giovedì, luglio 02, 2009

Come una mangrovia

Legno rosso che è pietra e fuoco.
E' clessidra immobile, tempo fermo e vivo, linfa scorre tra i rami ma scivolando goccia a goccia tra le curve in cielo e terra.
Come scure, si insinuano nel mare i suoi semi e germoglia, impertinente e ingenua.
E' l'inverno capovolto, la primavera senza terra.
Si lascia sommergere e umida, nel fango, guscio d'argilla e di salsedine, si nasconde e s'aggroviglia.
Sono pene, le inattese malie della luna e quando arriva la marea resiste senza affogare o indurirsi troppo al vento.
Intrecci formano i rami come le serpi di Medusa e radici forti e nude ne scoprono l'anima senza difesa.
Sotto il sole, sollevato dalle onde, si poggia un sale pungente sulle foglie, ma dentro, delicata e silenziosa, sembra scorrere clorofilla dolce.
Non sono quieti il suo crescere sott'acqua e l'arrampicarsi al cielo,
la fatica d'aggrapparsi per non trovarsi impreparata alla tempesta e i suoi grovigli
eppure...
se si sfilasse via leggera la coltre di vento, o si spostasse con la mano il velo d'acqua, si svelerebbe, senza mistero, un albero qualunque con nascoste e vergini radici sotto terra e fronde senza chiavi per dar riparo agli uccelli stremati dalle correnti.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

La mangrovia un semplice albero? Umpf.
A parte le facezie, invero lirica, brava. Solo che sono in ufficio con in testa le mangrovie, e non è bene -.-'

WS