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giovedì, marzo 09, 2023

Gli ultimi Trentanove

Come sono magiche le soglie. Hanno l'incanto del traguardo, l'equilibrio tra l'indietro e un avanti, una dose insita di inoppugnabile curiosità.

Il passato che tira, spinge, ti appesantisce o ti aiuta, leggero, a sollevare il peso.
Davanti il futuro, incerto, ammaliante, una quieta ascesa delle tue probabili o imprevedibili scelte.

Com'è sordido il richiamo di ciò che sei e non vuoi lasciare, non puoi lasciare, credi. E altrettanto conturbante la certezza densa di ciò che ti aspetta, convinto sempre che sarai altro, di più, meglio, diverso, nuovo, un sorprendente cambiamento.

Com'è furba la mente davanti alle soglie, disegna confini, panorami da lasciare. O si volta pur di non guardare.

M'aspetta, la mia mente. Banchetta allegra con le aspettative e i miei più inqueiti desideri. Tira liste, sceglie cose che vuol fare, s'affacenda per far spazio. In uno schiocco poi si placa. 

Non m'affanna la vita che ho lasciato, non mi dispero quasi mai sui collosi avrei potuto, sui chissà se avessi detto. Con incredibile fatica, scelgo, sempre, a quale me va fatto spazio. Ed è per questo che non m'angosciano i traguardi, non mi congelo sui timori di ciò che ha da venire.

Ma una cosa, pian pianino, sto imparando.

Serve essere raccolti, e accolti. Serve riavvicinare dentro tutti pezzi, accettare i miei spazi più remoti, legittimare i miei umori, anche i più inquieti.
Già che non posso controllare tutto e far ordine per dar fiato al mio bisogno di certezze.

Ho un accordo, una minuscola malìa, che suona meglio quando dentro in me tutto risuona. 

E allora chiudo gli occhi, ripasso la mia lista infinita di desideri, i miei quasi, i no e i dovrei, e m'accordo senza paura. Il suono è quello del mio cuore, rassicurante, perché da sempre lo conosco. 




mercoledì, marzo 07, 2018

Bilancio dei trentacinque

Ho cambiato casa tante volte. Dodici, per l'esattezza. Eccetto in questa che sono undici, all'incirca due ogni tre anni.
Ho viaggiato in sedici stati diversi. Ho avuto dieci gatti, tre cani, un furetto, un criceto, due pesci, una gallina, un'anatra, una tortora, due conigli, infinite lumache.
Ero piccola al primo divorzio, adolescente al secondo. Ho avuto due mamme, tre papà, un fratello, undici nonni, una sorella dai sei, altre due dai sedici, un nipotino.
Ho visitato Venezia almeno venti volte. Ho cambiato tre città, in altre due ho raddoppiato lo spazzolino.
Ho collezionato fazzoletti di stoffa, liste della spesa. Ho raccolto legnetti, avuto il morbillo. Mi sono rotta un piede, l'altro, la testa dietro, l'hanno aperta davanti, il mento, forse qualche dito a pallacanestro. Ho giocato in almeno tre squadre, ho gareggiato in coppia, da sola, e vinto tantissime medaglie.
Ho avuto dodici relazioni, tradito quattro uomini, tenuto per tre anni un diamante al dito.
Ho volato cinque volte in mongolfiera, ho dormito almeno dodici in stazione, ho perso un volo per la Spagna, e mai un treno.
Ho comprato tantissimi libri, ne ho letti infiniti di più.
Ho scritto millecentoventitré post in questo blog, le prime poesie a dieci anni, ventimilacentosessantaquattro tweet e un numero instancabile di liste prima di partire. Ho raccolto le uova appena fatte, tosato le pecore, munto le vacche, cavalcato tra le montagne. Ho visto film d'essai, entai, western, splatter, sud coreani, muti, giapponesi, nemmeno un horror per intero.
Mi hanno rubato un portafogli, un paio d'occhiali, non ho mai rubato nulla se non per errore. Ho sciato su piste nere, rosse e blu. Ho raccolto i bucaneve, la lavanda, le more, le margherite, i narcisi, le rose, i papaveri e le violette, le mimose, i fichi d'india, le ginestre, i funghi, gli asparagi e le castagne.
Ho preso più di undicimila pillole negli ultimi sei anni. Lavorato dalle otto alle diciotto ore in quattro aziende diverse. Tenuto lezioni in tre università.
Ho più di cinquanta paia di scarpe col tacco, undici da ginnastica, sessanta sciarpe dentro l'armadio, incalcolabili calzini spaiati. Ho annodato le cime, sciolto nodi alle collane, navigato col mare forza nove. Ho visto delfini, tartarughe, piccole balene.
Ho visto la luna far salire l'alta marea, un'incredibile eclissi e un arcobaleno così vicino da entrarci dentro.
Ho amato davvero tre uomini. Il primo era un amore troppo acerbo, l'ultimo profondissimo e mai vissuto.
Ho visitato dodici dei musei più famosi al mondo. Assaggiato tre grilli e sei, sette cavallette. Ho dipinto, cucito, cucinato, scolpito, disegnato, costruito, ammainato, pescato, coltivato, allevato, scalato, piallato, inchiodato, avvitato, saldato, seminato, allattato, cullato.

Ho pochissimi segreti.
E uno stranissimo modo di sentire gli incanti.


È solo, circa, la metà. della mia vita.