Ho questa cosa qui, che sono dei disegni strani nella mia testa. E non m'importa poi tanto se li vede o non li vede nessuno, se li capisce o non li capisce nessuno. M'importa solo che nulla finisca per accartocciarli, stropicciarli. M'importa che ci sia almeno uno spazio piccolo, semplice, preciso, nella mia vita, in cui accovacciarmi, incrociare le gambe, tirarmi su i capelli e spezzettare le cose come un tangram per poi ricomporle, arrotolarle, strizzarle come si fa con lo spago l'arrosto e tagliarne con le forbici gli angoli per farne omini uno identico all'altro da appendere ai miei muri invisibili.
I miei omini senza angoli e sottili come foglie, sono l'ordine esatto dei miei pensieri. Uno diverso dall'altro e continuamente incerti, ma belli.
lunedì, aprile 28, 2014
Di notte
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4 commenti:
Belli sì. Peraltro solitamente, ma in modo intangibile, ciò traspare.
Solo che ora sono in crisi coi tangram e quindi devo scappare un.istante su Wikipedia.
Ok, ho verificato i tangram ed è tutto più chiaro.
Ci vorrebbe una foto metafisica della tua fortress of solitude (il libro te lo consiglio).
Uno spazio piccolo per pensieri belli e ordinati, per quanto incerti? Invidia: insana ma certa.
Io, quegli omini lì, non son mai stato capace di farli
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