Non spensi alcun lume
non distesi alcuna mappa tra le mie carte
non rovinai cercando con appetito di conoscenza
Era nel mio universo stella inattesa
sole antico e nuovo
come cosa naturale e certa
Giorni e notti l'osservai prima di capire
scorgendone il sorgere due volte, all'alba e al vespero
promettendo una dipartita, vento stellare, al suo vacillare
Ma se adesso vi gravitassi intorno
le stelle, i pianeti e ogni costellazione tutta
immobili si fermerebbero a guardare
Anche questo mio sole di sua gravità dubiterebbe
e non avrei certezza del suo appartenermi
così volto lo sguardo ed è la mia dipartita.
sabato, luglio 02, 2011
Effemeridi
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2 commenti:
Chiusa eccezionale. Una poesia che è un crescendo di emozioni. Eccezionale Ale!
:) grazie lau.
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