Caro mio,
non farti fregare da chi ti dice che i libri odorano di libri. Non credergli, sono fandonie. Ogni libro, per fortuna, ogni storia, e meno male, ha il suo odore. Quando entri in biblioteca, non credere sia l'odore stantio della muffa sulla carta, quello che senti. L'odore di una biblioteca è l'odore della morte, degli attimi, s'intende. I libri di una biblioteca sono puttane e non appartengono a nessuno. Odorano di calura estiva, di caffè preso in pausa al bar all'angolo e di secoli di polvere, ma, ti assicuro, non riuscirai a distinguere nessuno tra questi afrori. Se non mi credi prova pure ad entrare in libreria e tenta di descrivermi l'odore che ti assale appena sull'ingresso. Sentirai l'odore pungente del disinfettante usato per lavare i pavimenti, i profumi dolciastri delle commesse imbellettate, l'odore aspro dell'inchiostro di stampa delle casse, ma nemmeno uno di quei libri, prima della soglia, avrà alito differente da carta e colla. Se poi sei pure fortunato ed un libro te lo prestano, annusalo mentre lo giri e rigiri tra le mani, sentirai l'odore della frittura del mercoledì, se ti va bene.
Adesso, di nuovo, ti domando: credi che i libri odorino di libri?
I libri sono come le persone, hanno pelle e rughe, assorbono gli odori, s'impregnano di profumi e di sozzure. Per dio, fammi quindi il favore di prendere quel Dostoevskij e toglierlo dal comò accanto alle candele e togli quel Tagore dal tavolino del soggiorno, che non val la pena poi, ti farà fare pessima figura e puzzerà di cioccolato al whisky.
Un libro, è peggio di una donna. Strofinale viole tra i capelli e profumerà d'inverno. Mettile del vino sotto la lingua e sentirai profumo d'uva tra le sue perfide parole. Tracciale una riga di curcuma sul fianco e ogni suo movimento profumerà d'oriente.
Un libro che si rispetti, tienilo a mente, profuma di legno e di grafite. Al limite ha l'odore di un tè nero troppo forte, di lenzuola ben stirate. Se l'hai prestato ad una donna poi, vedrai che avrà quell'odore insopportabile di lacca e borotalco, di un fazzoletto troppo umido, di biscotti appena caldi.
Devo ammettere, mio caro, che raramente mi son trovato tra le mani un libro il cui odore fosse intollerabile e volgare. Un libro, purché maneggiato con dignità e con rispetto, credo sappia sempre conservare l'odore buono della vita che ha intorno. Un libro del resto è una storia, e ogni storia, che si rispetti, ha il suo indimenticabile buon profumo.
non farti fregare da chi ti dice che i libri odorano di libri. Non credergli, sono fandonie. Ogni libro, per fortuna, ogni storia, e meno male, ha il suo odore. Quando entri in biblioteca, non credere sia l'odore stantio della muffa sulla carta, quello che senti. L'odore di una biblioteca è l'odore della morte, degli attimi, s'intende. I libri di una biblioteca sono puttane e non appartengono a nessuno. Odorano di calura estiva, di caffè preso in pausa al bar all'angolo e di secoli di polvere, ma, ti assicuro, non riuscirai a distinguere nessuno tra questi afrori. Se non mi credi prova pure ad entrare in libreria e tenta di descrivermi l'odore che ti assale appena sull'ingresso. Sentirai l'odore pungente del disinfettante usato per lavare i pavimenti, i profumi dolciastri delle commesse imbellettate, l'odore aspro dell'inchiostro di stampa delle casse, ma nemmeno uno di quei libri, prima della soglia, avrà alito differente da carta e colla. Se poi sei pure fortunato ed un libro te lo prestano, annusalo mentre lo giri e rigiri tra le mani, sentirai l'odore della frittura del mercoledì, se ti va bene.
Adesso, di nuovo, ti domando: credi che i libri odorino di libri?
I libri sono come le persone, hanno pelle e rughe, assorbono gli odori, s'impregnano di profumi e di sozzure. Per dio, fammi quindi il favore di prendere quel Dostoevskij e toglierlo dal comò accanto alle candele e togli quel Tagore dal tavolino del soggiorno, che non val la pena poi, ti farà fare pessima figura e puzzerà di cioccolato al whisky.
Un libro, è peggio di una donna. Strofinale viole tra i capelli e profumerà d'inverno. Mettile del vino sotto la lingua e sentirai profumo d'uva tra le sue perfide parole. Tracciale una riga di curcuma sul fianco e ogni suo movimento profumerà d'oriente.
Un libro che si rispetti, tienilo a mente, profuma di legno e di grafite. Al limite ha l'odore di un tè nero troppo forte, di lenzuola ben stirate. Se l'hai prestato ad una donna poi, vedrai che avrà quell'odore insopportabile di lacca e borotalco, di un fazzoletto troppo umido, di biscotti appena caldi.
Devo ammettere, mio caro, che raramente mi son trovato tra le mani un libro il cui odore fosse intollerabile e volgare. Un libro, purché maneggiato con dignità e con rispetto, credo sappia sempre conservare l'odore buono della vita che ha intorno. Un libro del resto è una storia, e ogni storia, che si rispetti, ha il suo indimenticabile buon profumo.
9 commenti:
Onde evitare l'idolatria, che non sopporto, bypasso complimenti e affini (troppo Hamingway, di recente? - e comunque sei zavorrata ), e mi soffermo su due questioni, questioni sulle quali peraltro divergiam:
- «I libri di una biblioteca sono puttane e non appartengono a nessuno».
- «I libri sono come le persone/Un libro, è peggio di una donna».
Direi di no, mentre direi che sì, ogni storia ha un suo profumo specifico (buono o cattivo che sia).
In generale, questione assai interessante, ma niente libri vicino alle candele :P
Ah, dimenticavo: 5.14? :-o
(se ti eri appena svegliata, complimenti, se dovevi ancora andare a dormire, dovresti lavorar da me)
le due questioni innanzitutto...
- «I libri di una biblioteca sono puttane e non appartengono a nessuno»
Mica devo andar d'accordo con tutti i miei personaggi e le mie fantasie! :) ...il tipo di ieri era un po' misogino (vd anche questione n°2), antipatico. Forse non son d'accordo nemmeno io (che alcuni libri non appartengono a nessuno, un po', però, è vero).
Son d'accordo invece che i libri son come le persone, come volti.
Dovevo ancora andare a dormire. Dovrei smetterla di far finta di bere tanti caffè.
ps. che significa "TROPPO ZAVORRATA"?!??!
adesso ho capito perché mi piaceva la biblioteca
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHH! sei un genio, tu!
Sì ogni libro ha una sua storia, anche di qualche lacrima caduta...perchè no...
Qui si batte la fiacca, però.
E si "interpreta", invece di leggere :P
Io ho scritto zavorrata, non troppo zavorrata. Intendevo che sei abbastanza impermeabile agli eccessi di complimenti. Sbaglio?
Comunque sì, tizio misogino, ma se scrive così che bisogna fare? Va assecondato, uff.
Io semplifico molto: non saprei dire con certezza che odore hanno, però è sempre odore di buono. Adoro avvicinare il naso mentre faccio scorrere velocemente le pagine, e adoro quel lieve venticello che si solleva.
Adoro anche l'odore un po' di muffa che certi vecchi libri hanno.
Va beh, sarò patologica
Laura già, quante lacrime... :)
Tu, :-Ø (faccetta orrenda)
ho un esame tra qualche giorno, mica posso stare tutto il giorno a fare i bigodini agli asini! E non sono affatto impermeabile! ...è che mi imbarazzo e non so che dire... una prossima volta ti consulto! :p
Assecondami, ecco.
Ossimorosa, lo sono un po' anch'io. Ma non tutti i libri hanno lo stesso odore, ne converrai :)
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