e le parole mi si sono fatte più complicate.
perché sono sensibili, le parole. le prendi distese al mattino e te le ritrovi tese come i tendini al collo la sera.
e ti dicono che se bevi qualcosa di caldo, quando sono stanche, con lo zucchero si addolciscono anche loro.
ma non so se funziona.
le mie parole non vogliono mai andare a dormire. posso inventare di tutto, le rincoglionisco anche a suon di canzoni, ma niente. restano sveglie.
e allora mi sono detta che per quanto aggrovigliate e tese, se proprio non si riesce a farle dormire, tanto vale stancarle un po'.
e mi son messa a scrivere un post.
...che se ci metto gli spazi, loro aspettano che io scriva ancora.
e mentre aspettano, si mettono in fila.
una per una.
come frasi di senso compiuto.
forse.
mercoledì, settembre 26, 2012
Ninna nanna
Paper Cut Letters di Annie Vought
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6 commenti:
Che fare con le parole
Che fare con le parole
gregge pertinace
che un tempo rispondeva
al fischio del pastore
e trottando per rupi
e per gole
veniva a raccogliersi
sotto la luce violetta
nell’ovile?
Oggi sporche, scorticate e vinte
compiono la routine del loro ritorno
Le guardo intorno
sparse;
non so che voglio da loro
né riesco a ricordare chi me le affidò
né dove devo condurle.
Incerte si appaiono.
in un arabesco cieco e incomprensibile
addentrandosi nei miei sogni,
mentre la notte sorda
soccombe
CARMEN MARTIN GAITE
Già già. Hanno bisogno di sfogarsi pure loro, ogni tanto; allora liberiamole dalla schiavitù dei pensieri e dei sentimenti e facciamole correre.
Bel blog.
Giardigno: "come le pecore"... è così che avevo finito all'inizio. poi l'ho cambiato in un "forse". :) è bella, grazie.
Cawarfidae: meglio che non corrano troppo :) Grazie e benvenuto/a!
magari, si possono ascoltare in chiave, queste note tese sulle emozioni.
Ciao Ale...quanta mancanza ho sentito... eccomi di nuovo qui, che meraviglia tornare e ritrovarti :)
Chicca
Sveglia sveglia!! Che fine hai fatto?
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