venerdì, giugno 11, 2010

Se affiorano, falli affiorare.

Era lì, in questi mesi dell'anno e scandiva le mie giornate, quasi come un ombrello sotto braccio ad un uomo con un impermeabile giallo in inverno, o come il costumino con un papero di una bambina in estate, o come le foglie per terra sui viali d'autunno, era la primavera. Era una ciotola di frutta sul marmo nero, io entravo in cucina ed era piena di piccole pere verdi. Passando, ne prendevo una e continuavo a gironzolare per casa, giocando col cane, ballando in salotto, dipingendo qualcosa.
Il sapore è soprendentemente uguale dopo tanti anni.
Un identico sapore e un'identica goccia che scivola dalle labbra sotto il mio mento, anche se quella ciotola non c'è più, né ci sarà mai più, per fortuna.


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