Da qualche parte, io lo so, c'è un posto buio, piccolo e nascosto, dove puoi ficcarci di tutto. Puoi metterci i giocattoli rotti di quando eri bambino, i tuoi preferiti, puoi metterci l'odore delle foglie di pitosforo quando le spezzi, puoi metterci le ombre su un palazzo dell'Est o appoggiare in un cantuccio il rumore del mare sul legno alla fine dell'estate.
È il tuo personalissimo affollato ripostiglio, puoi tenerlo sempre in ordine, riciclare le mensole della casa vecchia e accatastarci scatole piene di ricordi o persino buttare tutto dentro alla rinfusa.
Io ad esempio non ricordo dove ho messo le candele bianche accese quando mancava la luce da bambina. Credo di averle spinte dietro la paura di bruciarmi, di fianco al colore grigio della pioggia e alla scanalatura del cassetto dove tenevamo quelle d'emergenza. Nel mio poi ci ho messo pure le zampe dei fagiani che uscivano dal frigo e la voglia di infilare le dita dentro la presa della cucina.
Da qualche parte, io lo so, c'è un posto dove puoi ficcarci di tutto. E non lo sa nessuno dove lo tieni nascosto. E quasi quasi non lo sai nemmeno tu dov'è che si accende la luce per non sbattere al buio sugli spigoli.
[Respirar, Una mujer espejo di Kimsooja]
Il mio è un po' così.
4 commenti:
almeno fin quando i neurologi non avranno imparato a padroneggiare la fisiologia della memoria, aprendo anche quel ripostiglio segreto alle meraviglie del libero mercato...
che bello..
i miei posti nascosti sono negli angoli..secondo me sono capienti come le bolle di sapone. ..
Io per sicurezza una candela l'ho giusto ricomprata. Servirà a illuminare il mio luogo nascosto, che è - temo - un po' escheriano.
Questa è una delle cose più belle che ti ho letto.. me a stampo e me la ficco insieme ad un sacco di altri impicci nel mio, di luogo nascosto...
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