mercoledì, marzo 16, 2011

Loro

In un tubo loro
soffiavano
e quella massa informe,
di cui non si intuisce origine e forma,
incandescente com'era,
prendeva colore e consistenza

Io tenevo in ordine gli elementi,
silicio, sodio, alluminio, piombo,
 avevo acqua e mano ferma,
per colarli.

soffiavano con flebile voglia
quasi fosse quel tubo a estrarre ossigeno
dai loro polmoni

Avevo aria e il petto forte,
non s'intuiva origine né forma
soffiavo anch'io,
mi lasciavo respirare.

e piano piano
quella essenza torbida
si distendeva,
acquisiva tonalità di difficile definizione
fino ad essere
di invadente bellezza
nella sua trasparente opacità


Mi sono persa tra il rosso e l'arancio che bruciava,
bruciavo anch'io.

È trasparente, lo sono anch'io.

e allora loro soffiavano più forte
e si dilettavano nelle stramberie

che mai avevano immaginato

nel dare a te percezione
di quel fulgore nuovo e cristallino

Danzavamo tra forme e colori
trasparenti
silenziose
come i sogni

diventavo di cristallo
fragile e brillante.

e fu cosi, che un giorno
non troppo caldo
non troppo freddo
un sole e tre nuvole

Eppure c'era un gran freddo,
all'improvviso,
e intorno nembi pesanti,
c'erano colori sparsi ovunque


siamo luce
e sogni
tiepidi

videro che la tua luce non penetrava
nel vetro di cuore
in cui avevano soffiato

Non danzavamo più
non c'erano più forme e stramberie
soffiate per me
Mancava l'ossigeno
un sole e tre nuvole

e
il colore sbiadiva
a diventare nero
e
l'intenso mirabile d'un tempo
era divenuto fragile e triste

Io tenevo in ordine i colori,
il giallo, l'arancio, il rosso,
avevo acqua e mano ferma

sbiadivo anch'io
e
nessuno afferrava la mia mano

con rabbia loro
schiaffeggiarono quel livido souvenir di se stessi
e il taglio che ne ebbero
fu il più solenne dei giuramenti


...non voglio più soffiare.

E ho cercato loro
un'ultima volta
prima di raccogliere tutti i pezzi. 

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

com'è fatta un' ultima volta ?

Minerva ha detto...

C'è sempre una tattilità (oltre a una visualità rarefatta) estrema in ciò che scrivi, per cui anche se spesso mi sfugge il senso, nella danza delicata delle tue osservazioni, posso sempre toccare le atmosfere e gli oggetti, i pezzi, le forme di cui parli. Grazie :-)