E del mio braccio ne faccio una culla, una falce senza filo e la mia vita d'adesso, i miei ricordi, come un bambino e i suoi giocattoli, li tiro a me, gelosa, protettiva, implacabile e decisa.
Si accavalleranno le cose una sull'altra, qualcuna finirà sotto tutto o sopra tutto, i semi del mio futuro da cui già sbocciano le bianche margherite, si piegheranno al mio passaggio senza taglio alcuno e davanti a me, con la vita d'oggi e il passato tra le braccia, ritorneranno dritte e fiere.
In me c'è qualcosa di rotto ma io sono testarda e raccolgo i pezzi senza recidere o accettare.
Fingo di mietere in me stessa ma l'appartenenza non si sceglie, mi appartengono e basta anche questi pezzi. e io mi aggiusto. mentre resisto a me.
domenica, maggio 15, 2011
"In me c'è qualcosa di rotto" cit.
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4 commenti:
"Se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe, il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio, di Dio il sorriso" F. De Andrè
Continua ad essere testarda e a raccogliere i pezzi e poco importa se nel rimetterli insieme resterà qualche fessura sarà lo spazio attraverso il quale il Sole potrà meglio riscaldarci.
...che bella immagine... parole che scaldano. grazie.
a me dopo al rottura è avanzato persino qualche rotella, ma vado lo stesso
ahahahahahahahahh! e mi sa che avanza pure a me! Ma io ci faccio girare il criceto!
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