venerdì, giugno 24, 2011

Dentro e fuori

Allora ancora io non sapevo come spiegarlo, che vi ho tutti qui. Uno per uno, sì. Tu, tu, anche tu Renata e tu, e tu... insomma tutti.
Ci state scomodi? Me lo sono sempre chiesto. Se si sta scomodi che qualcuno si faccia avanti, che lo dica pure. C'è tempo.
Ecco, dicevo, io ancora, prima di stasera, non sapevo come spiegarlo. Poi verso le tre e quarantasette bang! ho capito.
Io vi tengo in me. No, no, non ho detto che vi trattengo, ho detto che vi tengo. Io vi ho qui.
Di voi non ne ho perso nemmeno uno. Magari qualche naso, qualche tic o qualche ricordo di quelli che però non fanno la storia. Ci siete tutti.
Ripeto, ho quest'assillo, se qualcuno è scomodo lo dica. Soprattutto di notte, quando mi giro e mi rigiro, immagino. Ditelo pure, una soluzione si trova.
Vi ho con me. Siete i miei ricordi, il mio presente, le mie opportunità, i miei sogni, i miei desideri, le mie fantasie.
Ognuno di voi è un pezzo del puzzle composito che è la mia vita.

Io non saprei spiegarlo meglio e diversamente, vi tengo in me tutti indistintamente. Sì c'è anche lei, salve! Mi scusi non ricordo il suo cognome, lei per me è sempre stato il Signore delle Nespole, sin da bambina.

Dunque io credo sia il caso di fare un attimo il punto della situazione, così abbiamo un po' tutti le idee più chiare.

Questo, non è il mio mondo. Il tanto decantato mondo di Ale, sempre che esista davvero, è un po' alle soglie dello spazio che vi ho dedicato. 
Qui, tra gli altri, ci siete voi bambini dell'asilo, purtroppo siete solo macchie di luce, formine, il Didò, i chiodini e i Lego. Sì, immagino siate cresciuti, beh, credo non ci sia nemmeno bisogno di spiegarlo, che vi ho in me così come per me siete stati. I personaggi delle mie storie forse saranno i più spaesati, ma la Iole, per esempio, potrebbe far amicizia con mia nonna Ede, perché le assomiglia molto. Così come il signore che svenne in metropolitana, avrà riconosciuto la ventiquattrore di mio padre che gli feci cadere dalle mani, nella mia storia.
Ci siete tutti, vi assicuro.

Ora, come ben sanno alcuni di voi, io ho una pessima memoria. Dimentico le date, dimentico i passaggi importanti, dimentico i luoghi a cui un ricordo è legato, ma ricordo benissimo i dettagli.
Il fatto è che siete in me con una leggerezza tale per cui io, quasi, appunto, mi dimentico, di voi. Ci siete, siete tanti, davvero tanti, eppure io, non faccio caso alla vostra presenza. Per quanti sono quelli di voi che dimentico, meno della metà, della metà, della metà e più sono quelli a cui ogni giorno dedico un pensiero.

Tornando al mio mondo... Siete sulla soglia, una sorta di purgatorio o magari per qualcuno la sponda ancora sicura dell'Acheronte, non so. C'è chi di voi è sempre dentro, c'è chi fa avanti e indietro, qualcuno di voi è appena entrato, qualcuno vorrei che entrasse una volta per tutte per restare, chi ne è uscito, chi forse non ne uscirà mai o uscirà suo o mio malgrado.

Non siete tutti vicini a me nello stesso modo. È questo il punto.

Di notte, per esempio, le mie fantasie, la Iole, l'uomo che sa di Borotalco, il gatto Neko, entrano ed escono dal mio mondo in piena libertà. Quando leggo, o studio, o spiego ciò che so a qualcuno, insegnanti, amici e chiunque mi abbia fatto scoprire qualcosa di nuovo, fa capolino e mi rimane accanto.
In me, non siete rancorosi. Siete forse il riflesso del mio innato profondo ottimismo. Chi ne è uscito e so che ne ha sofferto, in me non porta rancore, io vi ricordo nel momento in cui eravamo, insieme, felici.

Ho in me un mondo, credo che esista.
Ho in me quel senso di appartenenza che è il desiderio di trattenere qualcuno. Io non consegno le chiavi a nessuno, non ci sono più chiavi per entrare ed uscire, potrei perderle di nuovo o di nuovo qualcuno potrebbe rubarle ed io aver ancora bisogno di fuggire e non saper dove andare. Non ci sono più chiavi, ci sono io, ed è attraverso me che si entra.
Io so cosa voglio. So cosa c'è dentro e sono curiosa di scoprire cosa cambierà nel tempo.
So che in me ci si prende cura l'uno dell'altro ogni giorno. Ho capito che in me ci si sente difesi e protetti. Io so d'essere così contorta che per tirarmi fuori a volte vado sbattuta persino fuori, da me. So che in me c'è la voglia di una casa, dell'odore del caffè al mattino, di una lite esplosiva (persino!), di un film sul divano o della sveglia all'alba per andare a visitare un posto nuovo. So che non sarà in me l'amore, perché si costruisce e custodisce in due.
Io so che in me ci sono io, certezze e paure, silenzi e parole, vittorie e sconfitte, lacrimoni e risate, presente e futuro.
In me io ci sto tutta, ci sto abbastanza comoda e mi piace questo via vai di voi.

Prima che mi dimentichi, potrei prendervi dei cuscini. Male che vada, se poi non li usate, me li porto dentro.




8 commenti:

Laura ha detto...

Attraverso te si entra. Mi ritrovo molto nella parte finale del tuo pezzo Ale. Eppure c'è chi è sempre fermo lì pensando di essere al sicuro. E noi che sbattiamo fuori noi stesse per poi ritrovarci migliori.

JAENADA ha detto...

Quando si accenna al misterioso, confuso, inebriante mondo della memoria essa stessa più che ai miei ricordi mi rimanda a ciò che della memoria ho letto o ascoltato. Da Marquez, a Proust, a Pessoa fino a Paolo Sorrentino. Ormai più che dai personali ricordi sono affascinato dal pensiero della memoria.

Farnetico ha detto...

Bello, bellissimo.
Sembra un manifesto, uno di quei discorsi in cui il condottiero si produce prima della battaglia per spronare e, ad un tempo, rassicurare i propri uomini.
In certi passaggi mi ha dato l'idea dell'apposizione di termini e distanze. Good.

sab ha detto...

Io mi siedo

ale ha detto...

Laura chi entra e chi esce... chi resta e chi va... "Tenete le mani aperte, tutta la sabbia del deserto passerà nelle vostre mani. Chiudete le mani, non otterrete che qualche granello di sabbia."

JAENADA, io ho davvero ho pessima memoria, non so come le cose emergono e scopro di sapere qualcosa di cui non avevo coscienza, questa cosa mi fa dannare.

Farnetico ... grazie... mi sono imbarazzata... tu che dici bellissimo... è un evento o mi prendi in giro?
Sono dovuta andare a cercare cosa significasse apposizione di termini e distanze! potevi farmi un disegnino!

Sabrina ... :) io ti porto tè e biscotti!

iggy ha detto...

questa disamina degli attraversamenti di te mi piace proprio un fracco (nonostante quei due congiuntivi ciccati in pieno!)
:-P

ale ha detto...

ups..... quali congiuntivi?!?!??!

iggy ha detto...

(email)