie tese, ci sono anch'io!
[anche se in questo periodo sono abbastanza "mutangolo", sto qui con voi a leggervi]
Io ho preso un plaid e mi sono involtinata gambe al petto e la tazza tra le mani. Sto aspettando fremente, sappilo!
ps. ho scritto un nuovo post per separare i discorsi, pensavo di pubblicare il tuo racconto, modificando questo stesso intervento con la tua storia, le tue storie, eventuali commenti e quant'altro, così che sia subito visibile e non si debba cercare tra gli "sproloqui". Se scrivessi qui sarebbe solo che un onore.
Se ci tieni a scrivere sul tuo, se t'imbarazzi (ma non ci credo!) possiamo pubblicare contemporaneamente qui e lì (dovremmo ingegnarci per non creare confusione con la sequenzialità dei commenti postumi). Se invece vuoi spostare il dondolo, va bene uguale, la Storia è tua e non vorrei mai metterti a disagio. ;)
...Edo!! che piacere...:D
Ale...io non sono espertissima di come fare informaticamente parlando...tu mi sembri assolutamente più brava....posso scrivere qua...poi magari qualcosa d ilà.....ora...stendo una lavatrice ma non andate via!!;))
ok, allora io piego il bucato, è lì da una settimana... uff
ale, chiamami appena torna chica! :D
Ho sonno...sono intorpidito ed ho fame, voglio i biscottini danesi e la marmellata di more...chica pendiamo dalle tue dita...
P.s sono piccolo concedetemi certi capricci.
Cordialita
VIttorio Feltri
Voglio anch'io la marmellata di more!!!! Una fetta di pane con la marmellata di more è la colazione degli dei!
sssshhhhhh...ragazzi....fate i bravi...tu, Vittorio dai la marmellata ad Ale...Edo, ti ho visto, ti stai appisolando.....Ale..non tirare le orecchie al coniglio....spero di tornare presto...sto scrivendo per voi.....noi....
Vi lascio con questa frase...la prima cosa che mi disse un collega, mentre camminavamo lungo i binari, tra il ballast e le rotaie:
"Ricordati Chica...i treni sono come i serpenti...non devi dimenticare mai questa cosa"
Perchè me lo disse??. Pensateci. Fate mente locale. Ricordate un vostro passaggio in stazione.
Io torno.:)
Un mio passaggio in stazione...era il 1970 ed ero così giovane bello e sicuro di me...mi trovavo a Siena,all'epoca lavoravo li.
la città era deserta o almeno così mi sembrava.
Era venuta a trovarmi per qualche giorno la ragazza di cui allora ero innamorato:avevamo passato dei bei momenti ma era giunto il momento di salutarci.
L'accompagnai alla stazione ma nn riuscii a salutarla. Non volevo vederla salire sul treno, non volevo andasse via.
Lei forse ci rimase male e a distanza di anni non ho mai saputo se e quanto ci tenesse a salutarmi guardando il mio corpo farsi sempre più piccolo dall'interno del vagone.
Ciò che ricordo e' un fischio malinconico sentito in lontananza.
Banale ma vero
se i vagoni sono serpenti cosa sono i binari?
COrdialità
Vittorio FEltri
..sono seduta qui, un piccolo brivido proveniente dall’aria fresca dell’ultima sera di Settembre mi attraversa, eppure mi sembra di vedervi..accoccolati sul tappeto di Ale… Anonymus , che può essere tutto e nulla, fantasia pura nella realtà cruda…Edo a pancia in giù che mi scruta dal basso con lo sguardo gentile e attento, l’imperscrutabile Ale.. allegra anche nelle emozioni profonde…..attenta a tutti i movimenti della vita..e poi , forse , altri che si aggiungeranno in questo salotto virtuale……un ricordo tenero, se vogliamo…una piccolissima stazione della Sicilia occidentale (ho una foto ma non saprei come postarla)..un paese piccolo Castelvetrano.
Una giornata caldissima…metà agosto , devo andare a Trapani e scelgo come al solito il treno.
Adoro viaggiare in treno, non smetterei mai di guardare il panorama che scorre al mio fianco, la gente che si accalca nelle stazioni. Vita che attraversa per pochi attimi altra vita. Mi piace guardare le persone e immaginare la loro vita, il loro lavoro, la loro infelicità o la loro gioia…afferrare stralci di conversazione che inevitabilmente mi portano a fare raffronti con la mia vita.
Entro nella piccola stazione…abituata a stazioni diversa…gente in movimento, marciapiedi intasati di gambe, valige, carrelli, bambini capricciosi e genitori esasperati.
L’entrata , la piccola sala d’aspetto è vuota, la biglietteria vuota, nessun avviso acustico…esco sul marciapiede dell’unico binario…il calore dei binari surriscaldati è quasi insopportabile laggiù.
Nessuno ad aspettare …nessuno. Sento che c’è qualcosa di strano in quella stazione, di diverso dalle altre ma non riesco nell’immediato a mettere a fuoco.
Un movimento alle mie spalle mi fa voltare.
“Buongiorno” dico al capostazione. “Sono una collega, devo andare a Trapani sai dirmi il primo treno a che ora c’è”?
Mi guarda , come se un alieno , verde, piccolo e con le antenne si fosse materializzato in quell’istante.
“Una collega!!” ripete con voce tra il trasognato e l’incredulo. Una visione praticamente.
“E dove lavori??Di dove sei?”
“Roma-…………”..gli rispondo sorridendo dicendo il nome della stazione.
“Roooma”!!! ripete lui ancora più incredulo…con una tenerezza tale che mi fa quasi temere si metta a piangere.
“Sono stato anche io a Roma anni fa”…”durante il servizio militare -più o meno 30 anni prima..:(-
Non riesce a smettere di parlare, e di chiedermi, com’è vivere in una grande stazione…di quali sono i problemi piccoli grandi e medi…della solitudine di quel posto…come se io fossi il Direttore Generale e potessi seppur minimamente risolvere qualcosa.
Mentre parla mi guardo ancora intorno e, finalmente capisco cosa manca in quella stazione.
Non ci sono linee aeree. Niente trazione elettrica. Niente corrente. Un unico binario percorso da treni diesel…treni che risalgono tutta la costa, attraversano paesi piccoli e grandi lentamente e con una gran puzza.
Abbandonati a se stessi. Nell’era dell’alta velocità in molte regioni non abbiamo neanche l’elettrificazione. Arriva il treno. Salgo. Il collega è dispiaciuto di veder andare via non tanto la donna, quanto la possibilità di parlare, di chiedere di un posto, Roma, che sembra quasi il Bengodi per quella realtà.
Ho cercato di sapere, capire, cosa albergasse nella sua anima, forse arrugginita come quell’unico binario che ogni giorno, tutti i santi giorni controllava, affinchè chi passava di la per poter raggiungere qualunque altro posto, gli regalasse almeno uno sguardo. Forse qualche volta l’ha colto qualche sguardo dal finestrino…magari uno sguardo di commiserazione o , forse, di gratitudine.
...questo è un ricordo tenero...ho ancora quell'immagine degli occhi....ma ce ne sono mille altri....cercherò di essere più breve...promesso..:)
più breve? No! Ti prego! Me la racconti di nuovo? Solo un'altra volta, dai. :)
E se invece ti dicessi " dilungati, ti prego"?
immaginami adesso sotto le coperte, come un bambino in attesa del prossimo dettaglio...non ho ancora sonno.
Promesso, mi addormenterò.
tante buone cose
feltri
..ho messo questo post anche nel mio blog...c'è anche la foto della stazione...:D
Io! IO! Posso raccontare una cosa anch'io??? Rimango seduta promesso!
Io me lo ricordo quell'odore, l'odore del diesel. Quell'odore che sa di sintetico, di stoffa sporca e di tabacco. Si mescolava all'odore di cipolla della tavola calda che mio padre mi lasciava per la colazione sul comò quando tornava dalle sue notti da macchinista. Quello è per me l'odore del lavoro, è l'odore della sagoma di mio padre sul materasso in cui io sprofondavo, accanto a mia madre.
...se mi dici "dilungati"..ti metteresti in guai seri...:D...per una che passa gran parte della vita in silenzio, senza parlare , essere prolissi nello scrivere è quasi d'obbligo....
...non riesco a non amare gli odori e i rumori della stazione...le rotaie che sfrigolano sotto i locomotori in frenata che con una delicatezza quasi insospettata per quei bestioni , si avvicinano ai respingenti, quasi con un bacio....le persone che si affrettano....quelli che si..lo confesso quando sentono l'annuncio "Il treno per .....delle ore diciassettezerosei è in partenza dal binario 2, attestato ad altro materiale in sosta" cominciano a correre quasi impazziti, in preda all'ansia, mentre io (l'infame) me ne vado tranquillamente perchè so che da quell'annuncio passano dai 3 ai 5 minuti prima della partenza...e mentalmente penso "Principianti...."..:DD.....
...storie di delinquenza, come in tutte le stazioni, di barbini accovacciati sulle grate avvolti nei cartoni...puzzo , a volte, di quelli che contro il regolamento vanno in bagno sul treno quando il treno è fermo in stazione....la gioia di chi arriva...amori che s'incontrano di nuovo...le lacrime di chi parte, forse per non tornare più...e l'insofferenza per i ritardi, i disguidi, gli scioperi...e imacchinisti, appollaiatii lassù nei loro locomotori...quasi puntini, responsabili di vite...le prime vittime in un incidente,,,eppure sempre quelli che si cerca di colpevolizzare.....vita...niente altro che vita....
io leggo anche fossi un fiume in piena. Ho voglia di storie e bravi interpreti, voglio lasciarmi cullare dalla mia immaginazione. Cuscino morbido.
il racconto sul padre della proprietaria del blog non va dimenticato...io a tal proposito associo i panini al latte con mio nonno...credo di identificarli quasi letteralmente...e tutte le volte che ne sento l'odore mi commuovo.
Teneramente vostro
Vittorio Feltri
nell'archivio dei miei post c'è anche uan sorta di disavventura di qualche mese fa...credo ad aprile...divertente...disavventura alla biglietteria automatica..:D
rettifico..un post del 19 maggio dal titolo "Evitatemi gente, evitatemi"..:D
...notte.....:D
posso conservare questo post per leggerlo domenica? questa settimana proprio non posso concentrarmi...e poi mi scoccio...;)
Chica, ho appena deciso che elaborerò una sezione per il blog con un tappeto e un dondolo. Un post da solo non rende merito. :)
Stella, ti dispenso in via del tutto eccezionale.
bellissimo Ale!!...potremmo sederci a turno sul dondolo!!:D
Il dondolo...non riesco ad immaginarlo...è in legno? Parlate della "sedia a dondolo", nella quale bisogna sedersi uno alla volta, o parlate del dondolo da giardino...o parlate del cavalluccio a dondolo?
tra un po' è l'ora del thè...che ne dite di alcuni biscottini allo zenzero?
Socievolmente
Vittorio Feltri
il dondolo... io immagino sedia a dondolo..:D....magari anche i biscottini allo zenzero ci stanno bene e qualche panino al latte non mi dispiacerebbe
Io anche, immagino una vecchia sedia a dondolo, con i listelli in legno arrotondati sullo schienale e la seduta sagomata, la vernice scrostata in qualche punto.
Io voglio i biscotti all'arancia con sopra il cioccolato...
(e mi sa che il nostro piccolo salottino lo piazziamo accanto al bistrot dell'ikea food!) ;)
proprio i panini al latte eh?
hai tirato fuori un nome a caso vero?ehehe
Vada per il panino al latte, magari ripieno di quella bontà alle more...
La marmellata mi ricorda una storia a fumetti con protagonista Braccio di Ferro: Lui ed Olivia trovano nel bosco uno gnometto che permette loro di scegliere un barattolo di marmellata magico tra tre...la marmellata che ha il dono, non appena assaggiata, di farti viaggiare nel tempo, la seconda che ti permette di teletrasportarti in qualsiasi luogo, la terza che ti permette di trasformarti in qualsiasi cosa tu voglia.
Non sono mai riuscito davvero a capire cosa mi piacerebbe di +.
E scusate la digressione..
Vittorio Feltri
p.s. Ale ma dove sono finiti i commenti sulla home? ci hai censurato vedo.
Feltri..i panini piacciono anche a me e a te provocano dei bei ricordi,,,perchè no??:D
..la marmellata...sceglierei quella che mi teletrasporta...per seconda quella dei viaggi nel tempo.....
...e ora finisco di prepararmmi perchè sono in ritardo...mi teletrasportero a circa 150 km da qui...ma stasera dopo cena tornerò e spero di trovarvi...
PS: ALe...ho sempre desiderato invecchiare dondolandomi su una sedia a dondolo come quella che hai descritto..:;)
c'è ancora posto su quel tappeto?
Ma dopo aver assaggiato la marmellata (che sarà sicuramente di more... o gelsi?...ohmioddio non so scegliere!) si rimane nel tempo, nel luogo o nella forma in cui ci si è trasformati? Dipende da quello!
ps. Feltri, non censuro nessuno, il caricamento della homepage risentiva della lunghezza del post. Appena avrò un attimo vi prendo a sacco nel tappeto e vi sposto altrove.
Chica ...anch'io :)
Mik ...ti ho portato un cuscino e una tazza... latte, caffè o tè?
L'importante è che ci sia la marmellata di more! Intanto che me la gusto rileggo - opps .. riascolto - con calma nel tentativo di recuperare quel che mi sono perso.
Rewind please.
Mioddio c'è tutto quello che uno può desiderare su questo tappeto; la stazione, i treni, la marmellata e il dondolo. Come lo sapevate?
Me le ricordo tutte le stazioni. Quella enorme, gigantesca, fantastica quanto l'emozione provata da bambino quando per la prima volta mio padre, sotto Natale, mi ha portato a Milano, alla Rinascente per scegliere la nuova locomotiva del trenino Lima.
Oppure le stazioni dei giorni della scuola superiore. Binario 3, ore 14.45 e quella tipa del’ Artistico, Tre anni d’inferno. Tre anni indimenticabili.
Indimenticabili come quel ritorno da Verona, qualche anno più tardi. V – V , Verona - Vercelli, e nel mezzo il devastante addio al primo amore della mia vita che mi ha tenuto compagnia tra la nebbia delle risaie.
Ora però… s’è fatto tardi..
A dopo
e poi lo Ale lo sai... quale caffè? Non sento mai il bisogno di un caffè!!
AHAHAHAHAH
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