mercoledì, maggio 13, 2009

A mio padre

Come questa pietra
del San Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria

Così totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo.

Come una creatura, di Giuseppe Ungaretti

Mio padre ama questa poesia ed io amo lui perché si crede una roccia... riesce ad esserne talmente convinto che in fondo lo è... una roccia.
Io vorrei poter avere anche solo la metà del suo aspetto inappuntabile e deciso, mentre nonostante questo si infila la camicia tutta storta nei pantaloni e va in giro così senza accorgersene, ridendo quando glielo fai notare. Mi basterebbe anche un po' della sua autorevolezza nel chiarire a se stesso e agli altri, come funziona la vita. Perché non è che lui, poi, ne sia così certo, di come debba filare tutto dritto e liscio, ed a volte è anche irritante quel suo appuntare come spille le sue buone regole... ma quel suo piglio autoritario è così rassicurante, che io, in questo, vorrei riuscire di tanto in tanto ad assomigliargli...
e rassicurarmi che qualunque cosa accada, andrà tutto bene.


.

5 commenti:

Filo.. ha detto...

e forse poi il segreto della sicurezza risiede nelle infinite soluzioni della vita che possono in ogni modo inserirsi nella definizione di "tutto bene"..(l'evoluzione dei tagli da frammento di cristallo rende noiose le biglie di vetro)..

Anonimo ha detto...

Tutto bene?

WS

ale ha detto...

Già...le sfere di cristallo...

Ws ...a questa domanda è buona creanza rispondere sempre "sì e tu?" :)

Stella ha detto...

sarà un successo!

ale ha detto...

Sei tornata!! :o)
Ma dov'eri?