martedì, ottobre 18, 2011

chiudi,
piega quella maniglia e chiudi
io trattengo il fiato,
né un alito di vento,
né un soffio d'aria,
tu di qua io di là.

tira la porta a te,
piega il gomito in un movimento innaturale
porta il tuo pugno stretto sulla maniglia
dietro la schiena,
lì dove senti le ossa.
lo farò anch'io.

chiudila adesso,
e io resterò immobile dall'altra parte
fermo, di spalle, appoggiato
cercando di respirare senza affanno.

farà una curva il mio collo
e terrò la testa un po' indietro
quasi a spingerla
quand'è già chiusa.
e sarà per credere di toccarti ancora,
perché tu sei lì
io lo so
appoggiato di spalle, come me.

e resteremo immobili
per un tempo infinito
e non diremo una parola
e io continuerò a stringere nel pugno la maniglia
senza muoverla di un millimetro.

e mi scioglierai i capelli con il pensiero,
mi sfilerai i jeans,
mi darai un bacio sulla spalla
e stringerai anche tu la mano sulla mia.

finché deciderò,
deciderai,
se fare un passo avanti e andar via
o girarmi,
girarti,
di scatto
e aprire
senza più la certezza che tu,
che io,
sia dall'altra parte.

poi ci accorgeremo che non esisto io.
né tu.
perché la porta non esiste.
perché siamo fatti di terra e sangue, non d'attese.







5 commenti:

Farnetico ha detto...

semplicemente bellissima.

Laura ha detto...

wow, sono senza parole, stupenda!

ale ha detto...

Farnetico e Laura, grazie :)

iggy ha detto...

cazzarola orcoggiuda bruttamiseria
l'apnea, il sentimento, l'empatia, la temperatura, la pressione, il livello.. in queste tue parole c'è tutto. per davvero.

ale ha detto...

iggy :) grazie

ben ....("sotto ogni aspetto!")