«E mi sono svegliato dentro giorni umidi, freddi, che non volevo più smettere di fare domande e non sapevo più aspettare le risposte. Ed ero stanco anche delle sfumature, e avrei voluto correre agli estremi, forte, per avere una risposta, una, precisa, a tutte le domande, ad ogni dubbio, secca, netta.
Ma per raccontarti la mia vita è pur vero che devo ammettere d'essermi svegliato anche in giorni duri, asciutti, e se chiudevo gli occhi avevo una risposta sola alle domande e nessuna voglia di cambiarla. E se riaprivo gli occhi ero sicuro, che avrei scelto di accettare la realtà, per smetterla di correre, una volta per tutte, vederla in bianco e nero, senza dubbi.
E poi ti ho aspettata, ti ho aspettata per un tempo infinito e alla fine sei arrivata. E non avevi risposte alle mie domande, non avevi dubbi a cui avrei potuto rispondere. E dopo averti trovata avevo una gran voglia di dirti che finalmente avevo trovato anche la risposta, quella vera, la sola, l'unica che davvero avrei smesso di cercare. Ti ho messa qui, seduta, ad ascoltare la mia vita e ogni dubbio, sfumatura e ogni terribile certezza si sono sciolti nei dettagli che ricordo, nel silenzio che non posso più farti ascoltare. E adesso posso dirlo, che ne sono sicuro, di aver smesso di aspettare.»
«Ho un buio dentro che non sai. Ho domande per le quali pretendo una risposta. Ho pazienza, se la pazienza ha senso. Non so smettere di aspettare, che qualcosa accada, che qualcosa cambi, che qualcosa mi stravolga. Ho colonne dentro su cui è impossibile appoggiarsi. Ho luci abbaglianti e silenzi stanchi, pretenziosi, egoisti. Ho sbavature e imperfezioni che non posso più correggere. Ho cornici su enormi ritratti di me in bianco e nero.
E mi sveglio ancora in giorni umidi e freddi. E mi sforzo di cambiarli, di spezzare quelli duri, di trovare le risposte. E se guardo la realtà io devo per forza attraversarla, a modo mio, senza correre o farla aspettare.
E poi ti ho visto, ti ho visto da lontano, e non avevi gli stessi dubbi che ho io. E avevi una certezza salda, all'improvviso, io l'ho vista. E dopo averti visto avevo una gran voglia di capire cosa accade. E mi sono seduta, qui, ad osservare, a guardare che effetto fa trovare finalmente una risposta, una sola, quella vera. E ti ho ascoltato, salda, ferma come i tuoi giorni più inquieti. E non ti sei accorto che in me non vi erano risposte. E non hai visto i dubbi che ti creavo dentro. E adesso lo so, anche se non lo accetterai, che in fondo non vorrò mai esser sicura che tu abbia smesso di aspettare.»