A me questa cosa che devo riattivare il profilo su facebook perché non c'è nessun altro modo per mettermi in contatto con una persona, rischia di farmi impazzire.
...ma vale la pena, ho un validissimo motivo, ieri sera ho ascoltato qualcosa che, tra qualche giorno, spero già domani, devo farvi leggere!
Ecco, un post in divenire, che a me mi piace aggiungere le cose man mano [ora ne faccio una nuova categoria].
Visto che facebook, come dice Baol è il male, ma come dice ancor meglio Inneres è per sempre, colgo l'occasione per invitarvi a spostare le vostre sedie una casella più in là: TWITTER è un'altra cosa. Evolvetevi.
Visualizzazione post con etichetta trovo molto interessante la mia parte intollerante. Mostra tutti i post
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mercoledì, luglio 20, 2011
web 2.0 + aggiunte
domenica, giugno 26, 2011
mercoledì, giugno 08, 2011
Il bla uccide.
Lei: "Scalati?"
Io: "Non troppo."
Lei: "Frangia?"
Io: "No. Sembrerei una bambina scema."
Lei: "Taglio? Più corti?"
Io: "Sì, vai!"
Lei: "Lisci o mossi?"
Io: "Facciamo un po' e un po'."
Lei: "Servita."
Io: "Grazie."
9 parole a 16
la parrucchiera vince
e io inizio a credere in dio.
domenica, settembre 26, 2010
Trovo molto interessante la mia parte intollerante.
Così ti viene una gran voglia di lamentarti. dei soldi, del tempo, del disordine, degli impegni che non vorresti rispettare. Senti come due mani che ti poggiano sulle spalle un mantello pesantissimo e pungente.
E dovunque ti volti, vedi solo imperfezioni e sbagli. E la superficialità poi si rivela più reale e mortifica i tuoi conforti.
Così, vorresti andar lì e prendere a schiaffi quel padre che si vanta dei propri traguardi sportivi mentre la sua compagna, in ospedale, rischia di perdere il bambino.
Vorresti dire qualcosa a quell'uomo che cerca un flirt poco prima di sposarsi.
Vorresti essere intollerante, con tutto e tutti. Spingerla via, questa realtà, come spingono via i giocattoli i bambini quando sono stanchi di giocare.
Perché se è così, se poi la realtà è questa, allora non c'è conforto.
Perché la tristezza ha un suo statuto, dignitoso e fiero.
E poco ci puoi fare se poi, quando ti guardi intorno, per cercare l'eccezione, conforto, non trovi appiglio.
E piano ti accucci, sotto il peso del tuo mantello. che prima o poi tanto, sai, riuscirai a toglierti dalle spalle.
Appena, magari, saprai di poter guardare in una qualche direzione, senza farti schiacciare dalle brutture della realtà.
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