Sono disgustata, arrabbiata, sconvolta dall'assoluta indolenza in cui la maggior parte della gente vive e continua a vivere senza rendersi conto di cosa accade in questo paese.
In questo paese, lo ripeto. Non in televisione, l'Italia non è Maria de Filippi, non è Paolo Bonolis, non è Piero Chiambretti, o le sit-com, o i telefilm americani doppiati in italiano, o Mentana, Vespa, Gruber, Santoro, Fede, o le partite di calcio, o i reality show, le tette e i culi delle donne senz'anima che si prostituiscono davanti alle telecamere dei 6 canali televisivi con più audience in Italia. No, non è quella l'Italia. L'Italia te la trovi davanti solo quando metti il naso fuori dalle tue quattro mura, te la trovi in fila al supermercato, o per terra all'uscita del supermercato che chiede l'elemosina, la trovi alla posta, al semaforo, in metropolitana, sull'autobus, in mensa, in una stretta di mano in ufficio, l'Italia sono i discorsi da bar, a scuola, in famiglia. L'Italia.
L'Italia che non è indignata, né spaventata, un paese che non è all'erta e rimane sopito. L'Italia piena di buoni valori e di silenzi omertosi, l'Italia senza più comunisti al governo, L'Italia con sempre più fascisti per strada, l'Italia razzista, ignorante e classista.
Il presidente del consiglio, la più importante carica dello stato italiano*, ha corrotto con 600.000 dollari provenienti dalla Fininvest l'avvocato David Mills per testimoniare il falso in un processo a suo carico.
La Fininvest (ora Mediaset) guadagna anche grazie ai tuoi occhi incollati sulle tette ed i culi delle prostitute mediatiche.
Ma forse, c'è bisogno di ripeterlo. Lo evidenzio in neretto.
Il presidente del consiglio, la più importante carica dello stato italiano*, ha corrotto con 600.000 dollari provenienti dalla Fininvest l'avvocato David Mills per testimoniare il falso in un processo a suo carico.
Per cui ritorno a quanto detto ieri, in questo post...
Anche se ci tengo ancora ad aggiungere...Da Repubblica.it
nessuna notizia in prima pagina.
Da Corriere.it
nessuna notizia in prima pagina.
Da Unità.it
Mills di questi giorni
di Marco Travaglio
Per il Tribunale di Milano l'avvocato David Mills, ex consulente della Fininvest di Berlusconi, è stato corrotto con 600 mila dollari provenienti dalla Fininvest di Berlusconi per testimoniare il falso in due processi a carico di Berlusconi. Notizia davvero sorprendente, visto che Mills aveva confessato tutto al suo commercialista («ho tenuto Mr B. fuori da un mare di guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo») e alla Procura di Milano. Mistero fitto sull'identità di Mr.B, cioè del corruttore. Il sito del Corriere, attanagliato da dubbi atroci, titola: «I giudici di Milano: Mills fu corrotto». Da chi, non è dato sapere. Voci di corridoio parlano di un nano bitumato, che poi era l'altro imputato nel processo, ma è riuscito a svignarsela appena in tempo con una legge incostituzionale, dunque firmata in meno di 24 ore dal Quirinale nell'indifferenza della cosiddetta opposizione. Ora Mills dichiara: «Mi è stato raccomandato di non fare commenti». Da chi, è un mistero. Purtroppo l'ignoto raccomandatore s'è scordato di tappare la bocca anche ai suoi portavoce, che han commentato la sentenza come il condannato fosse lui: «Condanna politica e a orologeria». Anche la Rai s'è regolata come se il corruttore fosse il padrone, cioè il premier: infatti non ha inviato nemmeno una videocamera amatoriale a riprendere la lettura della sentenza. Uomini di poca fede: non hanno capito che Berlusconi non c'entra, che Mills s'è corrotto da solo. Infatti, subito dopo la sentenza, non s'è dimesso il presidente del Consiglio. S'è dimesso il capo dell'opposizione.
Caso Mills, ecco in che stato è l'informazione
di Giovanni Maria Bellu
C’è un modo molto semplice per verificare lo stato dell’informazione, e dunque della democrazia, nel nostro paese: ascoltare con attenzione i telegiornali e leggere i giornali di oggi e di domani. Vedere quanto tempo e quanto spazio viene dato alla sentenza del processo Mills. E anche «come» la notizie viene riferita.Si scoprirà che nei telegiornali – sia pubblici, sia privati – verrà presentata non come un «fatto» ma come un’«opinione». L’opinione di un collegio giudicante. E che la sommaria descrizione del merito della vicenda sarà seguita dai commenti politici. L’ultimo dei quali – a chiusura di questo giro di opinioni attorno all’opinione-sentenza – sarà affidato a un esponente del Pdl o a uno degli avvocati di Berlusconi (ma spesso le due qualità sono riassunte in un singolo soggetto). L’intervistato non entrerà nel merito del caso giudiziario ma dirà che si è trattato di «giustizia a orologeria». Il concetto sarà ripetuto in modo martellante dai telegiornali e, con un po’ di fortuna, sarà possibile – in una conversazione al bar, su un autobus – sentire qualcuno che, senza sapere nulla della vicenda, lo ripeterà in modo testuale: «Giustizia a orologeria». Più complesso il discorso sui quotidiani. Parliamo, naturalmente, dei normali quotidiani di informazione e non di quelli che, per vie politiche o familiari, sono direttamente controllati dal premier. Là si potrà leggere una sintesi abbastanza completa del fatto che, in qualche raro caso, sarà anche accompagnata da un commento. Non di più e, difficilmente, per più di un numero.E se qualcuno – su un giornale non allineato come per esempio l’Unità – oserà insistere sul tema, sarà liquidato come «giustizialista». Nel caso in cui l’inopportuna insistenza fosse espressa in una trasmissione televisiva, saranno inquadrati gli ospiti politicamente vicini al premier che, in quello stesso istante, cominceranno a sorridere con gli occhi rivolti verso l’alto e a scuotere la testa.E’ possibile fare la verifica sullo stato dell’informazione del paese anche seguendo un’altra via. E cioè osservando con attenzione in che modo televisioni e giornali danno la notizia di altre sentenze. Sarà facile scoprire che un imputato per omicidio condannato in primo grado (e dunque ancora presunto innocente) sarà indicato come l’«assassino». E che un extracomunitario, subito dopo l’arresto e dunque in assenza non solo di processo ma anche di rinvio a giudizio, sarà qualificato «stupratore». Nel caso in cui facciate notare l’incongruenza in uno studio televisivo, vi osserveranno con aria perplessa, cominceranno a scuotere la testa, e qualcuno ci definirà «buonista». Non avrete il tempo di dire: «Ma non ero giustizialista?». Si spegnerà la luce.
* da Wikipedia.it - "Il presidente del Consiglio dei Ministri è un organo a rilevanza costituzionale, in quanto previsto dalla Costituzione negli articoli 92, 93, 94, 95 e 96, ed un organo costituzionale, in quanto concorre alla definizione dell'indirizzo politico dello stato in posizione di indipendenza. È comunemente percepita come la più importante carica della Repubblica Italiana, dal punto di vista del potere effettivamente detenuto, anche se, dal punto di vista protocollare, è considerata la quarta."
2 commenti:
Posso aggregarmi?
:) Sì, anzi ero persino tentata di farne un badge per i blog. Chi non si aggrega è perduto.
[Siamo perduti.]
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