martedì, settembre 19, 2023

Dove sono


Sono in ritardo, sui tacchi, stanca. La porta a vetri che scorre qui davanti. Piove.

Un attimo fa pioveva? Dio sì forse pioveva. Vado in macchina lo stesso.

Un passo… e il cuore si placa, rallenta, all'infinito.

Un silenzio ovattato all’improvviso mi circonda, sono ferma e i piedi iniziano a bagnarsi, sa tutto di pioggia. Un odore umido di terra, di animali, di migliaia d’anni a viaggiare tra mare e cielo, di sale persino, qui a Milano.

Da quando la pioggia sa di inferno?
Sento un odore avvolgente di erba avvinta, di creature liberate,  è sapido, per nulla inerte. Sono incantata e mi raggela.

Sono immobile, qualcosa in me trova come mescolarsi velocemente a quest’umore tiepido qui intorno, qualcosa per ricordarmi anch’io eternamente avvinta, in viaggio, per nulla inerme.

E scivolo dentro un'appicosa bava di lumaca, mi annodo ai capelli che mi gocciolano sulle spalle, sento il freddo dei pantaloni bagnati sulle gambe, e lo sguardo suona le gocce che pendono dai rami come xilofoni. Non ho respiro, sono vapore. Sono il vento impercettibile che turba la simmetria di queste gocce in gravità. Non cado, vortico lentamente.

E sono incatenata, a questa me potente e selvatica. Sono fatta di sensazioni, che senza preavviso mi avvinghiano, silenziose e potenti. Sono fatta di antiche meraviglie e incanti. 

Io mi riconosco solo così, quando qualcosa mi attraversa e il mio animo s'avvince, infernale e infinito insieme. 




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