S'impegna, non è facile, ma si impegna. Arrivo alla fine della giornata che ho braccia, schiena e gambe stanche, di tanti strattoni, mi racconta. Gli strattoni non mi sono mai piaciuti e fa dei gran balzi indietro e poi avanti, in fondo, al fondo o sta per lunghissimi minuti in punta di piedi, tesa. È bellissima. Io rimango a guardarla, a volte, cerco di capire dove sta andando. Credo che chiunque mi guardi distrattamente un momento, pensi sia un po' strana. Una volta qualcuno ha tentato di convincerla d'essere pazza... sai che risate ci siam fatti poi. A volte è terribilmente stanca, in quei momenti, lo confesso, inizio anch'io a dubitare.
Ma è bellissima.
No, non mi impegno, non è vero. Arrivo alla fine della giornata e mi sento sfinita, ma non so perché. Qualcosa ti trascina indietro e tu la segui, come una foglia segue la corrente, o corro in avanti, per curiosità o per sfuggire come una lepre si nasconde nella tana. Non lo sono, bella, sono solo ingarbugliata. E non lo so dove sto andando, mi sporgo in punta di piedi a volte, sopra di me, in alto e oltre me. Non sono pazza, quello no... che risate quella volta. Chi non è strano, poi, del resto. Sono terribilmente stanca.
Sto a guardarla e mi chiedo spesso per quale motivo mi sia fermata. Mi verrebbe voglia di prenderle le spalle e scuoterla, urlandole "Perché ti sei fermata?!". Poi mi fermo anch'io e cerco di camminarle accanto, perché se cadessi, se mi rialzassi, se iniziassi a correre o decidessi di rimanere lì per sempre o andare via per sempre, io so che potrei esserle d'aiuto. L'aiuterei, per dio, se solo sapessi come fare. Mi stanco anch'io a volte, rallento il passo, nemmeno se ne accorge stanca com'è. È ingarbugliata.
E io ho in mente l'immagine della mia strada,
è una strada di campagna, con alberi da frutto alti, uno steccato corre ad est,
e i campi a maggese, sotto il sole.
Il lastricato è giallo e sconnesso.
Non porta in un posto incantevole, come credevo,
ma è lì che devo andare, o almeno così sembra,
mentre m'impegno, stanchissima,
a non dubitare di me.
giovedì, gennaio 20, 2011
Keep calm and carry on
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