martedì, settembre 16, 2014

Entropia viene dal greco, significa ἐν en "dentro" e τροπή tropé "trasformazione".

- Avevo un sacco di confusione in testa. Una cosa tipo le matasse, anche se le "matasse" mi hanno sempre fatto pensare alle palle di pelo che vomitano i gatti.
- In effetti...
- Poi ad un certo punto, un certo punto nel futuro, capitò che smisi di voler mettere tutto in ordine.
- Iniziasti comunque a trovare ogni cosa?
- No, non capitò, rimase ancora un gran casino. Ma sai cosa mi accadde?
- No
- Accadde che iniziai a camminare dritto seguendo una direzione scomposta e totalmente disordinata che credo stesse soltanto nella mia testa. E sai cosa trovai?
- Di nuovo no
- Trovai che crescendo non mi importava più tenere il controllo. Ero un gran casino e nonostante tutto non smettevo di piacermi. Mi capisci?
- Se dico ancora no ci resti male?
- Certo che no
- Allora no
- Ad un certo punto, nel futuro, mentre ero un gran casino iniziai ad accorgermi che pur non tenendo tutto sotto controllo, riuscivo a non perdermi tra le mie cose. Mi accorsi che fanno tutti un mucchio di casini, ma se solo ti concentri, se solo ti fermi a pensare, un gran casino ci stai un attimo a risolverlo, se lo vuoi.
 - Non è sempre vero
- No, non lo è. Ma il casino che avevo dentro, ci avrei impiegato uno schiocco a rimetterlo in ordine.
- E allora?
- E allora, forse, avevo imparato a non superare il limite oltre il quale il mio disordine riesce a spezzare il mio equilibrio. Avevo imparato a controllarlo e ad avere la pazienza di accettarlo.
- Senza cambiare le cose?
- Senza rimetterle in ordine.
- È un po' la stessa cosa
- No che non lo è. L'ho capito qualche anno dopo. Stava solo cambiando il mio ordine, solo che io ancora non lo sapevo.


1 commento:

Sheldon ha detto...

È come entrare in una matrice che non mi asseconda. Mi fila tutto il ragionamento dietro, ma non mi fila per niente (eppure io me lo filo, ma Penelope non concorda). Però apprezzo tanto, sia chiaro.