Non ho più chiavi da consegnare.
C'è un silenzio sordo e muto. C'era una porta blindata, ci sono travi alte in ferro, pareti armate. Le ho costruite intorno, con follia e precisione, di anno in anno. E per il peso grave e il colore cupo, dubiterebbe chiunque. Dubito anch'io.
Dentro c'era un forziere. e un arcobaleno.
Non era un dono.
Ho murate vive le mie paure.
Non si dona un forziere chiuso, a modo mio.
Intorno c'erano veli leggeri appesi al cielo. Era in vecchio legno di rosa, nessun intarsio ma nervature. Sulla chiave antichi solchi disegnavano, profonde e sinuose, le morbide curve delle mie vene. Se stringo il pugno o mi si tiene piano per mano, ve n'è la traccia, sotto la pelle.
L'ho difeso con così tanta perseveranza e affanno che i veli si sono fatti mura. L'organza, ferro. Fino a nasconderlo anche allo sguardo. Persino al mio.
Tra le mura c'era una porta, era prevista.
Dapprincipio l'aprivo piano, riuscivo a tenerla aperta. Avevo due chiavi. Sapevo dov'erano.
Ho poi iniziato a chiuderla sempre più spesso, sempre più in fretta. Sbattendola forte o tirandola con sfinimento. Non l'ho più aperta, se non cercandola con volontà e impegno. spingendo forte, riuscendo ad aprire un sottile spiraglio.
Oltre gli anni e le stagioni custodisco me stessa in un forziere.
C'è una radice in me che alimenta quel legno di rosa.
C'è una radice in me che alimenta quel legno e rose che sbocciano dentro.
Negli anni, stagione dopo stagione, ho sentito crescere in me, da me, più spine che rose.
C'è un forziere tra le mie mura, il cui legno sono le mie paure.
C'è un forziere ai piedi del mio arcobaleno e rose nascoste dentro.
C'è un forziere, tra le cui rose, vi sono spine pungenti, che sono i miei errori.
E c'erano due chiavi.
Intrecci di nervi e vene.
Ho chiuso tutto. Ho perso le chiavi.
Non ho più chiavi da consegnare.
mercoledì, aprile 13, 2011
“Sul niente i cancelli del mio labirinto | linfa di ferro fra nervi di foglie d’aria | si intreccia | succinta fino alla chiave | ed è il vento ad aprire | stridio dell'anima | come gocce d'acqua cade | al tocco | diamanti.”
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3 commenti:
Terribilmente toccante
Terribilmente bella
Terribilmente.
Terribilmente amaro.
che brava che sei, ale
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