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venerdì, ottobre 02, 2015

Post del lamento

Tutti questi anni a lavorare sui social per imparare a leggere i toni della gente, a modularli, a capire le dinamiche sociali, relazionali e poi finisci per capirle anche quando non vorresti lavorare o preferiresti non accorgerti di nulla.

lunedì, aprile 27, 2015

"Quando divento grande..."

Che io non lo so, se davvero la voglio questa quotidianità fatta di silenzi, e solitudine, e lavoro, e pranzi, e cene sempre da sola, lontana da casa e senza voci familiari intorno. A volte mi sembra come di star perdendo tempo, per andare non so dove, verso non so cosa, e senza nessuno che riempia con qualcosa di imprevedibile e incontrollato le mie giornate.
E se potessi scappare, non saprei nemmeno da dove cominciare.


sabato, maggio 07, 2011

Il Post del Lamento*

La febbre, la bronchite, l'antibiotico che mi sconquassa effetto pugnoallostomaco, il medico che mi intima di restare a casa perché è destinata a peggiorare, ben con le sue predizioni allarmiste da incubo "può diventare polmonite!", la conseguente reclusione forzata, Fede al tg4 e quel c*!#"%?e del presidente del consiglio con le sue dichiarazioni... io mi sparo!



* Torna a grande richiesta il Post del Lamento.
Il suddetto lamento rispetta il regolamento in ogni sua parte.

Regolamento n. 743 del 07/10/09 

1. Chiunque, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di sistema operativo, di browser, di registrazione dell'account o d'affinità elettiva con la sottoscritta, può prendere parte al lamento.

2. È consentita qualunque tipo di lamentela.

3. La lamentela dev'essere fondata e se possibile opportunamente motivata.

4. Se la lamentela non è motivata, gli altri lamentatori possono, con cortesia, domandare la causa del lamento.

5. È vietato lamentarsi per due motivi nello stesso lamento.

6. L'efficacia del lamento dipende dalla capacità del lamentatore di sapersi lamentare.

7. Non sono consentiti:

insulti verso terzi [salvo i soggetti al punto 8]
lamenti conto terzi
lamentele e/o insulti generici [es. "porco mondo"]
lamenti in codice criptato
lamenti e/o insulti volgari

8. È consentito lamentarsi a causa di e/o contro:

Silvio Berlusconi
Joseph Alois Ratzinger
Bruno Vespa
Cristina del Basso
Emilio Fede
Maria Lopez
Maria de Filippi
Paola Perego
Barack Obama
La sottoscritta

9. Non è consentito lamentarsi a causa di e/o contro:

Patrizia d'Addario
Ghandi
Madre Teresa di Calcutta
Osama Bin Laden
La sottoscritta

10. Non è consentito lamentarsi più di una volta al giorno.

11. È consentito lamentarsi a qualsiasi ora del giorno eccetto alle 19:32.

12. Ignorantia legis non excusat.

13. Sono previsti 3 ammonimenti. Oltre il terzo, qualunque lamentela non rispetti il regolamento verrà barbaramente eliminata flaggando l'opzione "Rimuovere per sempre?".

14. La sottoscritta si riserva la possibilità di eliminare quei lamenti che non ottemperano al regolamento o turbano la quiete pubblica o la mia quiete.

15. Chi si lamenta, gode.

mercoledì, ottobre 07, 2009

Il Post del lamento *

Io davvero non ne posso più.



* Il post del lamento è una nuova categoria di post appositamente studiata per lamentarsi.
Prima di prendere parte al lamento, siete pregati di leggere il regolamento.
REGOLAMENTO
  1. Chiunque, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di sistema operativo, di browser, di registrazione dell'account o d'affinità elettiva con la sottoscritta, può prendere parte al lamento.
  2. E' consentita qualunque tipo di lamentela.
  3. La lamentela dev'essere fondata e se possibile opportunamente motivata.
  4. Se la lamentela non è motivata, gli altri lamentatori posso, con cortesia, domandare la causa del lamento.
  5. E' vietato lamentarsi per due motivi nello stesso lamento.
  6. L'efficacia del lamento dipende dalla capacità del lamentatore di sapersi lamentare.
  7. Non sono consentiti:
    insulti verso terzi [salvo i soggetti al punto 8]
    lamenti conto terzi
    lamentele e/o insulti generici [es. "porco mondo"]
    lamenti in codice criptato
    lamenti e/o insulti volgari
  8. E' consentito lamentarsi a causa di e/o contro:
    Silvio Berlusconi
    Joseph Alois Ratzinger
    Bruno Vespa
    Cristina del Basso
    Emilio Fede
    Maria Lopez
    Maria de Filippi
    Paola Perego
    Barack Obama
    La sottoscritta
  9. Non è consentito lamentarsi a causa di e/o contro:
    Patrizia d'Addario
    Ghandi
    Madre Teresa di Calcutta
    Osama Bin Laden
    La sottoscritta
  10. Non è consentito lamentarsi più di una volta al giorno.
  11. E' consentito lamentarsi a qualsiasi ora del giorno eccetto alle 19:32.
  12. Ignorantia legis non excusat.
  13. Sono previsti 3 ammonimenti. Oltre il terzo, qualunque lamentela non rispetti il regolamento verrà barbaramente eliminata flaggando l'opzione "Rimuovere per sempre?".
  14. La sottoscritta si riserva la possibilità di eliminare quei lamenti che non ottemperano al regolamento o turbano la quiete pubblica o la mia quiete.
  15. Chi si lamenta, gode.

    Andate in pace. e lamentatevi copiosi.

sabato, aprile 04, 2009

Un lamento. Sì, mi lamento. Una volta tanto. Di notte, che non ascolta nessuno.

Sono stufa di tutti i "perché non ascolti musica?" "perché non ti piace la musica?" "non ascolti musica?" "se l'ascolti così piano non senti la musica!" "ma a te tanto non piace" "è che non ascolti buona musica" "ti faccio ascoltare io della buona musica" "è che non sai ascoltare la musica" "vabbè ma a te tanto piacciono i libri" e cose simili sentite in questi anni.
...e visto che è da più di qualche giorno che continuo a pensarci, al perché non amo la musica, mi lamento un po', che lamentarsi pubblicamente, ogni tanto, male non fa!
...poi diciamolo pure, il blog è mio e faccio quello che mi pare! Oggi ho pure letto un articolo che mi rammentava che il blog è un diario. E diario sia.

Chiariamo qualche punto, tanto per iniziare.
Non è che io non ami la musica.
Non è che io non ami ascoltare la musica.
Non è che io non abbia dei miei gusti musicali.
Non è che essendo un'amante della lettura, vuol dire che io non possa essere amante anche di molte altre cose.
E' chiaro?

Prima che parta il Grande Lamento, desidero ringraziare tutti gli amici, amori e parenti che negli anni si sono cimentati, prodigati e battuti perché io ascoltassi quella musica piuttosto che un'altra, riempiendomi di cd, collezioni di mp3, video e quant'altro. Io vi ringrazio e conservo tutte le vostre raccolte come se fossero tesori e ho sempre apprezzato il vostro spirito combattivo. Alcuni c'hanno preso, molti non hanno capito nulla della musica che mi sarebbe potuta piacere, ma questo è assolutamente indifferente e io non ho mai deluso nessuno.
Ora però, lasciatemi in pace, mettetevi di lato nei miei ricordi, e fatemi lamentare, su, da bravi!


Quand'ero bambina, piccola, esile, con i capelli scuri morbidi lunghi e spettinati, ballavo sempre... saltellavo a destra e a sinistra nella mia piccola stanza di legno su qualunque musica ci fosse nell'aria. Avevo un piccolo mangiacassette rosso, il pappanastri, dentro cui mettevo le mie preziose cassette e tutto si riempiva di musica. Io mi riempivo.
Ballavo, ballavo, non mi fermavo mai. Diventavo la musica, qualunque essa fosse.
Non volevo diventare una ballerina, no, io da grande sarei stata la maestra. Sarei stata una maestra atipica, avrei insegnato a contare col pallottoliere ai miei orsacchiotti la mattina e poi ballato tutto il resto del giorno.
Ho una pessima memoria, ma i miei ricordi di allora, sono sempre accompagnati dalla musica. Amavo topo gigio cantare Raindrops keep falling on my head

Raindrops keep falling on my head
but that doesn't mean my eyes will soon be turning red
crying 's not for me
Cause I'm never gonna stop the rain by complaining
because I'm free
Nothing's worrying me

Ballavo e cantavo, cantavo pasticciando le parole. Io adoravo quella musica.
Quando tutto è cambiato la prima volta, io, improvvisamente, sono diventata una bambina più grande. Ero sempre io, stessi occhi, stessi capelli, stesse gambine, stessa età, ma all'improvviso ero più grande. Non saprei spiegarlo diversamente. E' cambiato il colore del portone di casa, è cambiata la porta d'ingresso, sono cambiati i colori della mia stanza ed alcuni orsacchiotti si sono trasferiti altrove, ma io ero sempre la stessa, più grande. E adoravo ancora raindrops keep falling on my head. Gli spazi erano più larghi e nel silenzio della mia stanza, potevo inventare le coreografie più spericolate o gettarmi sfinita sul letto ad ascoltare la musica.
Era una casa così grande che per arrivare alla fine del corridoio, se avessi potuto, avrei acceso anche le luci del duomo...! Le porte si aprivano e chiudevano a molla, così da un momento all'altro in silenzio, sarebbe potuto entrare chiunque senza veder abbassarsi la maniglia dorata. Eppure, di giorno, quando la luce, letteralmente, invadeva la casa dalle grandi finestre, io mi piazzavo al centro del salone e distesa per terra ascoltavo la musica.
Ballavo, senza pudore.
Qualche anno dopo, Raindrops keep falling on my head, ormai evolutasi in elegante coreografia, cilindro e bastone, fu riposta in fondo ad un armadio sul lato b della mia amata cassetta... e con lei le sue parole piene di orgoglio e dignità "crying 's not for me"...
Eppure ancora io amavo ascoltare la musica... scappavo in salone, accendevo lo stereo, le otto
casse si animavano, sceglievo un disco dalla grande libreria, lo poggiavo piano, passavo il pennello per la polvere delicatamente, come adesso passo leggero il pennello per la cipria truccandomi, adagiavo la puntina e d'incanto la stanza si riempiva.
Ballavo... ballavo ancora e poi mi gettavo sfinita sul tappeto al buio, giunta la sera.
Raindrops keep falling on my head fu sostituita nel mio auditorium immaginario da Heal the world di Michael Jackson, che imparai per una recita a scuola.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me
And the entire human race
There are people dying
If you care enough
For the living
Make a better place
For you and for me

Cantavo, cantavo, cantavo con tutta l'aria che avevo in corpo. L'ascoltavo e la riascoltavo, non mi stancavo mai.
Ballavo... avrei ballato ancora per molti anni... di nascosto poi... fino a smettere del tutto.
Mettevo un disco dopo l'altro, Battisti, I Queen, I Beatles, I Pink Floyd e chissà quanta musica jazz di cui non ricordo gli autori...
Io ricordo il tappeto. Quell'enorme tappeto peloso, su cui mi stendevo o danzavo scalza fino a crollare.
Lo stesso tappeto che qualche anno più tardi avrebbe assistito silenzioso ad uno, due, tre, quattro e più natali e feste in cui il jazz non riempiva la stanza facendo danzare persino la polvere, ma la soffocava del tutto. Le luci dell'albero non andavano a ritmo di jazz... avevi voglia di dirlo... noi bambini non eravamo felici... non volevamo quella musica pesante e felpata. Noi volevamo le canzoni di natale che si cantavano a scuola...

S’accendono e brillano gli alberi di Natale
S’accendono e radunano grandi e bambini intorno
I rami si trasformano con bacche rosse e fili d’or.
Risplendono e sfavillano gli alberi di Natale.

Noi volevamo essere ancora piccoli e guardare fuori le luci degli alberi nelle case di fronte.
L'enorme tappeto ne ha viste in seguito di tutti colori... ai dischi ho sostituito i cd... la danza si è spostata in palestra... ho preso ad odiare il jazz... finché non ho abbandonato del tutto il salone.
...da allora in poi... in qualche modo credo sia sparita la musica dalla mia vita.
La musica che riempie il tuo corpo, che ti innerva fino a toglierti il fiato...
la musica che ti scioglie i nodi su in gola o li stringe fino a farti impazzire...
la musica che si avviluppa agli eventi... ne cattura i rumori e te li riporta alla mente...
la musica che sola può portarti lontano o avvicinarti al frastuono che hai dentro.
C'è un'immagine chiara e distinta che ne rappresenta la lapide.
Era quasi estate, avrò avuto quindici o sedici anni e lo sguardo della mia allora amica del cuore mi si piantò in faccia mentre lei ad alta voce davanti agli altri mi disse... "come fai a non sapere chi sono?!" ...parlava di un gruppo famoso tornato di moda in quel periodo...
ed io arrossendo per l'imbarazzo, dentro di me, arrabbiata, mi resi conto che a me in verità della musica, con tutti i problemi che avevo, non me ne fregava davvero un bel nulla.
Di lì ad un anno, avrei abbandonato la grande casa, con i suoi corridoi, l'enorme salotto ed il tappeto. Sarei diventata ancora più grande, mentre ancor più lontane si facevano le note di...
Raindrops keep falling on my head
but that doesn't mean my eyes will soon be turning red
crying 's not for me...