Le gocce sul vetro del taxi, io e te sul sedile. Tu più distante di quanto, dopo, non avresti voluto.
Il tuo computer che cade dalla scrivania mentre mi guardi. Mille fogli sparsi per terra.
La pioggia di aprile, fuori dall'ospedale, le foglie secche. Dentro un intero autunno da scaldare.
I passi su e giù sui gradini di una chiesa. Un pensiero stupido. E se fra tanti anni ci sposassimo qui?
Le peonie sul tavolo. I quadri di Chagall. Le parole crociate. La tua giacca sulle spalle.
Proprio stanotte, quella notte, c'era l'eclissi.
Abbi cura dei tuoi ricordi, perché non puoi viverli di nuovo.
giovedì, giugno 16, 2016
Ricordati quando sarai fuori nel mondo, cercando di guarire gli inferni, che devi sempre perdonarli prima.
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